Salve a tutti, mi chiamo Alessandra, ho 32 anni e vivo nella provincia di Roma. Vorrei raccontarvi brevemente la mia odissea. Nel giugno dell'anno scorso ho avuto un terribile incidente stradale, ho rotto una clavicola, nove costole, di cui una ha bucato un polmone, e ho subito la rottura del fegato, con conseguente emorragia interna. Sono stata operata di urgenza in quanto stavo morendo dissanguata e posta in coma farmacologico in terapia intensiva per 29 giorni. Nel mese successivo però, il mese nel quale potevo sperare di tornare a casa, è sopraggiunto un problema al fegato, ematoma interno che non si è riassorbito per cui è stato necessario un ulteriore intervento al fegato stesso per asportare il suddetto ematoma. Vi lascio immaginare dopo due mesi di ospedale in quelle condizioni quale è stata la mia reazione alla notizia che avrei dovuto subire un'altro intervento così invasivo e che avrei dovuto non essere ambulante per almeno altri due mesi. E' stato terribile ma alla fine ce l'ho fatta e dopo 4 mesi di ospedale ero a casa. Piano piano ho ripreso tutte le attività normali. Poi una settimana fa, avendo dei dolori all'addome dove ho due cicatrici, una in verticale di circa 25 cm e una orizzontale del secondo intervento di circa 15 cm, nel punto proprio di congiunzione delle due cicatrici è sorto un bozzo, al tatto granuloso e sotto a questo bozzo si può notare un buco. Sono andata subito dal chirurgo che mi ha operata e nella visita mi è stato diagnosticato un laparocele, non di entità mostrusa, ma cmq da dover operare. Sono rimasta esterefatta, dato che speravo di non dover tornare in ospedale per almeno altri 20 anni. Mi ha spiegato la tecnica della "rete" e mi ha detto che è il sistema biocompatibile migliore che esista per questo tipo di intervento. L'operazione la dovrei fare la seconda settimana di aprile, sperado che le analisi siano a posto. Quello che mi chiedo è che tipo di degenza mi costerà questa ennesima operazione e che tipo di altre problematiche potrebbe portarmi eventualmente. Del dolore post operatorio non ho paura, dato che in quei 4 mesi mi hanno letteralmente sbudellata (basti pensare che nel secondo intervento mi è stata fatta una zaffatura di 7 metri di garza nel fegato, che mi è stata asportata in due volte!), per cui so a cosa vado incontro. So che tanti come me hanno già affrontato questo problema e ho letto alcuni interventi su questo forum, ma ho paura come tutti del resto e soprattutto ho bisogno di essere rassicurata in qualche modo. Grazie a tutti, Alessandra
L'intervento per laparocele non è certamente della stessa entità di quelli cha ha già subito. La degenza in genere varia da tre - quattro giorni a sette otto a senconda dell'intervento e delle condizioni. Il tutto oviamente senza complicazioni. Il dolore è relativamente scarso, e dipende un pò dal tipo di intervento e dal sistema di fissaggio della rete. Operare adesso è certamente la soluzione migliore, perchè il laparocele è piccolo e anche l'entità dell'intervento sarà in proporzione.
Ti ringrazio per avermi risposto prontamente...purtroppo è una settimana che non faccio alro che pensare a questa cosa e psicologicamente mi sta deprimendo. Sapere che la degenza non supererà i 10 giorni mi rincuora e quello che hai detto ora riguardo all'entità del laparocele mi è stato confermato anche dal chirurgo che mi opererà. Mi ha spiegato infatti che è piuttosto piccolo in confronto a quello di tante altre persone che era molto più esteso. Vi terrò volentieri aggiornati sull'evoluzioni del caso. Grazie ancora, Alessandra
Ciao Cara, ti posso innanzitutto abbracciare? (Anche perché ho 33 anni e sono single). No, scherzo, vorrei solo stemperare un po' di tensione: qui siamo tutti amici e sappiamo di ognuno le varie peripezie. In particolare, il 95% di maschietti qua sopra è o è stato "erniato", mentre in pochi, ma comunque ci sono, hanno subito il laparox come toccherà a te.
Come ovviamente ha detto il nostro DOC, quello che hai trascorso già è stato terribile e non potrà replicarsi per il laparocele, quindi tranquillizzati: il peggio è passato. Frequenta questo sito e familiarizza con noi... Se poi vuoi già renderti utile, ti avviso che c'è un nostro amico che si chiama FrancescoP che non vuole operarsi.... ci vuoi aiutare a convincerlo? Stiamo tentando da mesi...
Ciao alessandra benvenuta fra noi! Ti voglio rassicurare anch'io riguardo al tuo prossimo intervento.Anch'io ne ho subito uno il 6 febbraio pero' inguinale,ma piu' o meno il decorso ospedaliero e' simile eccetto alcuni casi di cui ha fatto presente prima il Dottore,sicuramente,in confronto a cio' che hai gia' passato lo scorso anno questo x te sara' una passeggiata e ce lo racconterai tu stessa dopo.Continua a frequentarci come ti ha anche detto Antonio e.......attenzione nella nostra famiglia ci sono certi lupacchiottiiiiiiiiiii e poi c'è anche il nostro famoso FrancescoP che non ne vuole sapere dell'intervento,quindi adesso abbiamo bisogno anche del tuo aiuto x convincerlo ok? Un abbraccio e su col morale
Ciao Alessandra, anch'io sono stato operato di laparocele il 14 febbraio di quest'anno. La mia storia è simile alla tua, credo di comprendere i tuoi dubbi, le tue perplessità, il tuo stato d'animo. Forse un cosa va a nostro vantaggio ..... l'essere vivi per miracolo dopo quel po po' di incidente ..... forse rende la vita più semplice, si apprezzano le cose semplici, si diventa, forse, più fatalisti, probabilmente le prove affrontate ci hanno reso più forti.
Daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! cosa vuoi che sia, dopo tutto quello che hai passato, una reticella nel pancino ..... e te lo dice uno che ha una rete da pescatore in confronto!
Ringrazio sinceramente tutti voi...ho avuto per un attimo gli occhi lucidi mentre leggevo le risposte e pensavo al fatto che siete passati più o meno tutti nell'inferno come me e capite perfettamente. Sentirmi compresa mi aiuta a stare un pochino più tranquilla e scrivere quello che mi è accaduto mi fa esorcizzare il tutto. Sono ben felice di dare una mano a questo ragazzo, Francesco, e mi unisco a voi nell'esortarlo a fare il passo anche se, io per prima, sono titubante e allo stesso tempo consapevole nel pensare che va fatto, per chiudere definitivamente una partita aperta dalla mia condizione di politraumatica. E poi devo dare ragione a Nicola quando dice che la sofferenza fortifica e agevola l'evoluzione del nostro spirito...e spero di affrontarla con coraggio e determinazione. Un grazie di cuore Alessandra
Ciao Alessandra, non ti preoccupare iomi sono operato il 1 marzo e ti assicuro che per la paura che avevo è stata una passeggiata, vedrai, e soprattutto ricordati che non ti fanno soffrire.sarà sopportabile, e poi continua a scrivere io grazie a tutti questi compagni di rete (in tutti i sensi) ho scoperto che i miei dolorini erano normali che le mie paure erano condivise insomma sono grandi, grande il doc e tutti che riescono a farci rimanere con i piedi per terra senza farci prendere dal panico. sono sicuro che affronterai tutto alla grande. io sto bene, e quando ho qualche dubbio per qualche sensazione nuova c'è sempre qualcuno che mi spiega cos'è, e mi racconta la sua esperienza. in bocca a lupo e grazie sempre a tutti.
Grazie Angelo del tuo intervento e devo dire che ho notato subito un appoggio da parte di tutti appena ho postato il mio messaggio...è bello sapere di non essere soli e continuerò ad aggiornarvi sulla mia vicenda per dare il mio contributo a quelle persone che poi purtroppo dovranno affrontare questa piccola-grande operazione. Piuttosto avrei una cosa da chiedere che mi preme un pò: io sono una sportiva e ultimamente non è che ho potuto fare molto, vista la mia condizione fisica. Però adesso con l'avvento delle belle giornate volevo ricominciare a fare qualcosa...a correre nello specifico, fare un pò di jogging. Influisce sul laparocele?...nel senso...non voglio certo mettermi a fare gli addominali, ma mi chiedevo se una corsetta di mezz'ora al giorno può crearmi dei problemi. Ciao a tutti e grazie, Alessandra
è vero Antonio, grazie ve lo dico io. esempio: i dolori vicino l'ombelico che sento e ho descritto..la tua risposta, quella del doc. mi hanno fatto ridimensionare la preoccupazione, e credo questo valga per tutti qui. pensateci bene, mica tutti hanno questa possibilità, e aver paura di stare male è una brutta cosa. tirare un sospiro di sollievo perchè leggi che quello che stai passando è "normale" o "nella media" è come una buona medicina!! Ale vedrai che sarà così. e p.s. comunque ho la febbre a 39.influenza!! ecco un nuovo consiglio per Alessandra, dopo l'intervento non farti venire a trovare da nessuno..soprattutto se c'è in giro un epidemia di influenza!!!(scherzooooooooo)
Angelo, ti rinnovo i ringraziamenti, a volte non comprendiamo l'utilità dei nostri scritti fino a quando non otteniamo dei feedback da voi, e leggerlo così direttamente riempie di gioia. In realtà noi riversiamo ciò che a suo tempo abbiamo ricevuto, tutti noi eravamo fifoni prima e abbiamo vissuto male l'attesa: io mi sono iscritto dopo operato, ma cmq c'è stato qualcuno che mi ha confortato sia per l'intervento che per l'anestesia. Poi ho cercato su Internet qualcosa di più, per capire a che livelli fosse diffusa l'ernia, e mi son reso conto che moltissimi uomini ne soffrono silenziosamente (le donne in misura molto ridotta), fino ad approdare su questo sito, dove molti altri vivevano la mia stessa ansia. "Perché lasciarli in ansia quando non serve?" Questa è la domanda che mi son posto, da quando ho cominciato a cercare di aiutare gli altri iscritti. Tutto qui.
Riguardo allo sport,sicuramente fatto con gradazione non succede assolutamente niente,io sono andata a correre appena 1 mese dopo ed e' andato tutto bene,ma se tu hai paura inizia con delle belle passegiate!
Confermo, se tutto va secondo le regole dopo si può fare tutto e prima puoi anche correre, magari mettendo una fascia contenitiva (che non stringa troppo ma contenga appunto)