Innanzitutto un saluto a tutti. Vorrei far conoscere la mia esperienza in merito all'intervento di ernia inguinale ed avere se possibile qualche Vs.consiglio. Premetto che sono al 22° giorno dall'intervento. Dopo la 2/a settimana passata discretamente bene senza quasi dolori e ferita ok naturalmente riprendendo la mia attività lavorativa (impiegato) all'improvviso la ferita in un piccolo punto si è un po' riaperta e col passare di 2/3 gg si è infettata producendo anche liquido di color giallo scuro da quella apertura. Mi sono recato dal chirurgo il quale mi ha prescritto 5 gg di antibiotico capsule. Al momento (2° giorno di terapia) e naturalmente medicando localmente con antibiotico locale, non c'e'più siero ma solo qualche goccia di sangue color chiaro quasi rosa e la ferita sembrerebbe meno gonfia. Inoltre noto qualche puntino rosso attorno alla ferita. Non sono eccessivamente preoccupato ma comunque in generale pensavo fosse molto più semplice la cosa Un cordiale saluto
ciao e benvenuto, beh può succedere, anche se davvero raramente anche a me è capitato che un punto non si fosse chiuso perfettamente anche perchè una graziosa dottoressa era convinta di spremerci del siero che non c'era non dovrebbe essere un gran problema ma falla controllare e disinfettare bene facci sapere come procede
Ciao maury e benvenuto. Hai aspettato un bel po per farti sentire. Credo che la tua piccola ferita sia sotto controllo grazie ad antibiotico e disinfettante. Tienici informati
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Mi inserisco nella discussione, se posso, perche' il mio problema e' molto simile. La ferita si e' riaperta ad una estremita' dopo aver tolto le grappe e non accenna a chiudersi. Sono passati 10 giorni da quando hanno tolto i punti (tolti 7 giorni dopo l'operazione). Ovviamente l'ha vista un altro chirurgo e mi ha fatto mettere delle steril strip.
A mio parere si tratta di una chiusura per terza intenzione a causa di una errata giustapposizione dei lembi. Cosa posso fare ? Temo che di questo passo ci vorranno mesi. Tra l'altro lavoro in Belgio e sono dovuto tornare. Le mie attivita' quotidiane sono compromesse, non posso neanche fare una doccia normale.
Inoltre penso che all'ospedale si siano comprtati con leggerezza - quando mi hanno tolto i punti il chirurgo non mi ha neanche visto - e ho i testimoni di questo - vorrei farmi fare una perizia e denunciare l'ospedale.
Caspita come siete subito pronti con le denunce. Una ferita con i lembi mal accostati( e può succedere perchè non sempre i bordi combaciano) non è un problema, e neanche fare la doccia con quella ferita. I punti a volte non li togliamo neanche in ospedale, rinviando al medico di famiglia, e possono essere tolti dall'infermiera senza problemi. Se nota qualcosa che non la convince avverte il medico. Sono professionisti laureati e come tali in gardo di riconoscere una eventuale complicazione. E' passato il tempo dell'infermiere ignorante ora sono preparati e con tanto di laurea in professione sanitaria. Questo atteggiamento di continua rivalsa sui presunti errori medici, complice la stampa, farà sì che si smetterà di accettare casi che presentino un minimo di possibilità di complicazione, ma chi me lo fa fare se poi rischio una denuncia? Che quasi sempre sbocca in niente e in quel caso io personalmente cito il paziente per danni morali. E così dovrebbe essere sempre, perchè se è vero che la salute è un diritto, solo gli errori veramente tali ( che sono pochi) dovrebbero essere penalizzati e chi invece intende lucrare su questi fatti, se lo fa senza ragione deve essere dissuaso.
Per quello che riguarda la denuncia, se posso dire la mia, mi trovo d'accordo con il Doc. Non dico che sia giusto difendere i medici nel caso in cui commettano degli errori, ma cercare di mantenere una certa logica, anche in base al tipo di complicanza.Tutti possono sbagliare, è umano, senza contare che il caso stesso del paziente può essere più o meno complicato e quindi rendere maggiore la possibilità di errore da parte del medico. Se si comincia a sporgere denuncia per casi come questo non posso biasimare quello che dice Doc, nessun medico si azzarderebbe a fare alcun tipo di intervento...
Ma per una parte del discorso posso capire Madniak. Nessuno mette in dubbio le capacità professionali degli infermieri, ma per un paziente la presenza del medico che lo ha operato alla visita di controllo è certamente più rassicurante. Parlo solo di sensazioni, ripeto, non a livello pratico. Credo che un "tutto a posto" detto da un chirurgo suoni all'orecchio del paziente un po' più tranquillizzante che non detto da un infermiere, pur esso laureato.
Allora, lo dico per l'ultima volta: nella sanità italiana è solo consuetudine che chi vede il paziente lo operi, è la struttura che fornisce la prestazione non il medico specifico. Quindi che il chirurgo riveda il paziente dipende dalla disponibilità del chirurgo, se lo vede un altro operatore della struttura è lo stesso. Il rapporto medico paziente si è deteriorato, per svariati motivi, non ultimo il fatto che per il sistema sanitario nazionale tutti i medici sono uguali e con lo stesso grado di preparazione. Il fatto che io desideri rivedere i pazienti dipende da me, ma se non posso vengono visti nell'ambulatorio divisionale e se la medicazione è di routine non è necessario che sia fatta dal medico, che tuttavia è responsabile dell'ambulatorio, quindi sarebbe bene che almeno un occhio lo desse, anche senza agire direttamente e questo magari è successo, il medico è entrato ha guardato ed è andato, affidando la manualità al personale qualificato. Con questo non dico che non ci siano medici irresponsabili, esistono in tutte le professioni, ma che sia sempre una colpa od un errore questo non lo ritengo corretto.
Questa discussione è l'ennesima prova di ciò che ho sempre pensato: la maggior parte dei pazienti non viene in ospedale perché ha un problema di salute, ma perché deve dare lavoro a un amico avvocato.
--- Episodio... Un sera è venuto un paziente in Pronto Soccorso dove lavoro e mi ha esposto il problema di un infortunio, dicendomi cosa avrei dovuto scrivere sul referto a titolo assicurativo. La mia reazione è stata immediata: "Vuole la tastiera così scrive quello che le pare?". La risposta "Domani vado in Direzione e la denuncio" Io "Mi dica l'ora e ci sarò! Questo è un pronto soccorso non un ufficio polizze assicurative. Quindi se ha bisogno per un problema sanitario bene altrimenti la porta la conosce" Come si è risolto? Ha chiesto scusa e se n'è andato con la coda tra le gambe. E io di denunce non ne ho più sentito parlare. ---
Grazie Doc per aver messo in rilievo la professionalità degli infermieri.
In quanto a ciò che ha detto gsamuel
quote:
"Credo che un "tutto a posto" detto da un chirurgo suoni all'orecchio del paziente un po' più tranquillizzante che non detto da un infermiere, pur esso laureato"
devo correggerti... Questo è un fatto dipeso solamente dall'opinione comune... ossia che l'infermiere è il servo del medico. Un bravo infermiere con buona comunicazione e professionalità riesce a tranquillizzare allo stesso modo che un medico. E' praticamente ciò che facciamo ogni giorno... sicuramente più dei medici perché il maggior tempo il paziente lo trascorre con noi...
scusa luca, hai certamente ragione, ho avuto modo di conoscere la professionalità degli infermieri anche se, come dappertutto, non sono tutti uguali, ed ho potuto apprezzarla
l'unica cosa è che quella riga lì sopra non l'ho scritta io
Vedo che ci sono state molte reazioni e vi ringrazio.
Sinceramente non vado dall'avvocato per divertimento. L'avvocato non avvia una causa alla leggera. Ci vuole la perizia di un altro medico che dichiari che c'e' stato un errore.
Non ho problemi a chiedere scusa se ho torto, ma non me ne vado con la coda tra le gambe, questo non e' mai successo. Sul mio lavoro pago per i miei errori, non vedo perche' non debba valere lo stesso per i medici.
Le domande sono semplici in fondo.
Perche' il resto della cicatrice e' chiuso da piu' di una settimana mentre una parte resta aperta? Non sono diabetico ne emofiliaco, e non mi sembra normale che mi si dica solo passera', stile pacca sulla spalla.
Se nell'unica visita di controllo effettuata prima di togliere le graffe (e non sarebbero stati meglio i punti, ma ci voleva troppo tempo) ci fosse stato il chirurgo forse avrebbe visto che c'era una deiscenza parziale, e poteva intervenire subito.
Io ho scritto per chiedere il vostro parere, che rispetto, su 2 cose:
1) cosa fare con una deiscenza che non evolve dopo 10 giorni dalla rimozione delle grappe, quali sono i tempi di guarigione, qual'e' la sua evoluzione e la convenineza di una revisione chirurgica
2) quel'e' la procedura per fare causa ai responsabili, e ritengo sia doveroso farlo quando uno ha i mezzi economici, perche' tanta gente purtroppo subisce e non puo' fare nulla perche' guadagna mille euro al mese.
Se trovero' risposte precise ve ne saro' grato e il valore aggiunto di questo forum sara' altissimo, altrimenti continuero' a cercare queste risposte.
Se poi faro' causa cerchero' di vincerla, se la perdo affrontero' la causa per danni morali.
Poi chiedo ai dottori del forum una cosa che credo gia' sapranno: cosa devo pensare di un chirurgo che alla visita fatta pagando il ticket mi dice: per lei c'e' una lista di attesa di 6 mesi ma prenoti una visita privata e troviamo un posto la settimana prossima? Peccato che ero da solo...
Grazie e spero si possa parlare di queste cose con calma.
Aggiungo solo, non andrei certo al pronto soccorso a farmi fare la perizia ma da un altro chirurgo, pagando ovviamente la consultazione. Probabilmente si trattera' di un chirurgo estetitco a questo punto. Credo cmq che qualunque medico dovrebbe avere il coraggio di mettere nero su bianco quello che vede quando visita un paziente che e' stato curato male da un suo collega.
Per quanto concerne poi i certificati, il mio medico di famiglia in Italia sembra capire solo quelli. Non visita piu' nessuno, dice 'solo quanti giorni vuoi?' Questa ferita ad esempio non l'ha voluta esaminare, mi ha dato direttamente una settimana in piu' dal lavoro, e a me dispiace per i miei colleghi che si fanno il mazzo al mio posto, poi tanto sara' ancora aperta quando tornero' e sara' una bellezza rimbalzato tra aereo e hotel.
Rispondo contemporaneamente a Doc e a Luca (eh si, la frase l'ho scritta io):
è vero che dipende dall'opinione comune. Infatti ho specificato il fatto che si tratti di una sensazione, e lo dico da paziente. Capisco anche che non sempre il medico che ha effettuato l'intervento sia disponibile, vuoi per un'urgenza o per altri motivi. Dico solo che se la visita viene effettuata in presenza (e dico in presenza, non necessariamente in senso pratico) del medico il paziente si sente più tranquillo, senza nulla togliere alle capacità dell'infermiere che a volte è, a livello umano, anche meglio. E' una questione puramente psicologica, giusta o sbagliata che sia.
-La cicatrizzazione è una cosa che dipende da molti fattori, tra cui la individualità. Certo è che che con le graffette la deiescenza è più frequente.
-La guarigione dipende dal grado della deiescenza e deve essere il chirurgo a stabilire il giusto metodo per risolverla. In alcuni casi occorre interventire con altri punti, in altri bastano gli steri-strip, in altri basta lasciar fare a madre natura.
-Questo è un forum di Ernia Addominale non di Giurisprudenza.
-In Italia è legittimata la libera professione, ma non credo si possa fare all'interno dello stesso ospedale. Cmq su questo è meglio risponda Doc.
-Certo esistono medici specialisti in medicina legale e fanno solo quello... ossia se pagati dichiarano quello che vuoi. Penso corrisponda allo stesso meccanismo per cui dietro visita privata avresti accelerato la lista d'attesa...
Scusa Francer... ho corretto... era tardi e stavo rispondendo e avevo 10 post aperti... :P
Per gsamuel: a mio avviso non è una questione psicologica, ma di sbagliata consuetudine.
il medico che ha fatto la proposta di accelerazione della lista d'attesa non e' un medico legale ma il chirurgo toracico dell'ospedale, che visita anche privatamente e che come valore aggiunto delle sue visite private non puo' offrire altro che la scalata della lista d'attesa delle operazioni pagate con i soldi dei contribuenti. L'operazione e le analisi come sai sono completamente a carico dello stato, e la lista d'attesa e' decisa dai medici che si lasciano degli spazi, ogni settimana, per inserire i pazienti delle loro visite private. Ti prego non dirmi che non ne sai nulla e accetta che il tuo paragone con il medico legale proprio non calza. Se poi vuoi far finta di non vedere e' un altro discorso. Io sono pronto a lottare contro queste cose ma vedo che largomento e' tabu ed e' stato liquidato. Ma e' un problema che ho incontrato all'inizio di questa disavventura per l'ernia.
Per la ferita non e' un discorso di cicatrizzazione, altrimenti non si sarebbe chiusa per niente tutta, e non solo il cm raffrontato male. Ho visto un dottore stamattina proprio al pronto soccorso perche' e' vicinissimo a dove lavoro e ha detto che ci vorranno tre settimane per la chiusura o piu' (classica terza intenzione). Apprezzo per lo meno che tu abbia ammesso che con le graffe il rischio di deiscenza e' maggiore.
Scusate ma mi sembra che la discussione stia prendendo una strada non molto aderente con lo spirito del forum. Noi siamo qui per dare consigli a chi deve oppure ha affrontato un problema di ernia cercando tra le nostre esperienze personali e mettendoci a disposizione di tutti. Sui possibili problemi di malasanita o di come vogliamo chiamarla credo si sia scritto di tutto e non mi espongo ad un parere in quanto credo debba essere del tutto personale.
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