Buongiorno a tutti. Volevo avere informazioni sul ciclismo come causa di ernie inguinali e nel contempo volevo esporre il mio quesito.
Da fine agosto ho avvertito dei fastidi (più che dolori) sotto la costola DX (fegato). A metà settembre dopo una pedalata di circa 80 km sotto una pioggia battente accusavo una sensazione strana nella zona sopra descritta, tanto che a causa di alcuni sobbalzi (es buche o dossi) avvertivo il fegato come una "sacca pesante" che muovendosi su e giù trasformava il fastidio in dolore. Allarmato mi sono recato (due giorni dopo) dal medico di famiglia che mi ha sottoposto ad ecografia ed esami del sangue con esiti nella normalità, quindi nessun problema agli organi interni ed ai valori sanguigni. Al termine della visita, sollecitato da una mia affermazione in merito ad un fastidio lieve e non continuativo alla zona inguinale destra in particolare alla parete dello scroto (con palpazione provo fastidio), il medico ha verificato l'eventuale presenza di ernia inguinale. Diagnosticando una probabile "punta d'ernia" e consigliandomi una visita chirurgica. Ad oggi non mi sono ancora recato dallo specialista perchè la situazione è cambiata: - Avverto sempre più raramente il fastidio in "zona fegato"; - Il fastidio è localizzato allo scroto ed all'interno coscia dx; - A letto, la sera sdraito sul fianco sx, alzando la gamba dx avverto un fastidio all'interno coscia. - Pedalando invece avverto talvolta fastidio allo scroto (pre sfregamento con la coscia) e un dolore pungente alla tuberosità ischiatica destra.
Ora la mia consusione è legata al "da quale specialista andare?" E'un problema chirurgico (quindi ernia) oppure un problema tendini,muscoli,nervi?
A conclusione della mia descrizione vorrei aggiungere un ultimo elemento al quale io do importanza ma che potrebbe essere irrilevante. Durante una competizione amatoriale a cui ho preso parte intorno a metà luglio 2005 dopo 50 km circa (quindi dopo un paio d'ore d attività ad alto regime) ho affrontato una salita impegnativa (3 km 5% di pendenza ma più o meno di una difficoltà pari a quelle che affrontavo in allenamento) in sella e talvolta alzandomi sui pedali. Al termine della salita essendoci il ristoro approntato dagli organizzatori, scendevo dalla bici e non avvertivo alcun dolore. Dopo alcuni minuti mi accingevo ad urinare ed accusavo (appena abbasati i calzoncini elasticizzati) un forte dolore inguinale destro (simile al fastidio che si accusa quando il testicolo si ritrae ma amplificato a dolore) dopo un paio di minuti questo dolore è scomparso ed ho continuato (concludendo) la gara durata in tutto altre 3 ore.
Da quel giorno al 30 di agosto non ho più avuto fastidi o dolori.
Concludendo vorrei una sensazione in merito da chi se ne intende e vorrei sapere se (supponendo la presenza di un ernia) la pratica del ciclismo in questa fase è consentita oppure è sconsigliata? Infine il ciclismo può essere causa di ernia?
La sintomatologia potrebbe essere legata anche ad una pubalgia. Tuttavia non si può escludere la presenza di un'ernia senza una visita. Consiglierei di sentire contemporaneamente chirurgo e ortopedico, così che la diagnosi si dirima, magari con l'ausilio di una ecografia... Il dolore transitorio avvertito può essere dovuto a una infinità di cause, non ultima l'eventuale escrezione di un pò di sabbia renale... In ogni caso una ecografia si rende necessaria, unita ad un esame urine.
Il ciclismo in sè e per sè non causa l'ernia, sono gli sforzi addominali prolungati al massimo che ppossono causarla, ma in questo sport come in tutti, compreso il golf.