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Spedito - 07/05/2020 : 23:23:01
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Che operazione mi consigliate? ma non c'e' piu il medico doc qui? forum morto?...se dovvessi fare una riparazione (per ora) singola a destra cosa mi consigliate? senza distruggermi il cremastere e il funicolo?
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Spedito - 08/05/2020 : 00:26:54
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» Soggetto:
Re: che operazione
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Ti sei risposto da solo: laparoscopia e basta.
Oltretutto, stando al tuo altro messaggio dove parli di ernia bilaterale, se ti operano di monolaterale ti esplorano da dentro direttamente anche l'altro lato e vedono subito se è il caso di inervenire anche lì, in una volta sola e nella stessa seduta. Un vantaggio non da poco.
Unico consiglio: cerca laparoscopisti che non usino il vecchio metodo di fissaggio con tachs punzonate nella carne. Roba vecchia e possono fare danni. Oggi si usa colla di fibrina o reti autoaggrappanti.
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Modificato da - squartato on 08/05/2020 00:27:42 |
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Spedito - 09/05/2020 : 13:55:09
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» Soggetto:
Re: che operazione
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Grazie squartato, ho una confusione in testa e agitazione, il fatto e' che facendolo in SSN non so proprio a chi rivolgermi per la laparoscopia a Milano, certo potrei fare la prima visita in privato ma non certo l'operazione, inoltre ho sentito che in alcuni casi inserendo il trocar nell'ombelico poi potrebbe uscire un'ernia ombelicale e questo mi preoccupa ulteriormente, in questo periodo poi data pandemia sto' aspettando a fare la visita dato che se il chirurgo mi deve visitare di certo non puo' stare a piu di un metro da me.
Scusa la mia ignoranza ma cosa solo le tachs ?
Ma tutte le tecniche a cielo aperto rovinano cremastere, funicolo e altro o ce n'e' una piu sicura di altre?
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Spedito - 10/05/2020 : 21:53:25
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» Soggetto:
Re: che operazione
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Per tachs intendo il metodo di fissaggio della rete laparoscopica alla parete addominale, che sono in pratica graffette elicoidali piantate nella carne dall'interno. Non si usano quasi piu perchè rischi di bucare organi interni, che se ne vadano n giro nell'addome o di piantarsi nei nervi.
Oggi si usa colla di fibrina oppure reti che si attacano da sole alla parete (di tipo Progrip o simili).
A milano in ssn dificile che facciano ernia monolaterale in laparo, che poi non ho capito se la tua è bilaterale o no, puoi vedere in Trentino, o a introrno a modena (baggiovara e zone limitrofe).
A riminii c'è iun ottimo reparto ma un utente ha scoperto che userebero le tachs in laaroscopia.
Cerca a ritroso nei messaggi del forum e fatti una cultira sul "come, dove e da chi", è una miniera di informazioni. E' èiegato pechè gli ospedali non vogliono are laparoscopie monolaterali.
E' spiegato da piu parti che devi affidarti a un laparoscopista esperto con almeno un centinaio di interventi di ernia all'attivo o rischi la non riuscita.
Si tutte le tecniche a cielo aperto prevedono il maltrattamento del funicolo e il taglio del cremastere, quest'ultimo tranne qualche caso ma dipende dal medico che opera e da cosa trova sotto quando ti ha aperto. Puoi anche dirgli di lasciarlo stare ma non è detto che una volta aperto possa farlo.
E comunque le techiche open non hanno grani di probabilità di riuscita, non tanto per la reicidiva, quant per l'incidenza del dolore cronico che poi rimane o che può anche insorgere con prepotenza dopo anni.
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Spedito - 11/05/2020 : 13:25:50
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» Soggetto:
Re: che operazione
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Grazie per le info squartato, per quanto riguarda la tua domanda se la mia ernia e' mono o bilaaterale riporto quanto scritto in un'altro post per far capire meglio la situazione:
"Fino alla penultima ecografia (fatta un anno fa, (per altri motivi) e non avevo nessun fastidio e nessuna protusione inguinale) menzionava minuto sacco erniario in sede inguinale destra di dimensioni massime mm.19x17x7 che viene impegnato solo in minima parte da tessuti molli durante valsava, analogo reperto controlaterale a sinistra di mm.8x7x5. Quindi il chirurgo disse che non erano da operare ma se fosse uscito il bozzo di tornare a fare una visita chirurgica.
2 mesi fa' a seguito di tosse mi usci' un bozzetto tipo piccola noce a destra, tornai a fare un' ecografia che risultava stranamente invariata rispetto alla precedente, non capisco poi come mai dato che alla prima non avevo nessun bozzo sull'inguine e alla seconda si, e mi disse l'ecografista "se non le da fastidio la tenga li" in effetti non sento quasi nessun fastidio, da sdraiato va via, in piedi esce, mentre esce da un leggero fastidio (presumo perche passa dalla breccia) poi non piu', solo un a leggera sensazione di peso se cammino molto o sto molto in piedi, comunque il pensiero che non posso fare sforzi, sport ecc. non mi va giu' e dall'altra parte ho terrore del post-operatorio"
Quindi l'ernia a sinistra anche se piccola e interna c'e' sicuramente e se e' uscita a destra la bozza probabilmente tra un po uscira' anche a sinistra.
Mi spaventa molto invece quanto da te scritto riguardo le tecniche open: "le techiche open non hanno grani di probabilità di riuscita, non tanto per la reicidiva, quant per l'incidenza del dolore cronico che poi rimane o che può anche insorgere con prepotenza dopo anni."
Tra un po' faro' la visita e spero tanto a questo punto che la considerino bilaterale senno' sono fregato
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Modificato da - vittoriov on 11/05/2020 13:29:33 |
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Spedito - 11/05/2020 : 20:08:52
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» Soggetto:
Re: che operazione
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Non ti stupire dell'ecografia perchè non sono molto affidabili nella diagnosi dell'ernia. Se dice di vederla invariata magari te l'ha vista durante valsalva ma.....eri in piedi o sdraiato ?
A me alla prima eco, inesperto e cretino, l'operatore disse che non c'era nulla ma ero sdraiato con il bozzo dell'ernia comodamente dentro. Mi disse che secondo lui era una raccolta liquida...
Il problema della tecnica open è che ha una incidenza media del 35% di dolore cronico postoperatorio, nel senso a vita non passeggero, ancor piu alta nei giovani, piu bassa negli anziani, che può andare dal perenne discomfort al dolore lancinante tant'è che molti di questi devono rioperarsi di triplice neurectomia (taglio dei nervi della zona...). Non è per niente una buona percentuale di successo. Poi il taglio del cremastere. Poi il fatto che i chirurghi 9 su 10 non ti dicono nulla di tutto ciò e ti sbattono in lista d'attesa.
In genere dicono: operiamo in open la parte "col bozzo" e "osserviamo" l'altra, ma che senso ha "osservare" se devi passare altri anni con la spada di damocle per poi doverti operarti nuovamente, ma è solo una questione di protocolli sanitari dettati dal fatto che cercano di evitare la laparo perchè in SSN costa molto alla struttura. Diciamo che hai una specia di monolaterale e mezzo....
Cerca un esperto chirurgo anche laparoscopista, vacci privatamente e vedi se può darti una mano con le liste dell'ospedale dove opera in ssn. Accertati che, seppure in ssn, sarà lui a maneggiare gli strumenti e che non ti dia in pasto a qualche suo tirocinante.
NOn è per niente un intervento da prendere alla leggera come spesso dicono i medici di famiglia. Non è u intervento che tutti sanno fare, o meglio tutti lo fanno ma pochi lo sanno fare.
Sappi cmq che la laparo non è una tecnica esente da rischi, cci possono essere piu gravi complicanze seppur molto di rado, ma i risultati sono di gran lunga migliori e non ti offendono l'anatomia, specie con reti protesiche piu avanzate.
Se hai una quasi-bilaterale, meglio farle tutte e due, dimenticare e vivere, che la vita è una sola e non è fatta per stare appresso agli "osserviamo l'altra parte come evolve".....
E leggiti a fondo il forum....
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Modificato da - squartato on 11/05/2020 20:11:11 |
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Spedito - 13/05/2020 : 15:18:29
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» Soggetto:
Re: che operazione
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quote: Non ti stupire dell'ecografia perchè non sono molto affidabili nella diagnosi dell'ernia. Se dice di vederla invariata magari te l'ha vista durante valsalva ma.....eri in piedi o sdraiato ?
L'ecografista era anche chirurgo, prima mi ha guardato il bozzo in piedi e ha schiacciato appena sopra dicendo che sentiva il buco, la porta erniaria o qualcosa del genere, in seguito mi ha fatto l'ecografia da sdraiato con manovra di Valsalva.
quote: Sappi cmq che la laparo non è una tecnica esente da rischi, cci possono essere piu gravi complicanze
addirittura piu gravi complicanze delle tecniche open? E quali sarebbero?
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Spedito - 13/05/2020 : 21:26:50
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» Soggetto:
Re: che operazione
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Devo invitarti nuovamente ad immergerti nella lettura del forum perchè si capiscono molte cose e si trovano molti riferimenti.
Le complicazioni sono legate essenzialmente a lesioni accidentali degli strumenti laparoscopici ma sono cose he accadono molto molto di rado, come dire che se ti operano in open accidentalmente ti tagliano il funicolo spermatico col bisturi, ecco, come possibilità siamo lì ma devi essere davvero sfigato...parliamo di situazioni limite In laparo potrebbe succedere ad esempio che ti lesionano l'intestino o la vescica, ma bisogna essere propro incapaci o aver passato la notte prima a prendersi una sbronza colossale, insomma. .
In laparo si possno avere sieromi postoperatori che si devono riassorbire, ad esempio. Comunque il decorso è diverso da persona a persona, ma generalmente il recupero è di gran lunga piu rapido. QUalcuno dopo pochi giorni non avverte piu nulla.
Come tasso di recidiva la laparo è forse leggermente svantaggiosa rispetto alla open ma parliamo di percentuali minime, al livello del 3% contro il 2%.
Ma la differenza è nella incidenza di gran lunga minore del dolore cronico postoperatoprio, la cosa da temere per davvero, perche la open può andare a compromettere i nervi nella zona offesa chirurgicamente, dove la rete viene cucita dento il canale inguinale, nella laparo la rete è solo appoggiata dall'interno e, sebbene si appoggi anche alla zona dove i tre nervi passano nel lato interno dell'addome, la possibilità che si creino condizioni di dolore è molto inferiore, specie se non si usano reti fissate con tachs che ti dicevo giorni fa.
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Spedito - 16/05/2020 : 22:20:10
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» Soggetto:
Re: che operazione
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Insomma bisogna affidarsi alla provvidenza...lunedi faro' la visita dal chirurgo e sentiamo cosa dice, una curiosita', ma una volta riparate le ernie inguinali con le reti, avendo una debolezza di parete e' possibile che poi (lasciando perdere la recidiva nella medesima zona) ne escano altre a distanza ravvicinata dalle reti ossia in un'altra posizione inguinale oppure possono uscire solamente in quella zona oramai rinforzata quindi non ci sarebbero piu problemi?
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Modificato da - vittoriov on 16/05/2020 22:22:44 |
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Spedito - 17/05/2020 : 15:12:13
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» Soggetto:
Re: che operazione
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Non capisco bene la domanda, ma a prescindere dalla tecnica operatoria open o laparo, dalla stessa parte può uscire solo per recidiva, ovvero perchè la rete è stata posizinata male, si è distaccata o spostata, si è accartiocciata o ha ceduto qualche punto interno se previsto. Dallo stesso lato può uscire come ernia inguinale diretta o indiretta, la zona è a stessa, le vie d'uscita sono due ma la riparazione in genere le blocca entaambe, tant'è che in open oltre alla rete spesso mettono anche un plug, una pallottola di garza in aggiunta nell anello interno. QUindi potresti avere 2 corpi estranei e non uno.
Dall'altro lato se hai solo una punta d'ernia può uscire a distanza di qualche anno per motivi di debolezza, come la prima, o anche perchè la riparazione da un lato può aumentare la pressione degli organi sull'altro lato e facilitarne la fuoriuscita, cosa che mi confermò un chirurgo. In effetti da quando mi sono operato da un lato, oltre ai fastidi dalla parte operata, sento piu pressione sull'altro lato dove già c'era una punta, e non è per niente tranquillizzante perchpè è una perenne spada di damocle. Meglio farsi tutte e due le parti.
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Modificato da - squartato on 17/05/2020 15:13:44 |
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Spedito - 17/05/2020 : 16:14:48
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» Soggetto:
Re: che operazione
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Capisco grazie, praticamente una volta fatte entrambe e messe le reti dall'inguine non te ne escono piu di ernie in sede inguinale (a meno che sia la stessa che recidiva). Ma come mai se tu, oltre all'ernia conclamata avevi anche una punta dall'altro lato non te le hanno fatte entrambe?
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Modificato da - vittoriov on 17/05/2020 16:15:35 |
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Spedito - 17/05/2020 : 18:48:52
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» Soggetto:
Re: che operazione
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quote: Ma come mai se tu, oltre all'ernia conclamata avevi anche una punta dall'altro lato non te le hanno fatte entrambe?
Lasciamo perdere...
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Spedito - 18/05/2020 : 13:01:19
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» Soggetto:
Re: che operazione
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Oggi ho fatto la visita dal chirurgo, e' un professore molto esperto in interventi di questo tipo, pero' mi ha detto che pur essendo bilaterale in italia nessuno la fa in laparoscopia tramite SSN quindi mi farebbe solo la destra (quella gia' uscita) con tecnica lichtenstein con rete con colla ipossilica/epossilica senza punti, senza tagliare il cremastere e senza mettere il funicolo sotto pelle ma rimetterlo al suo posto, l'intervento lo farebbe gia' tra un mese, io ovviamente ho preso tempo e gli faro' poi sapere.
Sapete qualcosa a riguardo di questa colla ipossilica/epossilica, in rete non ho trovato niente a riguardo, che roba e' mica mi metteranno il super-attak hehe, avete qualche informazione a riguardo? Grazie
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Modificato da - vittoriov on 18/05/2020 13:02:30 |
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Spedito - 18/05/2020 : 18:37:00
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» Soggetto:
Re: che operazione
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Spiace dovertelo dire ma ti ha raccontato una stupidaggine grande come una casa, e mi lascia basito che a dirtela sia stato un "professore molto esperto" come tu affermi. Chiariamo un punto: la laparoscopia per ernia bilaterale è il protocollo standard dappertutto, in tutti gli ospedali in ssn e neei protocolli internazionali. Su questo non ci piove. Qualche macellaio ancora ti manda a fare il doppio intervento open in una volta sola, in anestesia localema è una pazzia, veramente molto rischioso e molto doloroso, e lo fa per il solo motivo che la laparo non la sa fare !
Piuttosto, questo professore la laparocopia la pratica ? Se non la sa fare, di certo non te la consiglia.
Ciò che è molto difficile, invece, è farsi fare in laparo una ernia monolaterale, solo per un discorso che all'ospedale costa e la sanità in genere non rimborsa all'ospedale questi interventi. Ma ci si riesce. Molti qui sono stati ad operarsi in SSN di laparo monolaterale in Trentino, oppure altri ottimi centri a Riccione, poi ho saputo a Sassuolo, Baggiovara, mi sembra a Tradate (o Vergiate ?) e qualcun altro che non ricordo.
Inizio ad immaginare che la sanità lombarda, visto l'emergenza covid, stia cercando di minimizzare gli interventi con ricovero (la laparo richiede una notte di ricovero) e mandare tutti per quanto possibile in day hospital (intervento open ti mandano a casa il giorno stesso....ma non è bello). Anche se hai una bilaterale, di diconodi fare prima una poi l'altra. Per questo motivo mi sa che questo espertone ti ha raccontato una pietosa boiata. Ti assicuro che se si parla di bilaterale non è assolutamente cosi.
Se fai una parte sola, rischi poi di doverti rioperare a breve e ritrovarsi con un doppio intervento a dx e sx con le conseguenze del caso, con alto rischio di dolore cronico (già la probabilità è alta per un solo lato, per due....). Aperto a destra e a sinistra è una pessima condizione dove difficilmente potrai stare come prima.
Quella della colla: la techica Lichenstein impiega una rete leeggera che viene cucita intorno per non accartocciarsi (invece la Trabucco una rete pesante, che non si cuce, non si accartoccia ma può dare altri fastidi), lui utilizza la colla di fibrina (non è l'attak...) al posto dei punti per non rischiare di cucire i nervi. Il problema è che la rete a contatto col funicolo (che lui lascia sotto) può svilupppare aderenze e problemi di dolore in particolare durante il sesso. Poi gli effetti della colla sempre sul funicolo, perchè alla fine finisce anche li, non mi convincono.
Il tutto va replicato diue volte, una per parte.....due tagli, ecc. Fossi in te sentirei qualcun altro, anzi piu di qualcun altro, magari in un'altra regione.
La sola cosa a cui stare attenti, in SSN, e molte volte lo'ho ripetuto, è che la laparo monolaterale non te la facciano fare da qualche praticante o specializzando, perchè quello è l'ìintervento standard per il training delgi aspiranti laparoscopisti, e quali sono le cavie per antonommasia ? I pazienti con monolaterale primitiva, ovvio. Mentre l'intervento per avere successo deve fartelo qualcuno con almeno un centinaio o piu di interventi all'attivo. ALtrimenti, se capiti nella curva di apprendimento del chirurgo, rischi una recidiva.
P.S. ti do solo alcune spiegazioni per muoverti meglio, dall'eseperienza personale, poi devi decidere tu.
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Modificato da - squartato on 18/05/2020 18:40:00 |
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Spedito - 18/05/2020 : 18:58:45
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» Soggetto:
Re: che operazione
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Questo dottore ha fatto In open 4000 interventi in open e in laparoscopia 300 boh... saranno sufficiernti in laparoscopia semmai chiedo un prestito e me la faccio a pagamento che dite?..300 sono pochi o e' esperto? Axx pochi anni fa' lo avrei potuto fare senza batter ciglio ora sono nella m.....crollato tutto e dicono che in italia nessuno te lo fa anche se ho sentito altri e lo fanno axx....
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Modificato da - vittoriov on 18/05/2020 19:06:00 |
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Spedito - 18/05/2020 : 19:36:21
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» Soggetto:
Re: che operazione
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Mi pare che la laparo non sia la sua specialità. Senti altrove, senza farti prendere dal panico. Anche Trentino o Emilia Romagna, ad esempio.
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