Riporto la notizia se per caso il link si interrompesse:
Chirurgia: cresce ernia degli sportivi, 7.500 interventi l'anno
Roma, 22 ott. (Adnkronos Salute) - Sembra un'ernia ma non lo è, colpisce gli sportivi ma anche persone che semplicemente fanno una vita sempre di corsa: si tratta di una pubalgia anche detta 'ernia degli sportivi', ed è sempre più frequente. Finisce sotto il bisturi in 7.500 casi l'anno. "L'ernia degli sportivi - spiega Giampiero Campanelli, ordinario Università dell'Insubria di Varese - rappresenta una condizione clinica di recente inquadramento, caratterizzata da dolore inguinale cronico, che si manifesta negli atleti professionisti e tra coloro che praticano regolarmente attività fisica, anche a livello amatoriale. Rappresenta una sfida sia diagnostica sia terapeutica, dal momento che non è ancora facilmente individuabile, né vi è un consenso tra gli specialisti rispetto al trattamento da considerare più idoneo".
Un dolore cronico e fastidioso, che spesso si manifesta anche nei non sportivi, tra coloro che semplicemente hanno una vita attiva, che per lavoro scaricano pesi, come i fattorini, oppure tra gli amanti del jogging o del calcetto amatoriale. A soffrirne sono soprattutto uomini dai 20 ai 60 anni, di corporatura magra e sono sempre di più i casi che arrivano dal chirurgo. "Prima vedevamo essenzialmente sportivi professionisti, adesso invece è sempre più frequente vedere persone di tutti i tipi che hanno una vita molto frenetica", dice Campanelli. Ogni anno in Italia vengono eseguiti 150 mila interventi di ernia, "potremmo stimare che il 5% (7.500) di questi casi siano in realtà ernia dello sportivo.
Le cause restano ignote, "ma tutti i pazienti, nella nostra esperienza, sono uguali da un punto di vista anatomo-chirurgico: presentano una lieve protrusione posteriore della parete inguinale che somiglia, appunto, a un'ernia", dice Campanelli. Inoltre in questi pazienti i muscoli della regione sono in linea di massima ipertrofici e creano una tensione nei punti di inserzione, per l'appunto il pube. Il dolore sembrerebbe dunque causato da una compressione dei nervi coinvolti nella regione anatomica.
Cosa fare allora? Il primo rimedio è sempre un periodo di riposo, se questo non è sufficiente si può allora pensare a un intervento di decompressione del tono muscolare, per liberare i nervi della regione compressi. "Il trattamento conservativo spesso non consente una risoluzione della sintomatologia dolorosa inguinale - dice l'esperto - e sempre più spesso si ricorre all'intervento chirurgico. Purtroppo al momento non c'è ancora alcuna evidenza scientifica che sostenga una tecnica chirurgica particolare per il trattamento dell'ernia degli sportivi. Nella nostra esperienza un approccio chirurgico open, capace di risolvere l'intrappolamento delle strutture nervose della regione inguinale, si è dimostrato in grado di risolvere il dolore locale e di consentire la ripresa dell'attività fisica, dopo una breve convalescenza".
Ehi Doc, hai postato una notizia che mette un sacco di carne a cuocere, e allora vorrei allungare un po' la discussione anche perchè mi sento coinvolto in prima persona e non da moderatore del forum.
- Soggetti magri; - che svolgono attività sportiva anche amatoriale; - caratterizzati da ipertrofismo della muscolatura inguinale.
Allora: che io sia magro, insomma, si è visto, così come attesto di non essere un sedentario ma praticante a livello amatoriale il nuoto tre volte la settimana fisse (e anche a livello non troppo soft, poiché ho il ritmo di allenamento con istruttore e non da autodidatta). L'ipertrofismo della zona inguinale non so se deve riferirsi ai superpalestrati, però credo di rientrarci dopo l'intervento avendo, al momento, un addome rigido proprio perché contenente due mèches.
Inoltre, rammento che dopo il secondo intervento ho avuto una lggera pubalgia.
Siccome ogni tanto i doloretti inguinali si ripropongono - e devo dire sempre più blandi - posso ipotizzare che la mia situazione, considerando le variabili di cui sopra, sia dipendente proprio dallo sport che pratico?
E in più, è stato nominato il calcetto, lo jogging, ma non il nuoto: è possibile dunque che il mio caso sia da escludere proprio perché faccio sport acquatico che non comporta uno sforzo immediato come la corsa o il calcio??
Ricapitolando: i doloretti mi ritornano a volte perché faccio piscina, o mi devo preoccupare perché il nuoto non sarebbe la causa di questa ernia dello sportivo?
Oramai non ti devi più preoccupare e i dolori vengono dall'attività muscolare. Quelle notizie riguardano chi ancora non si è operato e come sempre diciamo non sempre i disturbi vengono dall'ernia.
Che io ricordi non ho parenti diretti con casi di ernia anche se credo in parte comunque in una debolezza della zona diciamo ereditaria. La mia ernia però è molto probabilmente dovuta ai pesi fatti in palestra. Anche io spero che non sia una regola però da quando ho ripreso a fare squat un pò più pesantino ( ) qualche fastidiuccio l'ho avuto.
Pensavo di fare un resoconto della situazione al 5° mese
La mia ernia però è molto probabilmente dovuta ai pesi fatti in palestra. Anche io spero che non sia una regola però da quando ho ripreso a fare squat un pò più pesantino ( ) qualche fastidiuccio l'ho avuto.
Pensavo di fare un resoconto della situazione al 5° mese
Originariamente inviato da francer - Oggi : 11:19:21
Reo confesso!?!?
Vabbè, per questa sincerità meriti l'indulgenza plenaria.... Si, un resoconto periodico è sempre gradito, magari anche con un riepilogo per i nuovi iscritti.
grazie alla pubblica confessione, la penitenza e il sincero pentimento accetto la plenaria indulgenza. Al mio rientro, la settimana prossima, un bel resocontino.
Beh, visto che siamo in vena di confessioni, Frà, anche io in questo periodo ci sto dando dentro parecchio in palestra, e ogni tanto qualcuna mi ricorda che là sotto, ingabbiata in una retina di plastica, esiste ancora e vorrebbe dire la sua Nulla di doloroso, intendiamoci, però qualche volta percepisco la sua presenza......