Ciao a tutti ragazzi, vi scrivo perché ho decisamente bisogno del vostro aiuto in quanto si tratta di una situazione molto delicata che richiede un rapido intervento. Riguarda mia madre, della quale scrissi qualche mese fa.
Mia madre ha 73 anni ed è stata operata per un laparocele mediano permagno lo scorso 8 febbraio. Benché soffra di BPCO in ossigenoterapia permanente, l'intervento è riuscito con successo e mia madre è tornata a vivere, almeno per un paio di mesi. Preciso che risiede in una struttura protetta perché le sue condizioni generali richiedono attenzione e monitoraggio adeguati, ma dopo l'intervento ha ripreso a pieno la propria mobilità e ha avuto la totale remissione dei sintomi che la stavano letteralmente uccidendo prima dell'intervento (di tipo gatrointestinale e respiratorio).
Verso la fine di aprile ha iniziato a ridurre le sue attività, sentendosi più affaticata, ma essendo anche fibromialgica, ho imputato alla sua patologia cronica questi sintomi. Purtroppo all'epoca anche io ho avuto problemi di salute e contestualmente dovevo traslocare, quindi non sono riuscita a seguirla con le dovute attenzioni, cosa che in teoria avrebbero dovuto fare gli operatori della struttura, ma che evidentemente non hanno fatto.
A metà maggio mi accorgo che si sta gonfiando l'addome, ma lei mi risponde che ha iniziato ad avere l'alvo un po' stitico e che quindi dipende da quello. Dopo circa 10 giorni il rigonfiamento aumenta ancora e a quel punto mi preoccupo e chiedo immediato intervento del medico di base. Viene prescritta un'ecografia urgente che rileva la presenza di una importante raccolta di liquido, in una camera sottocutanea di dimensioni notevoli.
Per farla breve le vengono aspirati 600 ml di sangue. Trattavasi di un ematoma postchirurgico che è stato aggravato dall'arbitraria e scorretta prescrizione di anticoagulanti che mia madre non avrebbe mai dovuto assumere, dato che non ve ne erano indicazioni neppure da parte del cardiologo. Non voglio fare polemiche, dico queste cose non per evidenziare le colpe ma per esporre i fatti. Dopo l'aspirazione avvenuta il 14 giugno scorso, l'addome di mia madre si era sgonfiato solo da una parte, trattandosi di una raccolta pluriconcamerata.
Il chirurgo ritiene di non intervenire più, taglio corto sulle motivazioni reali in quanto non di ordine clinico. L'addome ricomincia quindi a rigonfiarsi anche nella parte che era stata aspirata e una nuova ecografia effettuata in data 30/06 rileva solo una lieve riduzione del volume del "liquido".
Mi rivolgo a un chirurgo di Bologna, cercando disperatamente qualcuno che trattasse questa complicanza e viene effettuata una nuova aspirazione in data 15/07, e questa volta si presenta siero "vecchio", quindi un sieroma cronico secondario a ematoma post-chirurgico. Vengono aspirati ben 700 cc di siero, e mia mamma migliora subito dal punto di vista respiratorio.
Nuova ecografia in data 19/07 rileva la presenza di altri 500 cc di siero + circa 90 di raccolta organizzata. In data 22/07, ossia ieri, la riporto dal chirurgo di Bologna che si è comportato in modo assai diverso rispetto alla volta precedente (forse perché questa volta era in regime pubblico anziché privato, dato che ci ha "invitate" a tornare a controllo a settembre in regime privato?) e ha eseguito la procedura in modo un po' discutibile, senza neanche allestire un minimo di campo sterile (sono infermiera, quindi conosco le procedure avendo anche esperienza chirurgica) e inserendo l'ago più in profondità rispetto a quanto indicato dall'ecografista. Risultato: ben 5 buchi, un lago di sangue e aspirati solo 100 cc in un solo punto di repere tra quei 5. Il chirurgo conviene che non è il caso di insistere, benché mia madre abbia ancora moltissimo siero e questo sia aumentato soprattutto in regione epigastrica. Ci congeda dicendo che andrà in ferie e non ci sarà per tutto il mese di agosto.
In conclusione, faccio due considerazioni: 1) Io e mia madre non possiamo permetterci di spendere 180 euro ad ogni controllo e relativa aspirazione. 2) Mia madre è sofferente e trasportarla in macchina per lunghi tragitti in piena estate (noi stiamo a Forlì) non è fattibile se si tratta di intervenire svariate volte.
Vorrei essere chiara su un punto: quello che è stato è stato, ora a me interessa solo risolvere il problema e trovare qualcuno che se ne faccia carico senza che ci dobbiamo indebitare. Dunque vi chiedo di aiutarmi, lo chiedo anche all'admin che è chirurgo: potreste indicarmi per favore un chirurgo che possa seguire mia madre in regime pubblico su Faenza, Ravenna o Rimini, che sono più vivine a casa, e anche un ecografista interventista, dato che mia madre necessita urgentemente di uno svuotamento in ecoguidata?
Mia madre sta male, la respirazione è sempre più difficoltosa e bisogna fare qualcosa. Io sono stanca e preoccupata, psicologicamente molto provata e spaventata anche dal fatto che siamo praticamente in agosto e che non è il periodo migliore per trovare medici disponibili, ma purtroppo le patologie non vanno in ferie.
Ringrazio anticipatamente chiunque di voi potrà aiutarmi...
nell'attesa di risposte alla tua richiesta d'aiuto, ti passo questo link, si tratta di una discussione nella quale si parla del Dottor Garulli. E' un medico consigliato dal nostro Ebian, se vuoi informazioni più dettagliate puoi mandare un messaggio privato a Ebian, sarà certamente felice di aiutarti.
Ciao Marcello! Ti ringrazio tantissimo, lo farò, sperando che sappia darmi qualche informazione utile. Al momento più che un massimo esperto di laparoceli mi serve un buon chirurgo generale che segua mia mamma nel tempo e disponga in regime pubblico un'aspirazione ecoguidata perché ha bisogno di un po' di sollievo, visto che quella raccolta preme sulle strutture circostanti. Purtroppo non ci possiamo più permettere visite da 250 euro e controlli da 150/180...
Anche a Rimini non sono male..Però non conosco i medici.
Originariamente inviato da amministratore - Oggi : 21:52:00
Non so perché stasera il forum mi dà la possibilità di rispondere solo allegando il testo. Vabbè... Grazie admin, ma alla fine ho tentato la sorte con una visita chirurgica in regime pubblico all'ospedale di Faenza, non potevo fare diversamente. Purtroppo la situazione è ancora stazionaria perché il chirurgo ha richiesto una nuova TAC urgente e sono impazzita per trovare un ospedale in Romagna che la facesse in tempi utili (Cesena). Sono in attesa del risultato, ma la situazione non promette bene. Grazie comunque, buona serata.