grazie per i consigli, ma quando si tratta di scegliere e' sempre difficile anche per me che sono medico specialista ma di altra branca. Purtroppo in Italia non esistono criteri oggettivi per conoscere l'esperienza di ciascuno e non ci si puo' affidare al "sentito dire". Io ho consultato ben 4 chirurghi addominali esperti senza avere avuto un'indicazione certa e con il sottinteso consiglio di tenersi il fastidio..forse perche' il reintervento non e' gratificante per l'operatore. In genere io consulto PubMed che riporta i lavori sull'argomento e che dovrebbero riflettere l'esperienza dei medici, ma non sempre e' cosi' facile e quando si tratta della propria.."pelle" si vuole essere sicuri di non aggiungere danno su danno. Infatti su questo argomento c'e ben poco. Forse bisogna ricorrere a tecniche microchirurgiche. Sono amico di un illustre microchirurgo... chiedero' a lui. Oppure emigrare.. Ma sono sorpreso che nel 2010 ancora ci siano difficolta' in questo settore e che gli insuccessi per una chirurgia in fondo non superspecialistica siano addirittura del 20%. Cordiali saluti e ringraziamenti
E' una chirurgia superspecialistica. E dipende cosa si intende per insuccessi, se mancata risoluzione dei dolori o nuova recidiva. Nel primo caso è perchè i dolori non dipendevano dal precedente intervento e sono dovuti a difficoltà di diagnosi, anzi fanno parte delle procedura di diagnosi, in quanto eliminano uno dei fattori possibili di dolore,, visto che è impossibile precisarlo. Nel secondo caso le recidive sono più frequenti perchè i tessuti già cicatriziali non ricicatizzano altrettanto bene come prima, e le menovre per liberare la recidiva sono necessariamente più indaginose. Ma se in laparoscopia non hanno visto recidiva non sembra questo il caso.
grazie per i consigli, ma quando si tratta di scegliere e' sempre difficile anche per me che sono medico specialista ma di altra branca. Purtroppo in Italia non esistono criteri oggettivi per conoscere l'esperienza di ciascuno e non ci si puo' affidare al "sentito dire". Io ho consultato ben 4 chirurghi addominali esperti senza avere avuto un'indicazione certa e con il sottinteso consiglio di tenersi il fastidio..forse perche' il reintervento non e' gratificante per l'operatore. In genere io consulto PubMed che riporta i lavori sull'argomento e che dovrebbero riflettere l'esperienza dei medici, ma non sempre e' cosi' facile e quando si tratta della propria.."pelle" si vuole essere sicuri di non aggiungere danno su danno. Infatti su questo argomento c'e ben poco. Forse bisogna ricorrere a tecniche microchirurgiche. Sono amico di un illustre microchirurgo... chiedero' a lui. Oppure emigrare.. Ma sono sorpreso che nel 2010 ancora ci siano difficolta' in questo settore e che gli insuccessi per una chirurgia in fondo non superspecialistica siano addirittura del 20%. Cordiali saluti e ringraziamenti
Originariamente inviato da sigmfreud - Oggi : 08:27:06
Certo che tutti gli interventi hanno un certo rischio-insuccesso ma penso che in Italia vi siano professionisti equivalenti a quelli che si trovano all'estero;quello che manca qui da noi e' l'umilta' del chirurgo che ,anche se incapace, fa capire di essere all'apice del sapere. Ho vissuto,purtroppo,sulla pelle di un mio famigliare il rischio insuccesso per le chiacchiere del chirurgo ma ,io sono del parere che chi e' troppo sicuro e' pericoloso occorre che lo dimostri con l'esperienza e fortunatamente ho provveduto a trasferire il famigliare da chi aveva fama e umilta' ed ora vive!
grazie comunque, chiedero' al prof. Ortensi che si occupa di microchirurgia del distretto inguinale (soprattutto per problemi uro-genitali) se c'e l'indicazione per un approccio microchirurgico o per un'esplorazione del canale inguinale, nel sospetto di una fibrosi, come suggerito da una tc eseguita. Riferiro' notizie sul mio caso. Ora comunque sto bene e non nego che quando si sta bene si cerca di evitare di affrontare imprevisti
grazie comunque, chiedero' al prof. Ortensi che si occupa di microchirurgia del distretto inguinale (soprattutto per problemi uro-genitali) se c'e l'indicazione per un approccio microchirurgico o per un'esplorazione del canale inguinale, nel sospetto di una fibrosi, come suggerito da una tc eseguita. Riferiro' notizie sul mio caso. Ora comunque sto bene e non nego che quando si sta bene si cerca di evitare di affrontare imprevisti
Originariamente inviato da sigmfreud - Oggi : 11:04:29
Tienici informati per riuscire anche noi ad accumulare esperienza di vita! Che il 2010 ti porti tanta felicita' e realizzi cio' che ti sta a cuore;ma sopratutto cio' che ti serve veramente e forse tu non lo sai ma il cielo si!!
Ciao,Sig sono fabio69, io hò avuto lostesso tuo problema :sono stato operato nel 2000 con metodo trabucco dopo una serie di tempo con lavoro e sport con notevoli sforzi mi avevano riscontrato una punta d'ernia sia in basso ma sopratutto lungo la cicatrice,rioperandomi in laparoscopia per risolvere il problema il dottore se nera uscita con la frase:(ci dispiace non abbiamo potuto mettergli la rete perchè il plug messo in precedenza e scivolato in giù raggiungendo la vena femorale e quindi gli abbiamo messo solo un anellino di sostegno,penso che con questo anellino di problemi non ne avrà più:),invece i fastidi erano aumentati sopratutto vicino ad il testicolo sx; risentendo un altro specialista della multimedica di sesto san giovanni mi disse che ad andare a togliere le mesh messe in precedenza era un casino,premetto che in precedenza avevo sentito altri specialisti dove erano tutti concordi nel dirmi che era troppo rischioso rimuovere le mesch.comunque sono riuscito ad convincer questo medico ad rioperarmi con metodo pellisier ,ora a distanza di 1 mese e mezzo sento dei dolori e fastidi un p'ò più di prima non s'ò se è stata una bella idea quella di farmi rioperare per la terza volta come può anche darsi che si metterà tutto apposto ,mi hanno spiegato che quando si viene operati c'è il rischio sempre di tranciatura di qualche nervo e l'ì sono guai,comunque fatto stà che io stò quasi perdendo il lavoro,comunque se ti puo interessare ti lascio il mio numero di cell (eliminato da amministratore, contattatevi via pm o mail, niente dati in chiaro),dove ti posso indirizzare su qualche medico che si intende di ernie recidive,ciao a tutti.
grazie comunque, chiedero' al prof. Ortensi che si occupa di microchirurgia del distretto inguinale (soprattutto per problemi uro-genitali) se c'e l'indicazione per un approccio microchirurgico o per un'esplorazione del canale inguinale, nel sospetto di una fibrosi, come suggerito da una tc eseguita. Riferiro' notizie sul mio caso. Ora comunque sto bene e non nego che quando si sta bene si cerca di evitare di affrontare imprevisti
Originariamente inviato da sigmfreud - Ieri : 11:04:29
Tienici informati, la tua esperienza ci servirà per il futuro. Ti auguro comunque di continuare a stare bene.
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Buongiorno a tutti ritorno con il mio problema. Ho consultato un radiologo per una maggiore attenzione alla tc precedentemente eseguita che evidenziava una fibrosi del canale inguinale. Il radiologo ha subito individuato una soluzione di continuo del muscolo obliquo in prossimita' della protesi. Un secondo radiologo ha confermato che si trattava di una piccola ernia. Ho subito consultato un chirurgo sperando che proponesse un reintervento. Invece, dopo una visita accurata, mi e' stato detto che non c'e' ernia e che il mio problema e' poco comprensibile. Ora sto meglio, ma penso che duri poco. Ovviamente non voglio costringere il chirurgo ad operare suo malgrado. Fabio del forum mi ha detto che ha dovuto insistere per essere rioperato. Ancora debbo prenotare la visita al S.Orsola di Bologna, come consigliato, ma sono veramente disorientato. Pensavo che tutto potesse essere riparato, con la moderna chirurgia. Ho fatto tutti gli esami di rito senza ottenere una certezza assoluta. Che fare? cordiali saluti
Sigmund, non posso che esserti vicino, perchè immagino il senso di impotenza che si prova in questi momenti. Passo ovviamente la palla al ns DOC, poichè solo lui può consigliarti sul da farsi. Un abbraccio
Buongiorno a tutti ritorno con il mio problema. Ho consultato un radiologo per una maggiore attenzione alla tc precedentemente eseguita che evidenziava una fibrosi del canale inguinale. Il radiologo ha subito individuato una soluzione di continuo del muscolo obliquo in prossimita' della protesi. Un secondo radiologo ha confermato che si trattava di una piccola ernia. Ho subito consultato un chirurgo sperando che proponesse un reintervento. Invece, dopo una visita accurata, mi e' stato detto che non c'e' ernia e che il mio problema e' poco comprensibile. Ora sto meglio, ma penso che duri poco. Ovviamente non voglio costringere il chirurgo ad operare suo malgrado. Fabio del forum mi ha detto che ha dovuto insistere per essere rioperato. Ancora debbo prenotare la visita al S.Orsola di Bologna, come consigliato, ma sono veramente disorientato. Pensavo che tutto potesse essere riparato, con la moderna chirurgia. Ho fatto tutti gli esami di rito senza ottenere una certezza assoluta. Che fare? cordiali saluti
Originariamente inviato da sigmfreud - Oggi : 11:23:37
Che farei?Aspetterei levolversi della situazione tenendo sottocontrollo il dolore con antinfiammatori blandi tipo paracetamolo;nel contempo contatterei il Sant'Orsola e chiederei informazione sui tempi di prenotazione a quel punto prendo una bella agenda e scrivo giornalmente i dati relativi alla situazione di salute inguinale. Comincerei a guardare il mezzo bicchiere pieno e positivamente tirerei a campa'!
Nessun consiglio, se chirurghi esperti come quelli del Prof Negro dicono che non è da operare allora forse hanno ragione. dolori che insorgono dopo 12 anni da una plastica erniaria possono non dipendere dalla stessa, ma da altri fattori, non bisogna fissarsi su una cosa che magari non c'entra niente
....allora, visto non sono chirurgo ma conosco un po' l'anatomia, chiedo all'amministratore che penso sia il dr. Trombetta, quali siano i motivi tecnici per non rimuovere la protesi o per non eseguire una riparazione del difetto o, in ultima ipotesi, per esplorare. Per quando riguarda le cause alternative, certamente l'effetto finale e' un nevralgia del n. ileo-inguinale o genito-femorale, ma la causa iniziale e' sicuramente un'alterazione anatomica correlata all'intervento di ernia inguinale. All'inizio ho avuto sintomi che ricordavano quelli dell'ernia pre-operatoria, poi si sono modificati nel tempo ed ora si sono cronicizzati. Un chirurgo che consultai all'inizio mi disse che la protesi poteva aver ceduto da un lato (legamento inguinale?) con effetto a sportello in alcuni movimenti dei muscoli addominali e che tale situazione non e' facilmente verificabile con le comuni manovre semeiologiche ne' con diagnostica per immagini. Per quanto riguarda la tecnica ho notizie imprecise perche' il chirurgo operatore non e' piu' rintracciabile. Mi disse che aveva avuto problemi a chiudere l'anello inguinale interno, quindi ipotesi di plug accessorio. Non ho ancora consultato il prof.Negro, per motivi personali (lo faro'a breve), ma gia' sono stato visitato da un suo collaboratore. Insomma capisco che questo problema e' raro, anche se descritto in letteratura (neuroma da amputazione, stiramento del nervo da parte della protesi etc) ma non capisco la resistenza da parte dei chirurghi esperti consultati (primari ospedalieri e professori universitari) a fare qualcosa. Mi e' stato detto che i costi del reintervento superano i benefici in termini di possibili complicanze e che forse e' meglio tenersi i sintomi. Mi scuso per l'insistenza ma non mi rassegno anche perche' non capisco. Credo comunque di non essere un ipocondriaco...ma nessuno e' medico di se' stesso. Forse l'argomento e' troppo tecnico per questo forum e mi dispiace annoiare Grazie e cordiali saluti
Il reintervento comporta rischi di atrofia testicolare, di ri-recidiva, di completo disastro della regione con cedimento di grosse dimensioni (per questo si dovrebbe mettere un'altra rete),di non reperimento dei nervi della regione perchè inseriti nella cicatrice e necessità quindi di accedere allo spazio preperitoneale per cercarli più sù, con rischi di lesioni vascolari dei vasi iliaci, possibilità di aprire il peritoneo e magari con un'ansa che si è attaccata al decubito della rete, con conseguente rischio di lesione intestinale con tutto quello che ne consegue. Sapendo tutto questo i rischi sono decisamente parecchi, ma se la sintomatologia è veramente importante allora si può pensare all'intervento, sempre che il paziente sia ben conscio dei rischi che corre e non abbia un avvocato che lo pressa da dietro.
grazie dr Trombetta, e' una risposta che avevo previsto ma pochi ne parlano. Grazie per la franchezza e la chiarezza. Se poi il paziente e' un medico, ancora peggio..Un mio amico chirurgo plastico, conoscendo questi problemi, si e' fatto operare con la vecchia metodica di Bassini. Mio padre ha avuto recidive bilaterali rioperate con tecnica di Bassini e, per piu' di 20 anni non ha presentato piu' sintomi. Non sarebbe il caso di dire ai pazienti che esiste questa possibilita', sia pure remota che, in caso di recidiva il reintervento e' indaginoso? Anche se rara, la possibilita' di recidiva esiste. Bisogna rivolgersi a superesperti o ad un microchirurgo? Sentiro' a presto il prof. Negro. Comunque spero, per tutti, che la chirurgia dell'ernia inguinale, in futuro, sia meno gravata da queste, sia pur rare, complicanze. Cordiali saluti a.p.