Sembra di si io per esempio ho trovato un deciso miglioramento nel girare il letto con la testa verso nord alcune cose sono un pò complicate da cambiare ma con altre puoi provare
vi confesso che io sono ancora sotto l'influenza delle teorie di mia nonna, che raccomandava una sola cosa: mai i piedi verso la porta!!! ( è la posizione in cui, quando si moriva in casa, si veniva portati fuori.. e così fu nel suo caso, a oltre 100 anni)
c'è anche una teoria che dice Mai su un sito di un antico cimitero.. ebbene, io ci sono.. sulla casa non sono sicura, sul terrazzo non ho dubbi: così quando qualcosa non s i trova in casa, dò la colpa al coboldo ( una specie di gremlin) del cimitero! era un cimitero greco ortodosso per alcuni decenni nel Settecento, poi lo spostarono perchè troppo vicino alla città c he si stava sviluppando
A Napoli si crede nel "munaciello" quando succede qualcosa di strano in casa.....Se è positivo, si parla di "bella 'mbriana"
Io sono molto percettivo, e se a volte mi trovo a disagio da qualche parte, in seguito scopro che era avvenuto qualcosa di spiacevole proprio lì dove mi trovavo.
Mamma racconta spesso che sua madre aveva una specie di "sensibilità": per anni, scendendo le scale della vecchia casa della nonna (sua), da bambina, era convinta che nei pressi vi fosse un monastero, perché vedeva sempre due fraticelli pregare in un angolo del pianerottolo. Quando ebbe modo di comprendere che non vi fossero monasteri nei paraggi, ne parlò alla madre, che iniziò a preoccuparsi..... Ma la nonna ha sempre avuto in seguito diverse "sensazioni". Ai tempi della guerra, tirò via la madre da una fontana "perché non si sentiva tranquilla", e dopo alcuni minuti su quella fontana piombò una bomba dei tedeschi...
Quandò ebbe l'ictus fatale, si verificò la cosa più strana: il nonno non era andato al lavoro perché non si sentiva bene ed era a letto. La nonna invece era uscita di buon mattino. Improvvisamente si alzò, si vestì di fretta e furia e uscì di casa, diretto alla fermata del pullman. Lì trovo l'autobus che si fermò, e scese la nonna, che aveva appena avvertito un forte dolore alla testa, come una botta. "Enrico, non mi sento bene" furono le sue ultime parole e svenne tra le braccia del marito. Non arrivò viva in ospedale.
Anni dopo, molti anni dopo, capitò che mamma stesse quasi per rimanerci durante il mio parto, e mentre agonizzava nel letto aveva la forte speranza di sopravvivere perché sentiva la presenza della mamma.
Tempo dopo, la sorella di mia mamma si separò. Sconfortata (successe dopo quasi 30 anni di matrimonio), sdraiandosi sul letto per trovare un po' di riposo mentale, ebbe la sensazione che qualcuno entrasse in camera e si sedesse sul letto accanto a lei, e di colpo si addormentò in un sonno profondo, ritrovando nei giorni successivi la forza di andare avanti.
Mia sorella ebbe molti anni fa un brutto periodo: sognò la nonna che le sedeva accanto e l'accarezzava, e le raccomandava di stare serena.
Non sono argomenti inerenti quello che segnala Giumer, ma mi faceva piacere parlarne.......
Non sono argomenti inerenti quello che segnala Giumer, ma mi faceva piacere parlarne.......
Originariamente inviato da AntonioDL - Oggi : 17:14:14
Si, è vero, hanno attinenza con la domanda di giumi però questo racconto (che solo in parte hai già fatto) è di una tenerezza struggente conosco persone a cui sono accaduti fatti del genere, a me non è mai capitato e non nascondo che mi dispiace
hanno attinenza con la domanda di giumi ma tanto noi, spesso divaghiamo usiamo questo forum per parlare
rimanendo nell'OT, questi racconti sono molti simili a quello che successe a me alla morte dei miei genitori: quando morì papà , ero molto depressa, anche se era molto anziano mi mancava la sua saggezza: un paio di giorni dopo la sua morte, lo sognai che era nella mia stanza, e cli chiesi in sogno: Papà,c osa fai qui, che sei morto? e lui mi rispose questa frase che mi colpì moltissimo: proprio perchè sono morto, adesso ti sono più vicino di prima. Sono certa che volesse dire che ora potevamo comunicare direttamente con lo spirito, forse era una mia idea inconscia venuta fuori nel sonno.
Nel caso della mamma, che si trascinò per una lunga malattia, dopo morta stavo dormendo al pomeriggio nella mia stanza e nel sonno ebbi l'impressione che aprisse la porta ed entrasse da me e mi abbracciasse, come per proteggermi lasciandomi, ero in uno stato di dormiveglia, non riuscivo ad aprire gli occhi ma ebbi veramente come l'impressione fisica di sentire il suo abbraccio. poi mi svegliai. Penso che in quei momenti il cervello elabora sensazioni inconsce e le traduca in sensazioni quasi fisiche..
ps ho guardato il mio letto: testa più o meno a sud... ma non ho grossi problemi di sonno, tranne risvegli molto presto, ma è dovuto alle nuove finestre che non hanno persiane come una volta..
Originariamente inviato da AntonioDL - Oggi : 11:30:13
l'incontro alla fermata del pullman tra la nonna e il nonno
mia mamma ha passato gli ultimi tre mesi della sua vita in ospedale in un lento declino che l'ha portata alla morte tre mesi, un tempo orribile un tempo non troppo rapido da non avere il tempo di soffrire il distacco e un tempo non troppo lungo da abituarsi pian piano alla perdita
mio padre ed io l'abbiamo voluta seguire personalmente, notte e giorno soprattutto mio padre, col quale è stata sposata e ha vissuto sempre in stretta simbiosi per 50 anni, mia madre lo cercava sempre, in alcuni momenti di delirio anche ossessivamente
prima era vigile anche se non sempre lucida ma l'ultima settimana l'ha passata in una sorta di coma e per quanto le parlassimo non dava più nessun segno di comprensione
era l'ultima settimana dell'anno, faceva freddo, eravamo stanchissimi e abbiamo deciso che almeno la notte l'avremmo passata a casa per riposare un pò meglio non serviva più essere lì a tenerle la mano, a calmarla, a proteggerla da se stessa, ormai era immobile, respirava solo le notti di quell'ultima settimana le ha passate con una signora che giusto controllava le flebo, le bagnava le labbra al mattino presto arrivava mio padre, io lo sostituivo nel pomeriggio
l'ultima notte come le altre
al mattino presto è arrivato mio padre, la signora se ne è andata, e dopo pochi minuti mia madre è morta
tutti, noi, gli infermieri, i medici abbiamo pensato e detto che quella notte aveva voluto aspettare che mio padre arrivasse per andarsene con lui vicino, per salutare quell'uomo che ha avuto a fianco per tanta parte della sua vita e che sempre, disperatamente, come una bambina, cercava
Per il discorso dell'autobus, è tutto un fatto che ha dell'incredibile: il nonno non ha mai spiegato il motivo per cui si alzò così rapido.
Non aveva nessuna ragione di prendere quell'autobus, perché quel giorno non sarebbe andato al lavoro.
Non prendeva l'autobus per andare al lavoro gli altri giorni.
Non si era dato appuntamento con la nonna.
La nonna doveva tornare dal lavoro solo in serata, e non aveva fatto sapere che sarebbe rientrata prima.
Era materialmente impossibile che la nonna potesse trovarsi lì, perché al ritorno si sarebbe dovuta trovare nel pullman che scende dalla strada opposta.
Questa nonna morì nel 1966. Era amica della mamma di papà, e per questo i due "ragazzi" si conobbero adolescenti.
Nel 1987 morì la mamma di papà. Due sere dopo, mia mamma si svegliò tutta contenta, perché aveva visto le due "nonne" insieme, abbracciarsi e scherzare come se stessero davanti a un tè. E la nonna del pullman indicava a mamma di tranquillizzare papà, che avrebbe badato lei alla sua amica.....
la mia, purtroppo, è sempre stata una famiglia un pò disastrata.
le separazioni e le nuove unioni si sono ripetute in ogni reparto e le tradizioni ne hanno sofferto.
ho un bel ricordo di mia nonna Natalina, la memoria storica della famiglia, l'unica che ha vissuto con noi, di quando ci portava a raccogliere le noci, cantando canzoncine propiziatorie.
credo che chi ha la ventura di avere genitori o nonni "di tradizione" ha qualcosa in più da portare nel cuore.
l'altroieri mi è capitata una cosa simpatica. all'uscita del day hospital di Cattolica, siamo scesi in ascensore con una coppia di arzilli "vecchietti", entrambi col bastone. la signora, dopo uno scambio di battute sulla salute, ha detto ridacchiando e riferendosi al marito:"lui ha 80 anni, io 81, me lo sono preso giovane". le ho dato un bacio e un abbraccio. vorrei arrivare così alla loro età.