Voglia innanzitutto gradire i miei auguri per il nuovo anno. Grazie anche per la sua continua gentilezza e competenza nelle risposte.
Tra due settimane saro' sottoposto alla nuova cistoscopia. Poi spero di poter affrontare il problema dell'ernia, che mi sembra, come ho scritto prima, sia peggiorata.
Mi si era parlato di recidiva ernia crurale. Pero' , stando in piedi, noto qualche cosa di consistente nella parte alta dello scroto e nella sua parte posteriore (sempre in alto). Non ho dolori.
L'unico vero fastidio che in questo periodo si manifesta e' un accentuato meteorismo che mi causa dei dolori nella parte alta dell'addome. Mi sembra anche di notare un gorgogliamento di aria a livello della ernia. Sdraiandomi, il dolore passa. Alle volte ricorro al Voltaren. Non mangio cibi che provocano fermentazione anomala. Uso anche fermenti lattici.
La preoccupazione e' giusta, ma non deve essere eccessiva, poiche' in ogni caso la presenza dell'ernia implica l'intervento, quindi piu' o meno grande non importa tanto. Certo il dolore e il gorgogliamento sono fastidiosi, tuttavia penso che una volta risolto il problema vescicale si potra risolvere anche quello dell'ernia.
Dopo l'intervento di Gennaio scorso, l'urologo sembra un po' ottimista. Faro' il terzo look vescicale il 2 Maggio p.v.
Il problema dell'ernia e' per ora non risolto, in attesa di autorizzazione dall'urologo. Ho comunque effettuato una ecografia inguino scrotale, anche allo scopo di vedere eventuali aderenze con la vescica.
Ecco il risultato: " Modica ectasia dei plessi venosi peri testicolari, bilateralmente. Piccole formazioni cistiche a livello dell'epididimo (d / s) (max 6 mm). A livello dell'inguine destro, visibile la grossolana formazione erniana con ampia porta ed impegno di anse intestinali, che giungono , impegnandosi nel funicolo, sino quasi a contatto con la testa dell'epididimo di sinistra. Non tumefazioni solide nel comntesto delle parti molli. "
Tuttavia non si sono messe in evidenza aderenze vescicali, come non e' stata localizzata la rete esistente e messa nel lontano 1991.
Saro' sottoposto tra poco ad una RM dell'addome. Pensa che sarebbe possibile vedere i rapporti tra rete, vescica e ernia?
Tutto questo aggrava il mio stato di ansia. Vorrei arrivare all'intervento un po' tranquillo.
La risonanza potrebbe far vedere ancora meglio, ma gà l'ecografia mi sembra dirimente: c'è un'ernia inguino-scrotale che va trattata, anche senza urgenza poichè la porta è ampia e quindi con scarso rischio di strozzamento, ma va fatta, non c'è dubbio. Quando l'urologo darà il via, sarà questione di un'ora circa e risolverà il problema. La precedente rete magari non si vedrà neanche alla risonanza e non mi preoccuperei tanto di quella, che in fondo a noi interessa la porta erniaria, è quella che dobbiamo riparare. Comunque sembra che la vescica non c'èntri niente con l'ernia e questa è buona cosa.
Mi proteggo con una fascia. Lo slip elastico non mi aiuta. Forse adesso la faro' ridere. Quando l'urologo vide la fascia, prima del secondo look, mi disse: Lei dovrebbe mettersi questa fascia come la usano i lottatori di Sumo.
Un chirurgo di un ospedale di Milano mi ha detto che sono affetto da ernia inguinoscrotale incarcerata. Necessito un intervento a breve con, secondo il dottore, ricovero tradizionale ed anestesia totale. L'anestesia locale e spinale sono state escluse, perche intervento complicato. Durata del ricovero circa 4 giorni (+ prericovero).
In considerazione del look vescicale, mi ha proposto di effettuare il tutto in una unica seduta, con alternanza delle due competenze. Quindi sono stato invitato a ricontattare il mio urologo.
La risposta di quest'ultimo e' stata: Lei non e' una Ferrari, dove si cambiano freni, ruote ... in una volta sola. Secondo l'urologo i due interventi seguono una preparazione un po' differente, altrettanto dicasi per l'anestesia. Da ciascun tipo di anestesia occorre un periodo di ricupero. La decisione finale e' comunque rimandata ad un prossimo incontro di persona.
Mi trovo sui carboni ardenti.
Nel suo centro sarebbe possibile riparare il mio danno?
Beh.. non avendo vbisto la situazione non saprei cosa dire, ma in anestesia generale oramai ne facciamo veramente poche di ernie.. Se è incarcerata e su questo mi baso su quello che mi dice, allora l'intervento erniario diventa prioritario, anche se in caso la situazione vesciacle dovesse essere affrontata solo in cistoscopia non ci sarebbero controindicazioni altrattamento sincrono. Certamente da noi trattiamo anche questi casi, ma se è già seguito da un urologo conviene continuare con lui, ma può cambiare chirurgo e sentirne un altro sempre a Milano.
L'ernia , se disteso, rientra. Se in piedi, con la fascia opportuna, l'ernia non va nel sacco scrotale. Se in piedi e sotto la doccia, l'ernia scende nello scroto. Non soffro di stitichezza.
Quanto all'anestesia, il chirurgo non mi ha dato spiegazioni per la decisione su quella totale e la ferma esclusione della spinale e locale.
Secondo il chirurgo, trattandosi di ernia recidiva, la mia situazione anatomica locale si presentera' diversa da quella "vergine", pertanto solo a cielo aperto si decidera' cosa fare.
Il ricover proposto e' quello ordinario e non in "day hospital".
Provero' a sentire un'altra opinione.
Non voglio cambiare urologo, che sino ad ora mi ha seguito bene.
Eventualmente faro' due interventi. Intanto ormai ...
L'urologo, dopo una accurata visita, e' stato della sua stessa opinione. Da operare (con circa 4 giorni di ricovero). Comunque ancora una volta ha dato la precedenza alla vescica. Durante il prossimo ricovero (check up chirurgico 2 Maggio) mi fara' visitare dal chirurgo e non ha escluso la possibilita' di fare poi un tutto in una unica seduta, ma dopo il controllo vescicale.
Sinceramente sono giu' di morale e preoccupato. Quando sto in piedi ormai l'ernia va nello scroto, poi mi distendo e ritorna nell'addome. Non ho dolori, ma la situazione e' fastidiosa, anche perche' i miei movimenti sono limitati in conseguenza di cio'.
Grazie per l'attenzione.
Auguro a lei ed ai suoi collaboratori una Pasqua serena.
La preoccupazione è comprensibile, ma non necessaria più di tanto. L'intervento è necessario e non cambia niente mese più o mese meno, e il ricovero può essere richiesto date le dimensioni dell'ernia stessa. Certamente il problema vescicale va affrontato prima o durante, si affidi al suo urologo e al chirurgo che le ha proposto.
Buona Pasqua! (Senza tanti pensieri grigi, che poi sarà meno peggio di quel che immagina)
L'intervento cistoscopico fatto il 2 maggio u.s. non ha rivelato nessun peggioramento.
Pertanto l'urologo mi ha suggerito l'ernioplastica, eseguita il 15 maggio u.s. da un suo collega in anestesia generale secondo la tecnica di Lichtenstein modificata. Per due giorni ho portato un drenaggio. Non ci sono state complicazioni.
Sono a casa con un po' di bruciori alla parte. Suggerimento: nimesulide. Presto avro' un controllo ambulatoriale. Spero che tutto si risolva nel meglio.
Ora tutti i punti sono stati rimossi. Toccando la cicatrice, sento la presenza di un cordoncino. Il chirurgo mi ha assicurato che in due / tre mesi scomparira'. Continuo a portare uno slip elastico, perche' mi da' sollievo. Spero in bene.