L'ho saputo in ritardo, ma la notizia mi ha lasciato comunque il gelo nel cuore. Già avevo scritto del prof. Domenico Giglio, primario dell'ospedale San Giovanni Bosco di Napoli e responsabile del reparto di chirurgia d'urgenza dello stesso, che improvvisamente morì per un arresto cardiaco. Il suo aiuto chirurgo, e responsabile del reparto di Day Surgery dello stesso ospedale, il dott. Michele Aveta, purtroppo ha lasciato anche lui questa terra. Che fosse gravemente malato lo sapevo, tanto che nel 2007 mi operò un mese dopo aver subito lui stesso un difficile intervento, ma sapere che un angelo del cielo prima o poi se ne torna, è sempre una perdita.
Si, proprio lui, nulla togliendo al dolcissimo primario, si chiamava Michele non a caso: burbero esteriormente, non mi mollò un giorno fino a che non fu sicuro di avermi curato la piaga da decubito di quel famoso punto. Ma questo non dice quanto grande fosse il suo cuore.
Michele Aveta regolarmente, un giorno si e uno no, andava a curare i detenuti del carcere napoletano di Poggio Reale, non facendo distinzioni tra chi avesse sbagliato o no nella vita.
Il tutto avendo subito oltretutto una tragedia familiare per una figliola malata di leucemia.
Quando abbiamo la fortuna di incontrare queste persone, si comprende che un mondo soprannaturale esiste, perché è da lì che vengono, e lì tornano.
Sono felice che i segni del suo lavoro li possa portare sulla mia pelle, così come porterò nel cuore il suo ricordo.
Non lo conoscevo...ma dalla tua descrizione doveva essere un ottimo medico che faceva senza dubbio il suo mestiere per passione e vocazione, cosa che oggi non tutti fanno!