Buongiorno. Volevo, innanzitutto, ringraziare tutti per le preziose informazioni fornite nel forum in tema di intervento di ernia inguinale. Sono qui per raccontare la mia esperienza, ma soprattutto per chiedere un aiuto perché sono abbastanza scoraggiato per la mia situazione e per avere un suggerimento sul percorso da intraprendere. Sono stato sottoposto a intervento di ernia inguinale sx il 26/04/2012, intervento di tipo tradizionale con posizionamento di protesi convenzionale (almeno credo, ma per avere la certezza sono in attesa di copia della cartella clinica). Il decorso durante la prima settimana è stato abbastanza regolare, sono rimasto completamente a riposo senza sottopormi ad alcun tipo di sforzo fisico. Verso la fine della seconda settimana ho iniziato a notare un peggioramento delle condizioni caratterizzato da comparsa di fitte dolorose all’inguine, sopra la ferita perfettamente rimarginata, e all’interno verso il pene, caratterizzato da sensazioni di puntura e di forte bruciore che si intensificavano stando un po’ in piedi e dopo aver fatto pochi passi trasformandosi poi in dolore che non mi permetteva di rimanere più in piedi, costringendomi a rimanere seduto più a lungo possibile. La situazione è andata peggiorando quando sono tornato in ufficio, dopo 4 settimane dall’intervento, tentando di riprendere una vita normale (sono impiegato e per fortuna sto quasi sempre seduto, ma per arrivare in ufficio devo comunque camminare un po’). Ho resistito una settimana, ma il dolore è andato sempre aumentando e sono dovuto rimanere nuovamente a casa. Dopo 40 giorni dall’intervento la situazione è la seguente: aumento dei problemi come sopra descritti, che di fatto mi costringono a rimanere quasi sempre seduto. Ho praticato fino ad oggi la seguente terapia senza alcun beneficio: antidolorifici (naprossene) e iniezioni di Bentelan da 4 mg per 3 gg. Sto trovando leggeri benefici con crioterapia (borsa del ghiaccio sulla parte per 20 minuti ogni 2 ore), ma non so se effettivamente fa bene o potrebbe peggiorare la situazione) e sto assumendo un farmaco neurotrofico (Cianocobalamina – Vit. B12). Ho fatto TAC e ecografia dalle quali non risultano segni di recidiva di ernia o spostamento della protesi o eventuali segni di infezioni, ma un forte stato edematoso dei tessuti coinvolti, sempre a distanza di 40 gg. dall’intervento . Secondo l’ecografista, una possibile diagnosi potrebbe essere quella di un coinvolgimento o lesione dei nervi che attraversano la regione inguinale o il loro intrappolamento nella reazione cicatriziale sollecitata dalla protesi. Sono tornato dal chirurgo che ha praticato l’intervento il quale (addirittura) non è riuscito a ipotizzare alcuna causa dei sintomi descritti, proponendomi di eseguire infiltrazioni locali di cortisone e anestetico. Allo stato sono abbastanza disperato perché vivo uno stato di invalidità spero temporanea. Vorrei un consiglio sulla terapia da intraprendere e, dato che ho pensato di prendere un altro parere, vi chiederei di volermi suggerire uno specialista del settore che possa risolvere il mio problema. Io vivo a Reggio Calabria, ma sono disposto a spostarmi da qualsiasi parte pur di riuscire a risolvere il problema in tempi brevi. Vi ringrazio anticipatamente dei consigli che vorrete fornirmi.
Ciao voyager, benvenuto e grazie delle belle cose che dici di noi. Innanzitutto ti dico di stare più sereno, poiché questa situazione è comune a molti nostri amici che scrivono tuttora qui, e che saranno ben lieti di fornirti tutte le informazioni del caso. Per esperienza, nonostante si tratti di vere e proprie rotture di scatole, esse passeranno, con molta pazienza. A volte, la terapia che hai già iniziato, si rivela efficace, mentre in altri casi ricorrendo ad altra terapia si è avuto lo stesso effetto. Ovvio che per ogni persona ci sarà una terapia maggiormente efficace, quindi non potremmo dire in assoluto se il tal farmaco sia migliore di un altro.
Credo che tu stia, in ogni caso, sulla strada giusta per arrivare alla guarigione, quindi stai su, e soprattutto tienici aggiornati: in genere l'evoluzione nel post operatorio si ottiene anche da un momento all'altro. Se lunedì sentiamo una sofferenza del 90%, è probabile che già il martedì essa scenda al 60%... e così via,
ma come sempre, è meglio aspettare il parere del doc...
leggendo quello che scrivi, mi e' tornata alla mente la mia stessa esperienza
posso confermarti che per ora stai seguendo la prassi classica che si adotta in questi casi, quindi il ciclo infiltrativo è quasi scontato come cura per un problema che probabilmente coinvolge i nervi della zona, almeno questo e' quello che ho fatto anche io, e fino a prova contraria ti dovrai fidare delle soluzioni proposte dal tuo chirurgo
la cosa importante che mi sento di consigliarti e' di rifiutarti in caso di eventuale accanimento infiltrativo, ossia, se noti miglioramenti che ti consentono di vivere normalmente dopo la terza infiltrazione bene, altrimenti stop ad altre, e nuovi controlli eventualmente anche con un differente chirurgo, visto che l'attuale a quanto dici, non sa pronunciarsi sulla causa dei fastidi
Ciao voyager, concordo con panta sulla casistica dei disturbi, diciamo che non fai parte del club dei fortunati che gia dopo 3 settimane sono tornati in perfetta forma. In alcuni casi rimangono delle grosse scocciature che, con il tempo e con le cure adeguate, si risolvono. Aspettiamo il doc che ci illumini dal suo sapere.
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ciao viaggiatore, sembra chiaro che purtroppo sei fra quelli meno fortunati che non hanno risolto subito. come dicono gli amici sopra se è confermata la non recidiva allora ci vuole un pochetto evidentemente c'è il coinvolgimento di qualche terminazione nervosa, qualche aderenza che dà fastidio.
Sentiamo il nostro DOC, può essere che ci voglia un pò di tempo per risolvere
un altro parere con visita può servire ma direi prima di continuare con la terapia
Ringrazio di cuore tutti quanti per le belle parole di incoraggiamento che, in ogni caso, sono utilissime sotto l'aspetto psicologico che, in queste circostanze, è importantissimo. Volevo, ancora, chiedere un parere sulle infiltrazioni locali da praticare e cioè se sono più efficaci di cortisone o di anestetico o di ambedue e quali possono essere gli eventuali effetti collaterali. Inoltre, se, prima di effettuare le infiltrazioni, potrei tentare con terapia a base di farmaci anticonvulsivanti, tipo pregabalin. Ringrazio anticipatamente per le risposte.
Io in genere faccio così: terapia con antiinfiammatori e B12 per un mese, se va bene ok se no infiltrazioni (5 una alla settimana) di cortisone e anestetico locale. Se va bene ok se no Gabapentin per 3 - 4 mesi, se va bene ok se no proposta di reintervento con sezione dei nervi e/o rimodellamento/asportazione della mesh a seconda dei casi.
Ringrazio vivamente il DOC per i consigli e mi permetto di chiedere un ulteriore consiglio sulla terapia. Per quanto riguarda il tipo di antinfiammatori da assumere, volevo chiedere se, in questi casi, una molecola specifica può risultare più efficace di un'altra tra le tante in commercio (nimesulide, ketoprofene, naprossene, diclofenac, ibuprofene, ecc.) e se, dovendo seguire la terapia eventualmente per un mese, sono più efficaci dosaggi più forti o sono consigliabili comunque dosaggi normali, naturalmente associando adeguata protezione gastrica con farmaci IPP. Volevo, infine, chiedere un ultimo parere. Avendo la possibilità di spostarmi nella zona di Brescia, dove risiedono alcuni amici, volevo chiedere al DOC se poteva suggerirmi il nome di qualche collega presso il quale avere un altro parere a Brescia, Bergamo o zone vicine. Ringrazio anticipatamente per le risposte.
Ho chiamato all'Ospedale Multimedica Santa Maria di Castellanza per un appuntamento con il prof. Campanelli e mi hanno detto che da poco tempo non visita più lì, ma adesso visita a Milano presso la Casa di cura La Madonnina.
Mi spiace tanto x quello che ti è successo Voyager 32, le cose nelle operazioni sono molto soggettive. Mi unisco anch'io ai consigli dati dagli amici del forum.... Coraggio e vai sempre da chi ha eseguito l'operazione!!! Un grosso in bocca al lupo x tutto.
Buongiorno a tutti. Volevo fare un aggiornamento sulla mia situazione. Il chirurgo che ha praticato l'intervento ha deciso di effettuare infiltrazioni locali di cortisone, ma dopo averne praticate già tre e a distanza ravvicinata (una ogni 4 gg.) purtroppo i benefici sono stati davvero pochi, ormai a distanza di 50 gg. dall'intervento. Vorrei qualche consiglio in merito, se continuare con le infiltrazioni o è meglio sospendere e qualche altro consiglio sulla ulteriore terapia da seguire. In ogni caso ho prenotato una visita a Milano con il prof. Campanelli che farò tra una settimana. Speriamo che mi dia qualche buona notizia e, soprattutto, che riesca, in un modo o nell'altro a risolvere i miei problemi.
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Spedito - 07/06/2012 : 10:05:50
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