Salve a tutti, brevemente la mia storia di ernie per inquadrare la domanda che vorrei porre.
- 1983: (a 23 anni) intervento d'urgenza su ernia inguinale SX strozzata con ernioplastica secondo Bassini (ernia presente da sei mesi circa)
- 1997: intervento programmato su ernia inguinale DX dopo circa due mesi dalla fuoriuscita con applicazione di rete (non possiedo ulteriori dettagli dell'intervento
- settimane successive all'intervento: reazione anomala con tumefazione e dolore in sede di intervento, diagnosi di granuloma sottocutaneo infetto con conseguente intervento di riapertura della ferita, pulitura e medicazione. Dopo oltre sei mesi alternando cure locali e genereali (antibiotico intramuscolare) la fistole formatasi non accenna arimarginarsi.
- 1998: intervento di rimozione della rete su ernia DX e plastica sec. Potemski.
- 2005: inizio attività sportiva regolare (running) con una media di 40-50 km/sett. su 4 uscite. Partecipazione a gare di fondo, tipicamente 21 o 10km. Nessun problema riferibile all'attività podistica nei confronti di entrambi le ernie operate.
- novembre 2007: probabile cedimento della plastica sec. Bassini (eseguita nel 1983, lato SX) a seguito intensa e ripetuta attività di giardinaggio con sforzi e spostamento pesi.
- dicembre 2007: dolore locale (sopportabile), ma attività podistica interrotta. Contenimento dell'ernia SX (che si sente spingere molto)tramite slip contenitivi con tassello.
Tutta questa storia per porre una semplice domanda a chi mi vorrà rispondere: considerato il caso di recidiva su plastica Bassini (SX) e l'evoluzione dell'ernia DX descritta sopra, quale tecnica di intervento risulta essere la più indicata fra quelle disponibili, descritte molto bene in questo sito?
In altre parole, vista l'intolleranza alla rete (se di questo si tratta) sperimentata nel caso dell'ernia DX, conviene ritentare comunque l'applicazione di una protesi sulla vecchia plastica Bassini (SX) o è meglio optare per qualche altra soluzione?
Mi scuso per il lungo post e ringrazio anticipatamente,
Ciao e bevenuto tra noi. Indubbiamente il tuo iter clinico è stato insidioso e frastagliato. Sono tante le motivazioni per una non riuscita di un intervento: a partire dall'intolleranza alla protesi, l'esperienza del chirurgo, il tipo di tecnica, la soggettività del paziente... Sicuramente Doc ti potrà consigliare per il meglio. Oggi le tecniche sono migliorate e i materiali sono biocompatibili: si potrà trovare una soluzione, tranquillo!