Ho 39 anni e da un po di tempo sto leggendo le esperienze riportate sul forum in attesa dell'operazione, per rendermi conto di ciò che mi sarebbe aspettato.
Apprensione, dubbi, perplessità, scoramento... Però qui ho trovato non solo informazioni preziosissime ma ho anche percepito un forte senso di solidarietà, condivisione delle esperienze, comprensione e supporto morale: tutto ciò tranquillizza ed incoraggia molto, e di questo vi ringrazio sin da ora perché mi è già stato di grandissimo aiuto e pertanto vorrei poter contribuire anch'io con la mia esperienza che, di fatto, è appena iniziata.
La data è finalmente giunta il 23 dicembre 2015 dopo ben 2 rinvii causa sciopero dei medici e inserimento di urgenze (prima data fissata il 15/12, poi posticipata al 18 ed infine al 23/12).
Purtroppo è da mesi che soffro di pubalgia cronica (pratico molto sport) e, dopo una serie di esami, mi sono state riscontrate alcune problematiche fra le quali una piccola ernia lato sinistro e varicocele di II grado, sempre lato sinistro.
Decido quindi di seguire il consiglio del chirurgo che mi ha visitato e programmo l'intervento.
Il pre ricovero del 10/12 procede senza intoppi, tuttavia faccio presente al chirurgo che sospetto una bilaterale ma, dopo una attenta visita, la stessa viene scongiurata.
Il giorno del ricovero mi presento in accettazione alle 07.30; eseguo l'iter burocratico e, dopo circa un'oretta, mi viene assegnato il posto letto e consegnato il classico camicione da indossare. Il mio vicino mi osserva mentre mi preparo e mi schernisce affermando che, a chi si appresta ad indossare quell'indumento, non lo attenderà certo una giornata piacevole.
Sorrido alla battuta per sdrammatizzare assieme a lui e mi stendo sul letto. Passa una infermiera per controllare la tricotomia, eseguita correttamenete a suo dire, ma in effetti il giorno precedente mi ci ero dedicato con particolare meticolosità.
Intorno alle 9 del mattino mi portano in una sala annessa a quella operatoria e mi parcheggiano dietro ad una tendina. Qui mi fanno alcune domande di routine (allergie, protesi, come mi chiamo) e mi applicano due flebo: una sicuramente di antibiotico e l'altra credo una glucosata.
Arriva il chirurgo e traccia un segno con pennarello sul lato da operare e, in questo momento, colgo l'occasione per ribadire nuovamente la mia perplessità riguardo una sospetta bilaterale. Il chirurgo controlla subito e anche questa volta nega presupposti per un intervento di ernia lato destro mentre informa che quella a sinistra è piccola e non visibile a occhio (la quale, però, mi causa parecchi fastidi non di poco conto che forse, a questo punto, pare si estendano a volte anche al lato destro). Il tutto si svolge in un clima molto "caciaresco", sicuramente creato ad hoc per stemperare la tensione del paziente.
Quindi vengo trasferito in sala operatoria ed anche qui mi stupisce sin da subito l'atmosfera "casinista" e festosa che mi strappa qualche sincera risata. Attraverso il grosso lampadario appeso al soffitto, ancora spento, vedo di riflesso che mi stanno applicando abbondante disinfettante color rosso ed uno strano, grosso cerottone argentato sulla coscia sinistra nonché tutti i sensori per monitorarmi. Infine mi infilano delle cannucce nel naso e mi invitano a respirare l'anestetico, che comincia da subito a fare effetto, fino ad indurmi al sonno (anestesia locale con sedazione generale).
Mi sento chiamare per nome. Mi risveglio in sala operatoria e vedo distintamente il chirurgo che sta ancora manipolando la zona dell'intervento ma non sento alcun dolore, dopodiché vengo trasferito sul lettino e riportato in stanza. Sono circa le 10.30.
I primi istanti del post operatorio sono tormentati pertanto chiedo che mi venga somministrato un anti dolorifico. Da quando comincia a fare effetto, sto decisamente meglio e mi addormento.
Il pomeriggio trascorre abbastanza bene, come anche la notte; mi alzo a fare pipì senza troppi problemi a livello di intervento chirurgico, tuttavia mi sento molto debole poiché ho dovuto osservare digiuno totale dalla sera precedente percui mi affretto (per quanto possibile naturalmente!) a ritornare a letto perché il rischio di svenimento lo percepivo assai concreto.
Dimissioni la mattina seguente, 24 dicembre: cammino da solo (accompagnato da mia madre) molto lentamente fino all'uscita dell'ospedale dove c'è ad attendermi mia sorella in auto. Nel pomeriggio i dolori aumentano un poco, tuttavia riesco ad alzarmi e fare pipì senza grossi intoppi, ma non a defecare nonostante senta un po lo stimolo: la pancia nel frattempo si gonfia e comincia a dare fastidio, complice anche la mancata evacuazione.
il 25 dicembre riesco finalmente ad andare un po di corpo stando in piedi ed assumendo una posizione semi seduta; ho fatto poi qualche passo in casa in mattinata ma dopo poco ho sentito la necessità di sedermi su un sofà con schienale reclinato soprattutto perché mi girava la testa; dopo il pranzo mi sono sentito meglio e sono stato in piedi ma fermo per un po di tempo, almeno un'oretta. I dolori si sono fatti sentire ma sopportabilmente, però ancora difficoltà a stare seduto normalmente, solo su sedute con schienali reclinati.
Anche per i due giorni successivi, nessun cambiamento davvero significativo, ma solo lieve il 27/12. Miglioramento già più apprezzabile, di fatto, l'ho percepito oggi, 28/12, quinto giorno post operatorio.
INTERVENTO ESEGUITO: plastica dell'ernia (inguinale obliquo esterna e diretta) metodo Trabucco; legatura VV. spermatiche sinistra all'anello inguinale interno sinistro.
Lunedì 28/12 è prevista nuova medicazione in ambulatorio di chirurgia. Sono appena rientrato dalla visita: il chirurgo ha detto che la sutura procede molto bene ed ha rimosso i punti esterni, disinfettato la zona con una soluzione urticante e cambiato medicazione. Ha specificato che i punti intradermici si dissiperanno da soli ed il salsicciotto che si è formato sulla ferita si spianerà con il tempo. Infine mi ha consigliato di rimuovere la medicazione fra due giorni e null'altro.
Di fatto, ad oggi, posso dire che non ho mai assunto anti dolorifici a parte quello nell'immediato post operatorio. Un po perché non ne ho mai sentito la reale necessità un po perché preferisco ascoltare il mio corpo, monitorare lucidamente i dolori per evitare di fare movimenti inconsulti.
Le sensazioni che provo in questo momento sono migliori rispetto ai giorni passati: dolore calato, senso di pesantezza sempre presente, ma calato anch'esso dopo i fatidici primi 3/4 giorni. Cammino ma lentamente, con cautela. Non ho ancora percorso distanze importanti ma solo brevi spostamenti. Riesco a sedermi ma se sto con la schiena retta o piegato in avanti, sento fastidio e pesantezza nella zona interessata.
Conto di tornare a fare ciò che facevo prima (podismo agonistico e mountain bike) sperando che il lato destro (che ogni tanto da dei segnali di disturbo, spero solo siano residui di infiammazioni) non ceda. Mi chiedevo se gli slip contenitivi siano un buon strumento per salvaguardare il lato non operato quando tornerò a fare sport. Chiedo consiglio a Voi.
Proseguirò ad aggiornare le mie condizioni affinché la mia esperienza possa contribuire ad arricchire il forum ed aiutare altre persone.
Buon giorno Stefano e benvenuto tra di noi, Bel resoconto, vedo che ultimamente i nuovi amici sono molto precisi nel loro racconto, molto bene. Per il recupero i primi giorni è importante limitarsi a piccoli passi anche in giro per casa ma cercando di aumentarli tutti i giorni, dopo una settimana puoi incominciare ad uscire e aumentare gli spostamenti per il quartiere e dopo la seconda settimana puoi anche provare, se ti piace, con un po di nuoto che, essendo uno sport in assenza di carico grazie all'acqua, ti aiuterebbe nel recupero. La bicicletta puoi anche provare a riprenderla ma da cicloturista fermandoti al minimo disturbo. Vedrai che seguendo queste facili regole recupererai a pieno l'integrità fisica. Auguri.
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Davvero bel resoconto. Mi sembra sia andato tutto bene e che l'atteggiamento fosse quello giusto. Come diceva Chicco, ora riprendi senza strafare. Sono sicuro che la corsa iniziera' a mancarti molto non appena ti sentirai un po' meglio, ma e' preferibile riprendere gradualmente.
Bravo Stefano! Bellissimo resoconto! Benvenuto tra noi anche da parte mia!
Gli Amici ti hanno già dato risposte e suggerimenti utili, io aggiungo solo poche righe:
il senso di fastidio e la pesantezza stando in piedi, o seduti (soprattutto se si sta piegati in avanti comprimendo l'inguine), sono tipici del primo postoperatorio, li abbiamo sperimentati tutti, ma passano presto e completamente.
Tornerai certamente a fare tutto ciò che facevi prima, con calma, senza esagerazioni e tanta pazienza, ma tornerai quello di prima. Il disturbo che avverti dal lato opposto può essere solo momentaneo, se due chirurghi escludono l'ernia puoi stare tranquillo e vivere la tua vita normalmente. Lo slip contenitivo si usa soprattutto in caso di ernia conclamata, oppure nel primo periodo del postoperatorio per non sforzare troppo la parte operata. Se l'ernia non c'è credo che sia una tortura inutile, la debolezza della parete addominale, di per sè, non richiede l'uso dello slip, è sufficiente usare prudenza evitando sforzi sproporzionati alle proprie capacità fisiche.
Grazie per il tuo prezioso contributo e, mi raccomando, resta con noi per completare il racconto della tua esperienza con gli aggiornamenti futuri!
Vi ringrazio per il benvenuto e per i preziosi consigli che mi avete lasciato. Ho preso nota di tutto e cercherò di seguirli al meglio.
Ci terrei a guarire e non avere alcun handicap che mi limiti nelle attività che eseguivo pertanto - ho appreso - che fondamentale è avere pazienza e non avere fretta nel bruciare le tappe, unitamente alle accortezze e riabilitazioni suggerite a me e ad altri utenti prima di me. Cercherò di essere prudente e seguire un iter riabilitativo corretto. Cautela poi da mantenere sempre, evitando sforzi eccessivi.
Oggi è una settimana esatta dall'operazione. I dolori ci sono, penso sia normale, ma sono di gran lunga diminuiti e la mia autonomia nella deambulazione è di conseguenza aumentata.
Quel che mi lasciava perplesso era il senso di pesantezza, ancora piuttosto marcato, che avverto nella zona operata, in primis in posizione seduta, poi in quella eretta. Sollievo e sensazione che tende a sparire gradatamente e rapidamente quando sono supino. Ma mi avete tranquillizzato affermando che è normale in questa fase . Del resto, poi, sono solo trascorsi 7 giorni.
Come da indicazione del chirurgo, domani o dopodomani, dovrei rimuovere la medicazione definitivamente. Magari faccio una foto del "ricamino" e lo posto .
Ciao Stefano, le foto si, quelle ci piacciono e aspetteremo anche la tua. Nel frattempo ti auguro uno splendido 2016 sempre in nostra compagnia naturalmente.
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Oggi rimuovo definitivamente la medicazione: allego foto situazione in calce.
In questo aggiornamento avrei due segnalazioni da fare. La prima riguarda un episodio che si è manifestato il 7° giorno, l'altro ieri, ed è perdurato per tutta la giornata e prolungatosi fino a quello successivo e che mi ha suscitato non poche apprensioni, per poi risolversi. Nel corso della giornata 7 infatti, ho cominciato ad avvertire dolori acuti e molto circoscritti, ma solo quando facevo alcuni movimenti che in qualche modo sollecitavano la zona operata. Tuttavia non avevo modificato sostanzialmente nulla rispetto a quanto fatto i giorni precedenti. Ho cercato di capire da cosa potesse dipendere ed ho concluso che forse, il fatto di non essermi scaricato soddisfacentemente da quasi due giorni, potesse in qualche modo influire negativamente: il dilatarsi del ventre poteva premere sulla parte operata causando dolori. Dalla sera del 7° giorno, mi sono scaricato 3 volte nell'arco di 15 ore e, il disturbo, si è scaricato anch'esso! Posso confermare quindi che è importante la regolarità intestinale per non sovraccaricare l'operazione.
Da ieri invece, avverto un dolore tipico della tumefazione, nel centro della zona pubica, proprio all'attaccatura del pene, zona che al tatto, dopo l'operazione, ha sempre risposto con una sensibilità alterata. Spero sia un sintomo possibile del post operatorio.
Per quanto riguarda ferita e l'interno, sembra che la situazione volga lentamente, tra oscillazioni varie, comunque verso un generale miglioramento.
Ciao Stefano, a te hanno prescritto la seleparina (punture sulla pancia)?
Originariamente inviato da GIOSA - Oggi : 19:56:06
Ciao, se intendi per il post_operatorio, non mi hanno prescritto nulla. Solo, genericamente, analgesici al bisogno se dolore. Io in ogni caso, a tutt'oggi una volta dimesso, non ho mai preso nulla.
ciao stefano, bene, bel resoconto mi pare stia andando tutto per il ... solito, tipico post operatorio anche la ferita sembra bella asciutta datti un giro di dompoak e fatti pure la doccia dalla settimana prossima blandi addominali per tenerti in forma (blandi ho detto) facci sapere come procede
Bella la tua "tessera" e sembra anche piccola, quanto è lunga? A vederla così direi che è una taglia S! Tranquillo, fra qualche mese non si vedrà nemmeno.
Come dice Francer sembra tutto nella norma. Il senso di pressione sulla ferita, legato alla funzionalità dell'intestino, è tipico e in modo lieve, può capitare anche ad anni di distanza dall'intervento. Anche il fastidio sul pube, appena sopra la base del pene, è stato segnalato spesso dai lettori del Forum, sembra che dopo l'intervento rimanga un nostro "punto debole", infatti quando si hanno fastidi passeggeri di solito è lì che si manifestano.
Vi ringrazio per i consigli ed il supporto morale!
Per quanto riguarda gli addominali, non pensavo ci si potesse applicare, seppur in modo blando naturalmente, così presto. E' un esercizio che ho sempre praticato con costanza in precedenza e pensavo che forse vi avrei dovuto rinunciare definitivamente... Fortunatamente sembra non essere così. Fra qualche giorno provo con molta cautela a sondare la situazione e vedere se si può iniziare, senza nessun tipo di pretesa ovviamente.
Non saprei valutare se la tessera (mi piace questo termine assegnato , così come il fatto di essere un nuovo "tesserato": ti fa sentire speciale in senso positivo anziché il contrario ) è piccola o meno. L'incisione praticata misura esattamente 6 centimetri. Io sono una persona dalla corporatura piccola rispetto allo standard. Sono alto (basso ) 170 centimetri e, al momento dell'operazione, pesavo all'incirca 54 chili.
Da quando ho rimosso la medicazione, ha cominciato progressivamente a bruciare la ferita, credo per via degli inevitabili contatti e sfregamenti con gli indumenti. Proprio questa sera ho deciso di applicare una garza sterile a protezione. Come consigliato poi, la salvaguarderò con la pellicola in fase di lavaggio.
Eh sì, è proprio una taglia S! Qui nel Forum ho letto di una sola cicatrice più corta: lunga soli 4 centimetri.
quote:
(...) Da quando ho rimosso la medicazione, ha cominciato progressivamente a bruciare la ferita, credo per via degli inevitabili contatti e sfregamenti con gli indumenti. Proprio questa sera ho deciso di applicare una garza sterile a protezione. (...)
Originariamente inviato da Stefano_ - Oggi : 23:03:20
Questo è un sintomo davvero noioso. Se la ferita è perfettamente asciutta e cicatrizzata, per attenuare il bruciore e per ammorbidire la pelle, puoi applicare due o tre volte al giorno la crema alla Calendula. La fai assorbire bene con un lieve massaggio e poi copri la parte con la garza protettiva.
Con oggi sono passate esattamente due settimane dall'operazione. Credo di poter affermare che il decorso, per ora, sia nella norma. Sostanzialmente, procedendo con cautela nell'affrontare la quotidianità, non avverto alcun particolare dolore ma solo un senso di fastidio che mi accompagna e che può essere più o meno marcato in base alle posizioni che assumo. Questo naturalmente nella zona operata. Il solito fastidio da tumefazione alla base del pene (ma non ci sono lividi) e, a volte (ma raramente), senso di pesantezza allo scroto, solo quando cammino (spero e credo siano normali effetti post operatori anche del varicocele, visto che si è intervenuto anche su quello).
Le passeggiate si fanno più lunghe ed il passo più celere, tuttavia è proprio quando si comincia ad acquisire maggior fiducia e sicurezza che bisogna stare attenti e questo lo sto sperimentando anche in questa esperienza.
Ad esempio, se affretto troppo il passo, più di quanto dovrei, avverto dei campanelli di allarme oppure, come ieri, quando ho voluto provare ad indossare un paio di boxer aderenti con elastico largo e abbastanza stringente, ma ho dovuto toglierli dopo 10 minuti e ritornare alle care e vecchie nonché comode mutandone larghe con elastico cedevole.
Quindi, come già abbondantemente consigliato nel forum e come mi sento di confermare e sottolineare, prerogativa di un ottimo post operatorio, fra le altre cose, è armarsi di pazienza, non avere fretta, sentire il proprio corpo e ascoltare i segnali che ci manda quando si fanno tentativi sempre più audaci, fermarsi quando si avverte la sensazione negativa e fare un passettino indietro.
Anche la prova dell'esercizio addominale è stata piuttosto positiva. Ho fatto qualche tentativo ed i primi piegamenti non danno alcun problema. Il reiterare dell'esercizio mi dà l'impressione di portare progressivamente ad una sensazione che non ho mai comunque dato tempo di manifestarsi appieno in quanto mi sono sempre fermato prima.
Credo comunque che due settimane siano ancora un tempo troppo ridotto per iniziare una qualsiasi attività un po più intensa dalla semplice camminata. Pensavo di procedere appunto gradatamente e lasciar correre un mese per cambiare marcia. Allora sì sarà un altro periodo delicato da gestire ed affrontare con le dovute cautele, passo dopo passo e, forse, la prova del 9 per avere un quadro più chiaro e generale sulla riuscita dell'intervento o meno.
Auguro una serena Epifania, auspicando che tutte le magagne ci porti via .
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2 ospiti.)
Spedito - 28/12/2015 : 17:02:46
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