Buonasera a tutti. Come ho gia scritto ieri in un'altra discussione, sono stato operato l'8.4.2010, ernia inguinale dx. La situazione sintetizzata è la seguente: - bruciori frequenti e gonfiore alla cicatrice - bruciori frequenti al pube e piccole irradiazioni verso il testicolo - bruciori frequenti all'inguine e irradiazioni alla coscia e al gluteo A tutto ciò si è sovrapposta una fastidiosa lombalgia poco sopra il gluteo. Tutto dal lato dx.
Il chirurgo che mi ha operato, visto la scorsa settimana, sostiene che possa essere colpa dei punti interni che non sono stati ancora riassorbiti, ai quali io potrei aver reagito male... in che senso? è possibile? Secondo lui si riassorbiranno tra 2 mesi e starò bene. Che ne dite?
Un altro chirurgo consultato di recente, prof. ordinario, mi ha proposto di rioperarmi per rimuovere la rete e riparare l'ernia con la tecnica vecchia, senza mesh! Non vi sembra eccessivo? Tra l'altro senza certezza di recidiva.
Un altro ancora in una clinica privata mi voleva sostituire la rete. Possibile che nessuno mi proponga le infiltrazioni cortisone-anestetico. Le devo proporre io? Se si, il dottore del sito mi sa indicare come si eseguono? Direttamente sotto la rete, più o meno nella zona, sulla cicatrice, sul pube?
Lo avevo già chiesto, ci riprovo, qualcuno mi consiglia un chirurgo affidabile a Bari e dintorni, magari che sappia che esistono queste noie post-operatorie e le sappia affrontare, senza che io debba ricorrere alle auto-diagnosi e auto-cure?
Ciao e benvenuto. Purtroppo esistono anche delle complicanze come quelle che stai vivendo tu. Però prima di arrivare a soluzioni affrettate (riaprire chirurgicamente) è meglio seguire ciò che gli specialisti consigliano, per cui ti indirizzo a questo link dove troverai tutte le informazioni necessarie. Spero di esserti stato d'aiuto. http://www.herniasurgery.it/forum/p...area=&refID=
Si, ti ringrazio. E che le linee guida del dolore cronico le ho imparate a memoria, così come molta letteratura relativa. Io ho fatto delle domande tecniche più specifiche, che si evincono dal primo messaggio. Ringrazio in anticipo per i contributi.
In questi sei mesi ho fatto essenzialmente FANS a fasi alterne (brufen o voltaren) e una infiltrazione anestetico-cortisone (tipo mesoterapia, a rilascio graduale, in più punti, sulla cicatrice e sul pube) a circa 1 mese dall'intervento che mi migliorò di parecchio la situazione, soprattutto per i bruciori al pube.
Un dettaglio importante può essere che da un mesetto se prendo un voltaren i sintomi si attenuano di molto (prima non faceva niente), per poi tornare uguali appena metabolizzato il farmaco...
1. Ma come si effettuano le infiltrazioni? come l'ho fatta io (vedi sopra) o in modo diverso? Penso che sia importante il modus operandi, qui non lo sa nessuno.
2. è possibile che, come ha detto il mio chirurgo, i punti non ancora riassorbiti (dopo 6 mesi?) diano questi fastidi, almeno in parte?
ps. accertamenti eseguiti: ecografia ed NMR in zona operazione, NMR lombare, elettromiografia; tutto negativo.
2. è possibile che, come ha detto il mio chirurgo, i punti non ancora riassorbiti (dopo 6 mesi?) diano questi fastidi, almeno in parte?
Originariamente inviato da cgz289 - Ieri : 22:07:30
a me è accaduto che un punto non riassorbito abbia lasciato una sorta di piccola pallina che è sparita dopo un anno e mezzo però non dava alcun fastidio
caro CGZ, se ti puo' consolare anche io ho problemi analoghi, ma purtroppo tutto viene sottovalutato. Sabato faro' l'ennesima ecografia dell'inguine, ma non credo sia utile. Penso che il problema del dolore post-chirurgico sia molto importante perche' limita la vita di relazione, ma viene considerato spesso un prezzo da pagare, anche se e' una patologia aggiuntiva, talvolta superiore alla malattia originaria. Il problema sta nel fatto che i chirurghi non ammettono l'errore e continuano a dire che l'intervento e' riuscito e che il dolore prima o poi migliorera' oppure che bisogna conviverci. Oppure dicono che non c'e' nulla da fare. Invece all'estero curano molto gli esiti da trattamenti anche con terapie fisiche (vedi i siti americani) E' un approccio meccanicistico a cui bisogna opporsi, perche' la medicina si deve prendere cura della persona nella sua globalita'. Ma non si puo' andare all'estero ogni volta che hai un problema un po' diverso dalla routine. Troppo facile fare il medico solo per la routine!. Un caro saluto
capisco la frustrazione ma occorre considerare che ogni paziente è un mondo a se con mille sfaccettature e peculiarita che andrebbero considerate nel complesso. Mettiamoco poi un servizio sanitario che rimborsa la prestazione e quindi un'ernia resta un'ernia indipendentemente dai giorni di ricovero e quindi è interesse dellìospedale ridurre i tempi di ricovero per effettuare una nuova prestazione. Sicuramente anche in questo sito abbiamo sentito di casi complessi che non sempre sono stati riconosciuti come tali e qui rientra la sensibilità/capacita del chirurgo.
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