Vorrei porre alcune domande sull'argomento in base alle vostre esperienze:
1-Prima di effettuare infiltrazioni è meglio provare una cura di antinfiammatori etc? 2-Prima di effettuare infiltrazioni è meglio aspettare i canonici sei mesi dall'operazione? 3-Se persiste un edema meglio aspettare che si "asciughi" e curare quello? 4-Possono peggiorare il problema in alcuni casi (quali)? In quali casi sono utili? 5-Quale sostanza, nel caso, è meglio usare? 6-Le infiltrazioni curano o tamponano momentaneamente? 7-Nel caso meglio un terapista del dolore o un chirurgo della struttura in via "ufficiosa"?
quote:
Il chirurgo, preoccupato dei miei dolori ha allertato l'anestesista per l'eventuale infiltrazione, ma lui per primo la sconsiglia. Ha sottolineato, anche se ne ero già a conoscenza, che i rischi potevano essere superiori agli eventuali benefici.
Originariamente inviato da m.r - 10/10/2016 : 23:48:43
Direi che sono risposte che può dare solo il nostro doc.
A quel che ne ricordo io non si fanno subito, si provano prima gli antinfiammatori attendendo il periodo di stabilizzazione Sembra logico aspettare che l'edema si riassorba
Riprendo la discussione sperando che qualcuno risponda. Dovrò andare in terapia del dolore e non so cosa mi aspetterà nè cosa decideranno di fare. Le infiltrazioni sono dannose o no?? Chi è pro e chi contro?
Riprendo la discussione sperando che qualcuno risponda. Dovrò andare in terapia del dolore e non so cosa mi aspetterà nè cosa decideranno di fare. Le infiltrazioni sono dannose o no?? Chi è pro e chi contro? Ci sarà qualcuno nel forum che le ha provate.
Originariamente inviato da -marco - Oggi : 16:26:26
sicuramente ma non me ne ricordo hai provato con qualche ricerca nel forum ?
Per Marco: di una cosa sono sicuro e potrai chiedere conferma ad altri utenti del forum: le infiltrazioni di cortisone vanno effettuate come possibile terapia per il dolore cronico e, quindi, dopo aver appurato che si tratta di dolore cronico successivo ad un intervento di ernia inguinale. Non credo abbia senso utilizzare il cortisone nella fase immediatamente successiva all'intervento e ancor meno in presenza di un edema. Leggi la mia risposta nell'ambito della discussione: sconfiggere il dolore cronico.
In ogni caso il mio consiglio è che le infiltrazioni di cortisone vengano fatte da un chirurgo esperto della parete addominale.
Non so se ci siano chirurghi della parete addominale, sono esperti nella terapie del dolore al Bellaria di Bologna. E' un centro apposito. Sono stato operato nella sx 13 mesi fa e nella dx 10 mesi fa. Ho due fibrocalcificazioni nella rete a dx. Un mio conoscente in quella struttura ha provato prima con cerotti vertiserc, poi oppiacei. Infine è stato meglio con infiltrazioni di Lidocaina e Kenacort (anestetico e cortisone) ma ora ho paura a farmi mettere le mani addosso. Spero ci siano persone particolarmente esperte data la delicatezza della zona. Dei chirurghi in zona non mi fido, ho avuto già abbastanza problemi con loro. Spero anche che sappiano e capiscano se sia il caso o meno di fare infiltrazioni o agire in altro modo. Come sempre il risultato dipende da loro, sto aspettando mesi per andare nel posto "giusto". I terapisti del dolore non possono improvvisare. Spero sappiano dirmi prima se l'effetto sarà temporaneo e non curativo, in tal caso eviterei direttamente. Non avrebbe senso. Forare può essere rischioso? Ho letto di tumefazioni dopo le infiltrazioni. Devo essere certo di non peggiorare. Non credo di chiedere troppo.
Effetti locali Nella maggior parte dei casi sono dovuti a iniezioni di dosi o volumi eccessivi o a intervalli troppo ravvicinati. – Aumento del dolore dopo l’iniezione: avviene di solito dopo un’iniezione nei tessuti molli e raramente dopo un’iniezione intrarticolare; sembra dovuta a un rapido assorbimento intracellulare di esteri microcristallini di corticosteroidi. – Calcificazione dei tessuti molli: è una possibile complicanza dell’iniezione dei corticosteroidi nelle articolazioni interfalangee artrosiche, forse per fuoruscita dei cortisonici dovuta a un aumento della pressione intra-articolare. – Artropatia steroidea: è una possibile complicanza che è facilmente prevenibile avendo l’accortezza di distanziare le iniezioni di un intervallo di almeno 3 mesi. – Rotture e atrofie tendinee: le prime possono essere provocate dai corticosteroidi e sono prevenibili effettuando iniezioni peritendinee. Le seconde possono insorgere in caso soprattutto di iniezione di anestetici locali in modo troppo circoscritto; per questo viene consigliata la tecnica “a ventaglio”, che prevede cioè un movimento orizzontale dell’ago inserito con distribuzione del farmaco su un’area più ampia. – Infezione articolare: è una complicanza molto rara ma estremamente grave. Le cause sono poco chiare: potrebbero essere dovuta al trascinamento con l’ago di frammenti di pelle, oppure all’effetto immunosoppressivo dei cortisonici che favoriscono l’arrivo ematogeno dell’infezione da altri distretti. In ogni caso, questo tipo di infezione va riconosciuta subito. Elementi che inducono a sospettarla sono un gonfiore al sito d’iniezione, un aggravamento del dolore, la comparsa di febbre o di sintomi sistemici come cefalea e sudorazione, una disfunzione della parte affetta. In questi casi si impone un rapido ricovero ospedaliero dove l’aspirazione diagnostica del liquido intrarticolare e una coltura saranno fondamentili, dato che i segni alla Rm possono essere nulli in fase precoce. I germi più frequentemente coinvolti sono: S. aureus, E. coli, H. influenzae, M. tubercolosis. Tra i maggiori fattori di rischio vanno ricordati la presenza di protesi, le neoplasie ematologiche, una terapia corticosteroidea per via orale in atto, la presenza di diabete.
Ho appuntamento al S.Orsola Bologna tra qualche mese (ssn visita chirurgica) ma con le esperienze precedenti ho paura solo a farmi toccare. L'ecografista mi ha detto che reintervenire potrebbe essere rischioso e di aspettare qualche mese. Pensavo/speravo che in questo forum ci fossero più eperienze riguardo l'argomento specifico nel caso me lo proponessero il giorno stesso in terapia del dolore.
ho deciso di tornare dal chirurgo che mi ha operato, mi ha fatto un'infiltrazione di cortisone ed anestetico nella zona operata. Da quel momento mi è venuto dolore, poi gonfiore ed infine annerimento della zona.
Originariamente inviato da Vix - 10/09/2017 : 14:32:24
E come si fa a stare tranquilli se nemmeno le infiltrazioni sono sicure? Posso capire che uno non migliori ma peggiorare proprio no. Come stai ora a riguardo, si è sistemta la cosa almeno? Sono indecisissimo, nel caso lo proponessero, se farle o no 'ste infiltrazioni. Ad un conoscente le hanno fatte in più punti seguendo la cicatrice. E' quello il modo corretto? Quanto vanno giù? Possibilità di danneggiare la rete?
Per Marco: non credo che tu debba avere timore di farti fare delle infiltrazioni di cortisone. Credo che se fatte da persone esperte non siano affatto pericolose. Io finora ne ho fatte una ventina e non ho avuto alcun problema. Fammi sapere. A presto
Grazie per la risposta. Le fanno da sdraiati o in piedi? Come fanno a capire in quale punto esatto)? A dx le due calcificazioni rendono durissima la parete da in piedi. Usano una siringa piccolina facendo più fori sottocute?
Per Marco: il mio medico mi fa le infiltrazioni da sdraiato. La posizione da sdraiati è migliore anche per rilassare meglio la zona inguinale e per far rilassare il paziente. Il medico che ti fa le infiltrazioni le fa nel punto o nella zona dolente che è anche quella che necessita dell'effetto antinfiammatorio e antidolorifico del cortisone. Spesso oltre al cortisone il mio doc. mette nella fiala una certa quantità di lidocaina che ha un effetto antalgico. La siringa è quella piccola e quasi sempre il contenuto viene iniettato in tre o quattro punti della zona interessata rimanendo sempre sotto superfice. Dopo una prima fase i(al massimo uno o due giorni) in cui la zona rimane un po' dolorante a causa delle sollecitazioni manuali nella zona (necessarie per fare l'infiltrazione stessa) si passa ad una fase in cui il dolore si riduce anche di molto e, talvolta, scompare del tutto.
Un mio conoscente ha confermato che le fanno da sdraiati delimitando prima la zona dove decidono di agire. Dopo la visita (lui l'ha fatta a pagamento) gli ha prescritto tre infiltrazioni, una ogni mese e non prima. Ogni struttura probabilmente segue protocolli diversi. Comunque la seconda volta sentì dolore perchè chi toccarono un "nervo" ma lui dice che da allora è stato meglio perchè quello era il punto che prima gli faceva male. Mi ha riferito anche che dopo le infiltraioni fanno aspettare una mezzoretta per vedere se è tutto a posto. Il fatto è che io ne ho due da sistemare... non so se le faranno insieme o una alla volta.