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Spedito - 03/01/2024 : 19:24:48
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Ciao a tutti, spero che l'anno nuovo vi porti a risolvere i problemi per cui siamo sul forum
Riassumo: causa squat (e suppongo debolezza dei tessuti) mi ritrovo con una piccola ernia inguinale, invisibile e non "detectabile" al tatto. Breccia erniaria partita millimetrica, ora quasi 7mm (misurati ieri da ecografista esperto durante la manovra di valsalva). Sono anni che ci convivo ma da circa un mese sto affrontando una disbiosi intestinale che mi ha portato un sacco di rogne, tra le quali periodi di stipsi... cosa che ovviamente non migliora la situazione dell'ernia. Mi stavo domandando: qual è la misura minima della breccia per un chirurgo perché si decida di intervenire? Comincia effettivamente a darmi fastidio, specie se faccio esercizi in piedi. Altra domanda a cui non ho trovato risposta con una ricerca su google: l'intervento su una "punta d'ernia" è identico ad uno per un'ernia conclamata o c'è un qualche vantaggio ad intervenire PRIMA che ci sia un coinvolgimento delle anse intestinali?
Ci sono poi i vari dubbi riguardo al metodo da adottare... laparoscopia (che però richiede anestesia totale, coi rischi del caso) o tecnica "classica" che però comporta rischi diversi, ha tempi di recupero più lunghi e probabilmente un tasso di recidiva più alto... di base sto bene e non vorrei "ammalarmi della cura", come si dice... magari rischiare rogne grosse per ridurre quello che per ora è solo un fastidio. Grazie.
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Spedito - 13/01/2024 : 20:29:42
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» Soggetto:
Re: Ennesima eco e dubbi
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Puoi anche tentare esercizi conservativi che senza carico rinforzano la parete per cercare di contenere il danno, magari ti resta così a lungo senza peggiorare, ma se hai già una punta d'ernia e continui a fare squatt quello di certo non te la fa tornare indietro. L'uso della cinta di pelle poi è da quanto ho letto controverso, alcuni pensano che aiuti si negli esercizi ma crei più pressione verso l'esterno proprio dove la cinta non è presente, ovvero sul basso ventre. La stipsi è anch'essa deleteria almeno finchè non impari a gestire adeguatamente gli sforzi sulla pancia mentre cerchi di andare al bagno. Chiaro poi che l'intestino che si gonfia esercita pressione ed accentua i sintomi.
Per l'intervento dipende, così piccola e invisibile i chirurghi in genere difficilmente te la operano salvo trovare quello che non vede l'ora di sventrare la gente. Se il dolore e il fastidio è davvero insopportabile le cose forse cambiano ma anche lì capace che ti scnosiglino per ora l'intervento consigliandoti invece di ridurre le attività dannose.
Operare ora o dopo sempre quelle stesse reti ti mettono. Magari è più facile la manovra di riduzione del sacco erniario se questo è più piccolo.
Laparo o open tradizionale se ne è discusso in ogn modo. Open la fanno tutti, peccato che quasi nessuno la sa fare. E che in ogni caso dà un sacco di problemi irreversibili rispetto alla laparo, specie negli sportivi.
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Spedito - 13/01/2024 : 21:12:51
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» Soggetto:
Re: Ennesima eco e dubbi
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In pratica materiale omentale fuoriesce solo durante sforzo o manovra di valsalva, per cui in teoria non dovrebbero far rientrare nulla... solo "chiudere". Esercizi conservativi? Non sono sicuro di quali siano, ma fino a qualche tempo fa l'alzata dei piedi ad altezza petto sembrava ridurre i fastidi, ora però non sono sicuro che funzioni.
Diciamo che effettivamente l'anestesia totale ha un po' di controindicazioni e so che in generale "non fa bene" nemmeno a lungo termine. Un mio amico si è fatto operare al Secondo Policlinico di Napoli e si è trovato bene... tecnica tradizionale. In laparoscopia ovviamente i tempi di recupero sarebbero più brevi ma con le controindicazioni già note.
Lui non ha avuto problemi dopo... come mai dici "nessuno la sa fare"? In teoria in laparoscopia l'intervento è più complicato.
La cintura da sollevamento personalmente non la uso, magari previene l'ernia ombelicale ma appunto, crea pressione verso il basso.
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Spedito - 13/01/2024 : 22:10:18
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» Soggetto:
Re: Ennesima eco e dubbi
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Nel senso che non basta essere chirurghi generali per saper fare bene un'ernia con metodo tradizionale. Devi essere specializzato e dedito alla chirurgia della parete. E purtroppo neppure questo basta, è l'intervento open che non offre adeguate probabilità di non rimanere con danni permanenti. Il tuo amico è stato fortunato ma frequentando il forum da alcuni anni ti accorgi che il pericolo di finire con danni gravi da dolore cronico con l'intervento open è estremamente alta correlata alla semplicità dell'intervento. Gli ospedali pubblici lasciamoli perdere.....ti impiantano protesi di materiali scadenti per tenere i costi bassi e, ancor peggio, ti mandano nelle mani di assistenti o specializzandi ai primi ferri.
La laparoscopia è più selettiva e richiede un grado di specializzazione più elevato. Anche qui comunque da evitare medici ai primi interventi.
Di esercizi se ne è parlato, si tratta degli addominali bassi disteso su un tappetino con i piedi su una sedia e le mani dietro la nuca.
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Modificato da - squartato on 13/01/2024 22:19:52 |
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Spedito - 14/01/2024 : 15:07:08
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» Soggetto:
Re: Ennesima eco e dubbi
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Capisco... c'è però da dire che essendo l'intervento più praticato al mondo, le percentuali di "insuccesso" bisognerebbe analizzarle con calma per capire. Da quel che so il mio amico è stato operato dal primario, che gli è stato consigliato da un conoscente che ci si era trovato bene. Insomma, in questi casi si va anche per passaparola. Per quanto riguarda gli esercizi mi era sembrato di capire che gli adduttori interni delle cosce (quindi esercizio di chiusura, con resistenza verso le ginocchia) e gli addominali bassi (alzata di gambe) fossero quelli più adatti.
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Spedito - 14/01/2024 : 20:52:21
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» Soggetto:
Re: Ennesima eco e dubbi
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Credo nè gli uni nè gli altri... Cerca nel forum perchè c'era una o piu di una discussione specifica.
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