Anto... non hai fatto che parafrasare ciò che ho già detto io... non si sta litigando mica e io non sto cercando di convincere nessuno. Discorso chiuso.
Ciao di nuovo, questa discussione sta diventando ripetitiva, quindi mi ripeto pure io.
Se c'e' una cosa pericolosa e' indurre una persona a fare un intervento prima che insorga lo stato di necessita'. Un attacco di panico in sala operatoria puo' sempre capitare, ma aumentarne le probabilita' non e' il caso! Tanto Francesco e' giovane e non escludo che per ora rischi siano relativi e che per ora il rapporto costo-beneficio (sempre psicologicamente parlando) sia alto, poi, col tempo le cose potrebbero cambiare. Potrebbe scocciarsi dei fastidi che ha o potrebbero aumentare oppure potrebbero diminuire, come la mia ernia del disco (piu' difficile per un'inguinale, ma non si sa mai...).
Per ora va bene cosi'... vi faccio un'ipotesi: e se l'intervento andasse male? come si sentirebbe chiunque ha premuto perche' lo facesse? In fondo non ho mai pensato tante volte "ma che %#§§! sto facendo" quanto un mesetto fa e non ho pensato tante volte "ho fatto bene!" quanto 15 giorni fa. Ma la scelta l'ho fatta io.
Secondo punto, un giro di acido borico male non ti fa (e' delicato, si usa anche negli occhi e contrasta le micosi).
Ah, e in riguardo al cancro, e' impossibile dire cosa si fara' o si pensera' di fronte alla morte. Ma nessuno la prende alla leggera. E se si ha un figlio, e' molto difficile dire non mi curo e non mi opero. Io temo molto il cancro: le statistiche abbassano l'eta' di decesso per tumore ed e' probabile che qualcuno di noi dovra' affrontarlo un giorno speriamo lontano (si puo' controllare la dieta, l'attivita' fisica, le malattie infettive, ma mi sa che fra inquinamento dell'aria, dell'acqua ed elettromagnetico possiamo ben poco).
Mah, scusate il gelo di quest'ultima riflessione...
Accidenti peppy! Sicuramente non sei stato ripetitivo ma anzi hai detto alcune cose che effettivamente ci sfuggono. D'altra parte ho anche detto che il giorno in cui Francy decidesse di operarsi noi perderemmo il nostro argomento di trastullo, quindi non è che insistiamo più di tanto.
Sul cancro, beh, sei stato diretto come è giusto che tutti coloro che operano nel settore cui appartieni lo siano.
marvin, allora ti prego non sprecare il tuo tempo con me concordo con il doc: ho sempre amato Erasmo da Rotterdam e la sua filosofia, il cui cardine appunto è quel 'libero arbitrio', inteso però in senso trascendentale. Ribadisco il mio pensiero: di fronte alla prospettiva di un cancro, con operazioni multiple e relative chemioterapie, preferisco morire stoicamente, come Teodora, la bella e giovane moglie di Giustiniano, uccisa da un cancro alla mammella. Peppiniello grazie dei consigli, sei gentilissimo
Originariamente inviato da FrancescoP - Ieri : 20:41:55
Sai una cosa Francesco? è impossibile morire stoicamente di cancro. Quando si presenta il problema ci si attacca alla vita con le unghie e con i denti: ti operaresti non 1, ma 1000 volte; e sai quali sono i 2 motivi fondamentali? Il primo per te, perchè scopri quanto valore abbia la vita, sia con i momenti brutti che con quelli belli, e ti accorgi che ti manca ancora tanto da fare, da scoprire, da vedere, da amare... Il secondo per chi ti vuole bene e ti sta vicino, in primo luogo la famiglia: nessuno dei tuoi vorrebbe mai vederti sconfitto, mai, fa male sopratutto a loro; devi avere coraggio da vendere, anche per loro.
Conocordo con Giorgia. Ma proprio per questo l'evento cancro non va menzionato in queste discussioni. Finche' non lo si incontra, non si sa cosa sia. Anche se lo hanno avuto dei familiari. Comunque quello di Francesco era uno sfogo, uno straparlare perche' si era scocciato e ha risposto con un'iperbole. vero?
no peppiniello, io raramente esagero quando parlo, non mi conoscete, eppure è così, liberi di crederci. Innanzitutto, mi scuso con i malati di cancro ancora una volta. ma, cara Giorgia, io parlo così perchè ho visto morire di cancro mio nonno materno e mia nonna paterna, due zii carnali, tre cugini di mamma e un mio cugino carnale di 25 anni. E, ti garantisco, la loro fine non è stata molto bella, mangiati dalla chemioterapia più che dalla malattia. La mia interpretazione 'stoica' della morte è stata diplomatica, ma di fronte ad una prospettiva del genere, preferisco allora un colpo in testa, è meno doloroso e più efficace di mille chemio. Chiedo ancora scusa a tutti, non fraintendete le mie parole, vi prego
Non entro nel merito e penso che si possa anche chiudere, tuttavia lavorando in un reparto di chirurgia oncologica certamente ne vedo un pò più di voi. E la chemioterapia ha i suoi risultati, per uno che non ce la fa ce nè uno che invece va bene, e dipende sempre come in tutte le cose dalla natura del male. Ci sono neoplasie il cui decorso senza aiuti è decisamente devastante e non auguro a nessuno di vederle. Ci sono chemioterapie che hanno risultati sorprendentiì, come in tumori dell'esofago che abbiamo trattato e al momento dell'intervento non si è più trovata traccia della neoplasia (l'intervento è comunque necessario per eliminare anche il substrato)
Ci sono persone irriconoscibili per la devastazione che il male provoca, che con la chemioterapia riescono a condurre una vita decorosa e terminarla con dignità, senza morire nelle proprie feci o nel vomito.
Insomma c'è un tempo per ogni cosa e ogni cosa ha il suo tempo.
Come l'ernia.
E qui chiuderei la discussione, che caso mai si può riaprire in altra sezione, anche in Hobbies o in Blogs.. così i nuovi utenti non si turbano al primo impatto..
Sono d'accordo anche io, pero' voglio solo aggiungere una cosa: non si faceva riferimento al non voler fare chemioterapia in caso di tumore, ma al non volersi operare neppure in caso di tumore. Un intervento non ti davasta come puo' fare la chemio. Ecco perche' ho dato per scontato che pur dicendo no ad un intervento di ernia, non diresti facilmente no in caso di tumore.
Una piccola nota scientifica personale: negli stati uniti ho lavorato ad una procedura di "vaccinazione con cellule dendritiche" per il carcinoma renale. Sono certo che la strada futura non sara' la chemio, ma qualcosa di piu' specifico che permettera' di riconoscere le cellule cancerose e di farle eliminare dall'organismo come una qualsiasi infezione.