Ho esplorato il forum e ho trovato verie notizie interessanti. Peccato che a causa del lavoro e di una forse eccessiva fiducia nel mio medico non abbia fatto tutto questo prima di operarmi. Vorrei però porre qualche domanda, per capire alcune cose a posteriori perlomeno, e anche perché i chirurghi mi hanno dato spiegazioni veloci e a volte mi sembrano non coerenti..
La mia si è manifestata a dx come un piccolo rgonfiamento all'intersezione tra scroto e inguine, indolore, che rientrava in posizione distesa. Il chirurgo ha detto - ad occhio è congenita. Mi sono operato a Tolentino (MC), in spinale, e sono venuto dall'estero dove lavoro apposta pe farlo perchè avevo bisogno di assistenza per il post operazione. Operazione in spinale, come tutti lì, è la loro prassi. Richiesta da parte mia di locale, gentilmente declinata. Non ho insistito perchè non ritengo opportuno far fare la locale se fanno SEMPRE la spinale. Ora, dopo l'operazione quando ho visto il taglio (6+ cm circa) mi sono chiesto perchè arrivava così in alto se l'ernia era in basso, e il dottore ha detto che usciva dall'anello inguinale interno e solo dopo da quello esterno (in basso). Si tratta quindi di un'ernia inguinale obliqua esterna del tipo BUBBONOCELE? In altri post questo termine è definito oscuro ma in realtà è utilizzato anche da voi negli 'appunti sull'ernia' - il sacco attraversa tutto il canale inguinale e fuoriesce dal l'orifizio inguinale esterno. Io mi chiedo:
- può essere congenito?
- è possibile che non si senta nulla di nulla (al tatto) fino a quando il sacco no è fuori dall'orifizio esterno? Inoltre quando l'ernia rientra nell'orifizzio esterno inguine dx e sx appaiono perfettamente identici.
- con la rete che hanno messo hanno tappato le tre fossette a dx? Quindi bisognava proprio spaccare per 6 cm?
- Mi hanno parlato di altre tecniche con tagli più piccoli, a mezzaluna, chi le pratica?
Ultimi dettagli, sono 1,82 per 70 kg, fisico magro atletico. Vorrei saperne di più perche' sicuramente i colleghi e gli amici mi chiederanno in futuro, l'operazione è diffusa, e vorrei aiutarli se possibile, non lasciarli andare alla ventura come ho fatto io... grazie e scusate la lunga lettera.
Ciao madniak e benvenuto tra di noi. Alcune risposte credo di potertele dare ma andiamo con ordine. L'ernia puo essere congenita anche se è un po difficile esserne sicuri. La caratteristica dell'ernia è proprio quella di evidenziarsi solo quando fuoriesce dal sacco erniario, di solito in posizione eretta, mentre rientra completamente da supino. Il fastidio di solito si presenta proprio quando fuoriesce dall'orifizio esterno perchè preme direttamente sullo slip ed è esposta a tutti quei movimenti di compressione addominale. Il taglio chirurgico di 6 centimetri è assolutamente nella norma, si arriva anche fino a 8 10 cm a seconda delle dimensioni. Non so quale tecnica hanno utilizzato nel tuo caso, forse la trabucco. Spero rimarrai con noi per affrontare il post in nostra compagnia e se hai altre curiosita noi siamo qui.
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Ciao Madniak e benvenuto anche da parte mia, anche se il nostro Ufficiale Contatore ti ha intercettato per primo, con le risposte perfette che chiedevi. Aggiungo che la maggior parte delle ernie "è" il risultato di una predisposizione, e anche su questo forum la maggior parte degli utenti ha testimoniato di averla avuta per situazioni del genere. In minoranza vi sono coloro che svolgendo lavori pesanti o dandoci troppo in palestra, poi devono avere a che fare col chirurgo.
In più, se a volte la sintomatologia dell'ernia è indolore, purtroppo accade - come per il sottoscritto - che indolore non lo sia, e la fuoriuscita del materiale addominale rende tutta la zona dallo sterno in giù, indolenzita fino a crampi e fitte (diciamo che la sensazione è quella di subire continuamente calci nel torace...). Proprio per questa mia caratteristica sono riuscito, appena alcuni mesi dopo il primo intervento, a capire che stava per arrivare la seconda (però a dx), in quanto ripresero le fitte prima ancora di rilevare il gonfiore.
Diciamo che ai tuoi amici atleti puoi solo consigliare di rinforzare la parete addominale con esercizi mirati, ma non sempre è la soluzione poiché se deve fuoriuscire, prima o poi succederà, quindi è inutile preoccuparsi prima, ed è inutile preoccuparsi dopo... Più che altro è sempre buona norma approcciarsi agli esercizi pesanti con prudenza...
Mi piace comunque questo tuo interessamento alla cosa, un po' come feci io, che mi iscrissi solo dopo essere operato per capirci qualcosa in più, e ti inviterei a restare per la tua testimonianza che per noi rappresenta sempre un bene fondamentale per arricchire la nostra conoscenza.
premetto che come te, sono alto 1,82 per 70 kg di peso, fisico magro. La mia era un'ernia sinistra sicuramente congenita, infatti, nell'infanzia mi fu curata con il cinto erniario. Rimasta poi silente per una vita, si manifestò tre anni fa come una piccola mandorla sotto pelle nella parte alta dell'inguine (anello interno), non dolente e riducibile. Ho convissuto col problema per un anno, vedendo l'ernia progredire di giorno in giorno; come la tua, scompariva da sdraiato e rialzandomi, potevo distintamente vederla scendere lungo il canale inguinale fino contro il pube, lì dava sensazioni più o meno fastidiose, ma non dolori acuti. Il chirurgo la diagnosticò come "congenita, obliqua esterna", ma durante l'intervento (avvenuto quasi due anni fa) si rivelò anche diretta, mi disse che ad ogni modo la rete avrebbe interessato tutte le fossette evitando problemi futuri. Come già ti hanno detto nelle precedenti risposte, il taglio di 6 centimetri è normale, ma non ti devi preoccupare troppo, perchè col tempo scomparirà quasi completamente e in ogni caso sarà sempre ben nascosto. Io mi ero interessato per un intervento in laparoscopia, ma il mio medico ed altri conoscenti me lo hanno indicato come valido, solo se il chirurgo che lo esegue è particolarmente bravo. Una cosa che non hai precisato è quanto tempo è trascorso dal tuo intervento. Aggiungo che potresti suggerire ai tuoi amici di cercare informazioni nel vastissimo archivio del Forum, è utilissimo per conoscere in anticipo tanti aspetti del problema che si deve affrontare e, di conseguenza, per prendere le prorie decisioni con maggiore serenità.
Grazie a tutti per le immediate risposte, davvero.
L'intervento l'ho fatto giovedì scorso, il 24 marzo. C'è una cosa che non ho capito però. la mia ernia si manifestava solo a livello dell'anello inguinale esterno, non l'ho mai vista o sentita 'scorrere' lungo il canale o come protuberanza a un livello superiore (anello inguinale interno). Una volta rientrata nell'anello inguinale esterno era invisibile e non si sentiva ne vedeva differenza tra sx e dx.. Ora mi chiedo quindi, come posso sapere se c'è qualcosa a sx, per esempio, ma ancora in alto e quindi non fuori dall'anello inguinale esterno?
Certo consiglierò questo utilissimo forum a tutti gli amici e colleghi che dovranno affrontare questa operazione in futuro. Io sono tornato in Italia da bruxelles per farla anche perché su è molto difficile avere informazioni su quante operazioni di questo tipo fa un centro, ma a naso avrei preferito un'anestesia locale (anche se mi ha rincuorato il fatto che il chirurgo ha detto che ne fa trecento all'anno - di ernie non di anestesie). Secondo me questo è un fattore importante. Oggi un conoscente mi ha parlato bene di Pesaro, dove farebbero tagli più piccoli, ma non ho indagato. Certo resterò con voi durante la convalescenza e ben oltre, è importantissimo scambiarsi esperienze e me ne rendo conto adesso, e grazie ancora!
ciao giova, certo anche io preferirei l'anestesia locale, più semplice e senza troppi fastidi però, anche tenendo conto dell'esperienza degli amici del forum, direi che siamo più o meno lì,
effettivamente tagli più corti di 5 6 cm sono riservati agli interventi in laparoscopia ma vedo che sono abbastanza rari e specifici, per un intervento "normale" 5 6 cm sono proprio il minimo e, se fatto sul pube, praticamente poi lo devi proprio cercare per vederlo
Ehi, ho dimenticato di dirlo, stiamo parlando dei centimetri della ferita? Ti faccio presente che alle signore del forum non fa piacere che ne parliamo perché pensano che noi maschietti abbiamo la fissa delle misure di qualcosa d'altro che abbiamo solo noi.... insomma ci siamo capiti. Nel mio caso le mie ferite sono molto più lunghe di 6 cm, e la posizione è parallela all'inguine (da qualche parte c'è anche un disegno che modificai per l'occasione...), ma molti altri amici hanno postato le loro foto, e spesso accade che siano molto alte rispetto alla zona peli. Dipende dalle abitudini del chirurgo: ognuno sa dove preferisce mettere le mani per rimettere tutto a posto....
La tecnica mini-invasiva ha un riflesso estetico e anche sul netto dimezzamento dei tempi di recupero post-operatori, ma esistono anche rischi trombo-embolici più quelli legati alla anestesia generale, evitabile con la tecnica "open".
Premetto che a me la laparoscopia non piace e quando ho parlato col chirurgo la prima volta el'aveva esclusa mi ero detto d'accordo. Per la questione dei centimetri penso che 6 sia ok ma 5 o 4 sarebbe meglio se possibile, anche per i dolori etc. poi certo non sono un narcisista avendo fatto pugilato per 8 anni a suo tempo. Cmq ricordo che una volta dovevo fare un piccolo internvento per un nodulo di gradsso infiammato a livello della cintura, la mia ragazza del tempo insitette perché lo facessi a treviso in un centro usl di chirurgia plastica e fecero un taglio di meno di un cm lo spinsero fuoir e misero un punto simbolico con un filo speciale. Il giorno dopo non sentivo più nulla. da me di punti ne avevano promessi 4 almeno...
Mi chiedevo quindi se ci sono centri che ne fanno una questione di principio, spaccando il meno possibile per fare meno male possibile, senza però conseguenze sulla tenuta della rete.
Poi questo si ricollega ll'anestesia secondo me. Mi viene da pensare che con la spinale il chirurgo tenda a fare tagli più grandi perché tanto tutto è anestetizzato e il rpincipio dell'assitenza medica garantita è guarire il paziente in modo efficiente e non mantenerne la bellezza.
Ritengo che facciano la spinale per fare più pazienti (efficienza), e in effetti la sensazione è stata proprio quella di catena di montaggio, ma non necessariamente negativa. Un'operazione in locale implica unimbibimento dei tessuti, ho letto nel forum, che modifica i piani anatomici quindi il chirurgo haqualche difficoltà in più. l'operazione dura quasi il doppio in locale. Cmq a modena fanno la locale, da quello che so, e sembra un buon centro.
I disegni li avevo visti, modificati dopo essere stati postati da un ragazzo con una inguino-scrotale... Tra qualche giorno vedro di nuovo il medico e dopo scriverò se ci sono novità e magari metterò qualche domanda specifica ciao!
Più è piccolo il taglio più bisogna tirare per espore quel che serve, e la trazione influisce sul dolore come e più del taglio. 6 cm è una misura adeguata, cm più cm meno. i tempi di una locale sono solo leggeremente superiori alla spinale, ma i tempi di cambio tra un paziente e l'altro sono superiori per la spinale. Noi facciamo 4 ernie in locale ma solo tre in spinale nella seduta operatoria.
Di mio ti posso dire di aver fatto tre interventi di ernia (due primitive ed una recidiva). Per i primi due anestesia locale e taglio di circa 6/7 cm. E ti assicuro che quello più vecchio si fatica a vedere anche dopo la depilazione. Per la recidiva anestesia spinale e taglio di un paio di cm più lungo, ma avevano anche bisogno di un po' più di spazio per vedere la situazione.
Tutti e tre durati circa un'ora (dieci minuti in più o in meno)...
sono tornato venerdì per la medicazione e mi hanno tolto immediatamente tutti i punti (mi ero operato giovedi' della settimana prima) - il chirurgo non mi ha neppure visto (come si poteva prevedere dato il loro stile catena di montaggio, ma è vero che c'erano molte persone).
Ho notato immediatamente che le parti inferiore e superiore si sono riaperte appena tolte le graffe - l'infermiere non ci ha dato grande importanza, ha chiuso con cerotto e ciao. Ha detto che potevo fare la doccia domenica. Tuttavia la parte alta ha continuato a restare aperta e non accenna a chiudersi, non c'è più sangue ne coagulazione, e lembi sono staccati e si vede dentro ma non fa male. Ieri sono stato in chirurgia dove un altro chirurgo mi ha visto e ha messo delle steril strip tappando tutto con un cerotto.
Stamattina il tutto era coperto di giallo, chiaro segno che la ferita non sooporta la chiusura, quindi ho tolto e disinfettato e lasiciato respirare. Ora va già meglio ma non so come tenere vicini questi lembi senza 'tappare' la ferita, senza contare il fatto che non so bene cosa li farà attaccaxre se non c'è coagulazione. Sono circa 2 cm, la parte ancora aperta.
Puoi provare con le steril strip, quegli adesivi sottili che tengono uniti i due lembi, chiedi in farmacia o in una sanitaria ben fornita. Contribuiscono anche a una migliore cicatrizzazione della ferita.
In genere se ci fosse stata una riapertura dei lembi (deiescenza) il chirurgo interviene con un metodo appropriato. Se ti han messo gli Steri-strip, questi devono stare in sede per 4-5 giorni altrimenti il tutto è vano. Quindi la cosa migliore sarebbe rimetterli facendo in modo che i due lembi stiano chiusi. Se non dovesse accadare la ferita rimarginerà per seconda intenzione, ossia ci metterà più tempo ma si chiuderà.
secondo me si tratta di una deiscenza che non hanno voluto riconoscere come tale.
In primo luogo la ferita si e' riaperta ai lati non appena sono state tolte le graffe.
Le graffe sono state tolte dall'infermiere in assenza del chirurgo che non mi ha neppure visto durante l'unica visita di controllo
Scopro ora che le graffe sono il sistema meno appropriato per chiudere un taglio
Vorrei sapere se posso denunciare l'ospedale anche per il fatto che il chirurgo non mi ha visitato e rivolgermi a un altro chirurgo per una revisione, quanto tempo bisogna aspettare prima di poterlo fare, ci sono degli standard?