buonasera a tutti, mi chiamo diego e sono nuovo del forum. volevo fare un pao di domande e riportare la mia esperienza personale. un anno e mezzo fa sono stato operato di ernia inguinale sx con il metodo lichtenstein, con utilizzo di una rete parzialmente riassorbibile, (presumo come quelle citate da voi in poliuretano) l'intervento è andato bene. l'ernia non era molto grande e non mi dava alcun tipo di fastidio, tanto che il medico di base mi ha chiesto cosa volessi fare, se operare o se aspettare che diventasse piu' grande, io, considerato che non poteva rientrare da sola ho optato subito per l'intervento. dopo 2-4 gg gia iniziavo a camminare con calma dovuta. ora la mia domanda è la seguente: visto che ho iniziato dei corsi di nuoto da circa 5 mesi, (quindi dopo 14 mesi dall'intervento), e ora stiamo aumentando un po il ritmo, volevo capire se il movimento della gambata a rana, puo' essere stressante per la zona dove è stato eseguito l'intervento e se a lungo andare puo' dare luogo a recidive. ve lo chiedo xkè la sett scorsa ho spinto un po troppo e sento l'indolenzimento nella parte interna dela coscia a livello inguinale(per dare l'idea simile a quello che si avverte quando si gioca una partita a calcio dopo qualche mese di inattivita') e vista la vicinanza con la zona dove c'è la cicatrice mi chiedevo se potesse essere in qualche modo rischioso... grazie fin d'ora per le vostre risposte.. e buona serata
Erano anni che aspettavo domande del genere.... Carissimo amico, collega di ernia e collega nel nuoto... Sei a 14 mesi dall'intervento e stai nuotando da 5 mesi, quindi il periodo di rodaggio è più che trascorso. L'indolenzimento nella zona che duole per la rana è esattamente dovuto al fatto che l'hai maggiormente interessata perché ci stai "dando dentro". Ora: innanzitutto tranquillo, perché cose del genere capitano. Aspetta un po' prima di intensificare di nuovo (ma attento: non sto dicendo di smettere!) quel movimento. Ricorda che a rana è fondamentale spingere con le spalle, la testa e il collo, puntando le mani giunte (quasi a mo' di preghiera) in maniera dirompente nell'atto di affondare la testa e concentrando tutta la forza nel recupero delle braccia attivando la muscolatura pettorale. Le gambe possono dare una grossa spinta, ma troverai che una forza impressa in questo modo ti fa avanzare ottimamente senza esagerare sulle gambe. Ricorda inoltre di gestire il movimento delle braccia in modo da assecondare la dinamica dell'acqua: le braccia le porti al petto in fase di recupero, con una direzione verso l'alto per evitare di avanzare in un blocco d'acqua che in quel momento ti sta venendo contro proprio per l'effetto del recupero. E' in questo momento che devi uscire dall'acqua con le spalle e dirigere le mani unite quasi a pelo d'acqua e non, come molti fanno, semplicemente spingendo in avanti (quindi mantenendosi troppo sotto).
Per tornare all'indolenzimento, direi che con un po' di attenzione i prossimi giorni, ti passerà tutto e potrai riprovare a intensificare.
grazie a tutti ragazzi.. in effetti tutto è passato nel giro di 3-4 gg adesso mettero' in pratica i consigli di antonioDL. xkè sinceramente non avevo mai fatto caso a tutte quelle piccole attenzioni riguardo le spalle la testa e le braccia. spingevo perlopiu' di gambe e con le braccia uscivo solo per respirare.. grazie ancora..
Non ti preoccupare, io nuoto da più di 10 anni e ancora ho molto da imparare. Se vai qui, http://www.nuotomania.it/nuototecnica3.html trovi alcune sequenze che ti possono servire a comprendere quello che ho detto.