Buona serata a tutti. Sono stata operata venerdì, sono entrata in sala operatoria alle 15,30 e sono uscita alle 20. Tutto bene, oggi alle 14 sono stata dimessa. Sabato ho il primo controllo e racconterò di più. Ora non riesco a scrivere tanto, troppo tempo davanti allo schermo del tablet mi porta nausea. A presto.
Originariamente inviato da mimmi67 - Ieri : 18:55:46
Vai Mimmi!Hai risolto il problema!
Ora pensa solo a riprenderti al meglio, tienici aggiornati sui tuoi progressi!
Vi ringrazio tanto per il sostegno. Spero di aver risolto il problema. L'intervento non è stato semplice e mi è stato riferito che una recidiva sarebbe un bel problema in quanto non ho tessuto muscolare su cui lavorare ancora . Per il momento procede tutto bene, ho solo dolore nei movimenti e quando tossisco.
Vi ringrazio tanto per il sostegno. Spero di aver risolto il problema. L'intervento non è stato semplice e mi è stato riferito che una recidiva sarebbe un bel problema in quanto non ho tessuto muscolare su cui lavorare ancora . Per il momento procede tutto bene, ho solo dolore nei movimenti e quando tossisco.
Originariamente inviato da mimmi67 - Ieri : 23:38:14
Coraggio Mimmi! Vedrai che andrà tutto per il meglio!
Oggi è una settimana che sono stata operata. Decorso postoperatorio buono. Ho assunto l'antidolorifico solo martedì e mercoledì sera. Certo sono ancora a letto, mi alzo, con aiuto, solo per andare in bagno, lavarmi e mangiare. Indosso anche a letto la fascia postoperatoria. A volte sento delle fitte, in generale però il dolore è sopportabile. Domani pomeriggio ho il primo controllo e saprò di più. Buonanotte.
Medicazione effettuata. Il chirurgo che mi ha operato mi ha detto che tutto procede discretamente. Non ci sono sieromi, non ho febbre, la rete sembra ben ancorata. Sinceramente sono più ottimista io che lui. Mi ha detto che ne corre ancora tanta di strada prima di dire che tutto è a posto. Ho visto la cicatrice: è lunghissima, dallo sterno corre lungo l'arco costale e arriva al fianco dx in obliquo. In sala operatoria la situazione è apparsa più complicata di quanto era stato evidenziato dall'esame tac. La porta erniaria era di circa 20 cm ed erano presenti molte aderenze. Ha dovuto scollare tanto tessuto intorno. La rete è stata fissata in alcuni punti con la colla, sulle costole con "ganci" metallici. Quando avrò la cartella clinica sarò più precisa e corretta sul tipo di protesi e tecnica usata. Martedì altro controllo. Per stasera vi lascio, a domani.
Oggi altra medicazione. Anche se io mi sento abbastanza bene, il chirurgo raccomanda cautela. Le complicazioni sono sempre dietro l'angolo. Venerdì probabilmente inizierà a togliere qualche punto. Ah dimenticavo! Mi è stata lasciata l'ernia ombelicale che sarà riparata successivamente (tra circa un anno) in associazione all'addominoplastica (che forse non farò mai). Al prossimo aggiornamento.
Eccomi di nuovo. Cercherò di farvi un resoconto del mio intervento e postoperatorio in ospedale.
PRIMO GIORNO
Sono entrata in ospedale alle ore 8, dopo l'accettazione e la sistemazione in stanza, è iniziata l'attesa. Verso mezzogiorno è passato il chirurgo per disegnarmi la pancia e rassicurarmi. Alle 15,30 sono entrata in sala operatoria. Mentre, in una stanzetta attigua, mi sistemavano l'accesso venoso e mi chiedevano conferma sulla mia identità, è arrivato di nuovo il chirurgo (in verità gli avevo chiesto io di farsi vedere prima dell'intervento). Sono stata condotta poi in sala operatoria e mi sono sistemata sul tavolo. Mi sono guardata intorno, ho visto tante persone intorno a me e mentre mi sistemavano, ho chiacchierato un po' con l'anestesista. Ero molto serena e tranquilla. L'ultima immagine, prima di addormentarmi, è stata quella del chirurgo che entrava in sala operatoria.
L'intervento è durato abbastanza. Sono tornata in camera alle 20. C'erano ad aspettarmi i miei due figli, mio marito e mia madre. In verità sentivo le voci, ma non ricordo di aver aperto gli occhi. Loro mi hanno riferito che li ho guardati e ho distribuito sorrisi a tutti. Con un filo di voce, ho detto di aver dolore e sensazione di vomito. L'anestesista, che era venuto in camera per assicurarsi delle mie condizioni, mi ha regolato l'antidolorifico e mi ha praticato una iniezione per evitare i conati di vomito. Il chirurgo è venuto a visitarmi alle 22 e alle 24. Assistenza impeccabile anche da parte dell'infermiere di turno che ogni ora entrava in stanza per controllare le mie condizioni. La prima notte è trascorsa, così, tranquillamente.
SECONDO GIORNO
Sono passati entrambi i chirurghi. Mi spiegano che la situazione era più complicata di quanto evidenziato all'esame tac. La porta erniaria a livello dell'ipocondrio dx era di 20 cm, erano presenti tante aderenze, mi è parso di capire che è stata fatta una piccola incisione sul peritoneo per controllare il colon, mi hanno parlato di sistemazione retromuscolare della rete in un punto, di fissaggio con "viti" sulle costole (il fastidio scomparirà con il tempo) e di tante altre cose specifiche che, al momento, non riesco a riportare con correttezza non essendo un medico. Aspetto di avere la cartella clinica per riportare tutto con precisione. Per oggi digiuno e in serata posso provare ad alzarmi con l'aiuto degli infermieri. Ho il catere vescicale. La giornata trascorre senza particolari dolori o problemi.
TERZO GIORNO
Oggi posso bere the a colazione e mangiare brodino con mela cotta a pranzo e cena. Prosegue la terapia antibiotica, mentre viene sospesa la terapia antidolorifica. Mi sono alzata e mi sono lavata da sola in bagno, unico neo: flebo e catetere al seguito. Non sono andata di corpo e non ho fatto "l'aria". L'infermiere mi comunica che la mattina dopo mi faranno un clistere. Verso mezzanotte chiedo un antidolorifico.
QUARTO GIORNO
Alle sei del mattino arriva puntuale l'infermiera. Mi toglie il catetere e via con il clistere. Vado in bagno senza problemi. Oggi posso mangiare. Alle 10, al momento delle visite mediche, il secondo chirurgo spiega agli altri medici il tipo di intervento praticato. Fanno tante domande e parlano tra loro. Poi mi viene detto che se me la sento, potrei essere dimessa. Io accetto, ma mi dicono che sarà per dopo le 14. Mi cambiano la medicazione. Verso mezzogiorno arriva anche il "mio" chirurgo. È d'accordo con le mie dimissioni, mi fa tante raccomandazioni e mi invita a chiamarlo se ho qualche problema (mi ha lasciato il suo cellulare), mi prescrive 30 giorni di riposo dal lavoro, mi ricorda di indossare sempre la fascia postoperatoria, di controllare la febbre e di mangiare leggero.
Mi viene tolta la flebo, posso iniziare a prepararmi mentre preparano i documenti per la dimissione. Alle 14,10 sono fuori dall'ospedale. Dopo 40 minuti di viaggio in auto, sono felicemente a casa mia!
RIFLESSIONI
Ogni intervento è un caso a sé. Nel precedente intervento di colecistectomia, sempre a cielo aperto, il decorso postoperatorio è stato pessimo, ho sofferto tanto e non ho avuto la stessa assistenza ed attenzione. Mi era stato detto che sarei stata operata in laparoscopia da "tizio" chirurgo, esperto in tale pratica. Hanno provato, ma poi per difficoltà non meglio identificate hanno dovuto convertire in open. Nulla di grave, ero stata informata di questa eventualità. Il fatto grave è che il chirurgo che mi era stato indicato prima di entrare in sala operatoria, quel giorno non era proprio in servizio. Ho scoperto il nome del chirurgo che mi aveva operato dopo 20 giorni, quando l'ho incontrato nell'ambulatorio di chirurgia dove mi recavo a giorni alterni per medicare la ferita sotto alla quale si era formato un sieroma.
Scegliere la struttura dove operarsi e il chirurgo a cui affidarsi, non è facile. Io ho scelto in base alla prima esperienza. Buon ospedale, equipe chirurgica stimata, chirurgo che mi ha operato diventato primario dello stesso reparto dopo poco tempo... Eppure io non sono rimasta contenta. Ho sofferto tanto, mi venivano rifiutati gli antidolorifici, poca attenzione: ero una tra tanti pazienti. Ogni volta mi dovevo confrontare con un chirurgo diverso, con opioni diverse: quello che faceva uno, l'altro disfaceva... Quando mi è comparso il laparocele, sono stata quasi aggredita: tutta colpa mia "ero grassa", ed ecco il problema...
Da quel momento inizia la mia ricerca in tutta Italia. Mille dubbi, paure, ricerca di informazioni in internet, approdo al forum, leggo ma non mi iscrivo. Leggo di tanti professori, mi reco a Verona, Napoli, Roma, mi faccio inserire nelle liste di attesa, vengo chiamata, rinuncio. Non sono convinta. Poi ad ottobre 2013 la svolta, conosco questo chirurgo. Opera in un piccolo ospedale, è molto preparato, mi ispira subito fiducia, mi spiega tutto con calma, è sempre disponibile per ogni mio dubbio. Mi torna in mente l'e sperienza di uno di voi che si è operato in un piccolo ospedale dopo altri interventi effettuati altrove e che ha risolto i suoi problemi. Mi sento sollevata. Penso di aver scelto bene, secondo quello che ritenevo importante per me.
Oggi il chirurgo mi ha tolto una decina di punti. In regione ipocondriaca dx ha rilevato un piccolo ematoma, la zona è comunque morbida. Da rivalutare e medicare di nuovo lunedì. Buona notte.
Tolti altri 8 punti... Domani altra medicazione perché oggi il chirurgo ha dovuto aprire un po' la ferita per far drenare l'ematoma. Per fortuna è sottocutaneo. Ora ho una garzina infilata dentro. Speriamo bene!
stai tranquilla Mimmi....tutto procede come deve...e l'ottimismo è una bella medicina....mi sembri serena e questo è veramente importante....noi siamo sempre qui....un caro abbraccio...
Grazie ebian, le tue parole sono rassicuranti considerato che hai avuto un'esperienza importante di laparocele. Sono abbastanza serena perché "sento" che questa volta è andata meglio rispetto all'altro intervento. Ho solo paura di una possibile recidiva, ma ho capito che bisogna affrontare un problema alla volta e solo se si presenta. Oggi nessun punto tolto, cambio garza (fa maluccio) e rinvio a venerdì per un nuovo "tagliando". Buona serata a tutti.
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1 ospite.)
Spedito - 21/01/2014 : 17:21:36
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