Mi scuso preventivamente per il linguaggio improprio che userò nell’esporre il caso di mia madre. Mia madre ha 61 anni, è alta 1.67 e pesa 127 kg, Nonostante la sua obesità è sempre stata finora una donna attiva e piena di energie. Mentre sto scrivendo è in sala di rianimazione presso la struttura ospedaliera nella quale è stata ricoverata lunedì sera in pronto soccorso, ed operata martedì mattina, per un ennesimo intervento di laparocele. Ci è stato detto che l’intervento era andato bene, che l’intestino non era stato danneggiato, ma che ci era voluto molto tempo a causa del grande laparocele che aveva lasciato un ‘buco’ molto esteso, e che mia madre, a causa della sua obesità, non aveva quasi più tessuto muscolare e richiudere l’addome era stato molto difficoltoso. In seguito all’intervento è stata portata in sala rianimazione per essere meglio monitorata. Mia madre, durante le nostre brevissime visite (le regole giustamente sono ferree per la sala di rianimazione) dimostrava e continua a dimostrare enorme sofferenza e difficoltà respiratorie. Riesce solo a comunicare a gesti, e fa capire che il dolore all’addome è insopportabile. Preciso che mia madre in genere ha una soglia di sopportazione del dolore molto alta. Nel novembre del 2002 subì lo stesso tipo di intervento, sempre in urgenza in seguito al ricovero in pronto soccorso. Non sto a spiegare qui come si sia salvata per miracolo, in quanto all’epoca non le era stato subitamente diagnosticato il laparocele. Tralascio anche di riportare lo sgradevole colloquio avuto ieri con il chirurgo che ha operato mia madre, citando solo una frase da lui detta a più riprese, ovvero che mia madre ‘li ha messi tutti nella *****’… Preciso che circa 13 anni fa mia madre fu operata di ernia inguinale, sempre nella stessa struttura. Il problema di mia madre è l’obesità, e in questi anni non è riuscita a calare di peso. Il chirurgo che l’ha operata ci ha consigliato di non riportarla a casa dopo la sua ripresa dall’intervento, ma di farla ricoverare in un centro specializzato per il dimagrimento e la rieducazione alimentare. E’ una cosa che faremo sicuramente. Ma io mi chiedo se si potevano evitare a mia madre queste sofferenze intervenendo in modo diverso tre anni fa. Ora i tessuti sono compromessi, i tessuti dell’addome pare siano quasi privi di muscolatura, e mia madre è destinata a non fare più alcun medio sforzo fisico per non rischiare di nuovo la fuoriuscita del laparocele. Possibile che non si possa risolvere la situazione, ovviamente in seguito al dimagrimento obbligatorio di mia madre.
Specifico che è stata operata nell’ospedale di ***** dal dottor *******, ma preferirei venissero omessi questi dati. modifica di amministratore La ringrazio.
Adesso penso che l'importante sia che la mamma superi il post operatorio senza problemi importanti. Successivamente il dimagrimento sarà sicuramente la cosa migliore. Per quanto riguarda la vicenda chirurgica, bisognerebbe sapere le tecniche adottate nei precedenti interventi e in questo, per poter dire qualcosa. I reinterventi, specialmente in urgenza per laparocele recidivo sono ad alto rischio generale e in particolare di recidiva. Penso che nel precedente intervento sia stata fatta la cosa migliore compatibilmente con le condizioni di urgenza, cliniche della paziente e locali della lesione, ma non saprei dirle di più.
La ringrazio per la risposta sollecita. Mia madre è ancora in rianimazione sotto osservazione per problemi respiratori, ma pare migliorare lentamente. Sono contenta di aver scoperto questo spazio di informazione che frequenterò spesso, per curiosità e per necessità di comprendere meglio il problema di mia madre.