Cerco di spiegarmi meglio perché secondo me non hai compreso quello che volevo dirti. Quello che ti ho scritto riguardo la cicatrizzazione è frutto di un'esperienza subita: anch'io ho avuto una deiescenza in una parte della ferita (2,5 cm) che ha richiesto la riapertura con sutura a strati. Però, nonostante tutto, se avessi lasciato aperto non sarebbe successo nulla, perché il sotto della ferita era a posto. Ciò che non aveva cicatrizzato era il sottocute e la cute, che se lasciati in condizioni di asciutto e pulito si sarebbero cicatrizzati da soli. Certo, questo ha comportato un aumento dei tempi di convalescenza... ma oggi non abbiam più tempo neppure per star male e riprenderci... Ora ho una cicatrice rettilinea in alto e una cicatrice più larga in fondo con lieve cheloide in rilievo.
Io Madniak non vivo in Italia e non conosco bene l'ambiente sanitario italiano, ma ti posso garantire che ci sono cose ben più gravi, che andrebbero denunciate, tuttavia rimangono sopite... Ma capisco perfettamente che per te questo problema sia stato vissuto come mancanza di attenzione e superficialità, con i relativi disagi. E non ho scritto quell'esempio per dirti che dovresti andartene con la coda tra le gambe, ma per dirti con quale facilità il paziente minaccia la denuncia, in questi ultimi tempi.
Non è che il tuo discorso è stato ritenuto tabù né liquidato, ma è un punto di vista personale e alquanto discutibile... oltre che rischiare di andare off topic.
Secondo me chi minaccia la denuncia sbaglia in partenza. La denuncia non va minacciata ma fatta, e per questo che ho chiesto della procedura.
Tu sei contento di avere il cheloide? Penso di no. Non sarebbe stato evitabile? Penso di si, se il medico fosse stato piu' attento. (Erano punti o graffe nel tuo caso?) Ora mi vuoi dire che bisogna accettare la guarigione per terza intenzione come norma? Poi alcuni dicono che deve stare in ambiente umido (ISOBETADINE), altri secco (cicatrene polvere), altri steril strip.... ma nessuno dice quando verosimilmente si chiudera' e cosa devo guardare per vedere se l'evoluzione e' corretta.
Per me questa esperienza in Italia, prima operazione della mia vita, e' stata molto negativa. Ora i colleghi fanno la fila per dirmi che sono stato un pazzo a tornare per farla quando avevo tutto rimborsato qui in Belgio. Non posso dare loro torto, anche se mi dispiace.
Poi ci sono sempre cose piu' gravi, ci mancherebbe, ed e' una vergongna che la gente che subisce non possa difendersi perche' fare causa costa.
VIsto che andavo off topic, faccio una domanda che spero sia in tema. La deiescenza richiede trattamento secco o umido?
Io l'avevo trattata con cicatrene polvere e sembrava aver fatto una piccola crosta e chiudersi, ma appena l'ho disinfettata dopo tra giorni (e pensoa contatto con qualunque liquido perche' in doccia la sigillavo) si e' riaperta.
Non dico che sono contento del cheloide, ma dico che il mio organismo ha reagito così all'insulto chirurgico: per risolvere il problema il medico ha ridato dei punti e così si è risolto costruttivamente il problema. Nel tuo caso vedo che non sei soddisfatto... puoi benissimo rivolgerti a un'altra struttura se lo reputi necessario. Io avevo i punti metallici ma ciò non implica che le deiescenze non possano venire anche a persone che hanno ricevuto una sutura in nylon. Lavorando con un chirurgo plastico ho avuto modo di appurare che spesso i chirurghi generali non danno il sottocute e usano le graffette per maggior praticità: questo va bene in alcuni soggetti... altri che cicatrizzano con più difficoltà invece potrebbero avere una lieve deiescenza. Così come nella stessa ferita esistono zone di maggior debolezza che cedono e zone che invece cicatrizzano bene. Nel mio caso ad esempio la cicatrice era ben chiusa nella parte superiore e presentava una deiescenza di 2,5 cm nella parte più declive. Vuoi per la mia nota cicatrizzazione più lenta (appurata su altre cicatrici), vuoi per la mobilizzazione della zona inguinale...
Quello che ti voglio far capire - cerco di essere più obiettivo possibile, nonostante un po' di parte lo sono... ma i problemi li ho avuti anch'io e ti capisco - è che questa cosa non è frutto di un errore, ma una semplice complicanza, così come mi è successo che dopo 1 anno mi si è formato un granuloma su un punto interno che è stato poi drenato. Oppure chi ha avuto problemi di bruciore relativi alle fibre nervose lese durante l'intervento. E le complicanze possono esserci, purché si reagisca positivamente all'accaduto e si trovi una soluzione. Al contrario, non facendo nulla per risolvere il problema e procedendo solo per vie legali... magari ottieni un provvedimento o un rimborso, ma la tua cicatrice rimane così.
La buona riuscita di un intervento è dovuta sì all'esperienza del chirugo, ma ci sono tante altre variabili in gioco, tra i quali l'estrema individualità dell'organismo nel processo di cicatrizzazione.
Noi sul forum non vediamo il paziente e possiamo solamente farci un'idea, confrontandola con la nostra esperienza. Quindi potrei dirti che è meglio un ambiente asciutto, ma senza tanti prodotti se non una disinfezione ogni 2-3 giorni per evitare di esporre la ferita ai germi. La cosa ideale è farsi rivalutare per vedere se si possono applicare degli Steri-strip o se è possibile ridare dei punti di sutura per accelerare il processo di cicatrizzazione.
Bene sono curioso di vedere come va a finire. E mi piacerebbe vedere questa deiscenza. E per quanto riguarda la libera professione, se ho 100 pazienti che vogliono essere operati nel pubblico e 1 solo nel privato, è evidente che la lista privata si smalitisce prima e quindi la disponibilità di posti è più elevata. Io ho una lista di attesa di circa 9 mesi nel pubblico perchè mi fanno operare una volta al mese, ma se dovessi operare in privato (e non i succede quasi mai) i tempi di attesa sarebbero nulli, dato che non ho lista d'attesa in quel campo.
Uhm... mi dispiace che alcune cose debbano essere affrontate con polemica o con accenni di polemica. Spero che qui si venga considerati sempre amici che aiutano su certi campi, e che ogni cosa venga vista in maniera sempre diretta a fornire indicazioni. E veniamo al mio commento.
Credo di averlo ripetuto infinite volte, ma non guasta riproporlo qui.
Sono di Napoli, una città che è tutto un programma ed è l'apoteosi delle cose che viaggiano al contrario. In questo guazzabuglio di imbrogli, di forma e di sostanza, all'ospedale Don Bosco, il secondo ospedale a Napoli il cui pronto soccorso registra il numero maggiore di casi di armi da fuoco e cose del genere (giusto per capire con quali amenità il personale medico chirurgico lavori...) trovai il dott. Giglio e il dott. Aveta (che adesso sono tra le schiere degli angeli) che mi operarono sia a sx che a dx, ma in particolare a dx, con sutura in nylon di tipo "estetico", la sutura decubitò e dovetti tenere le steri-strip per tre settimane, esattamente come hanno detto a te.
Tengo a precisare che l'équipe era la stessa dell'anno prima, cambiò solo l'anestesista che nel frattempo era andata in pensione.
Sia al primo intervento, sia al secondo, alla levata punti era presente il dott. Aveta, ma a togliere i punti fu una infermiera.
Alla levata punti del secondo intervento, riscontrato il decubito di un punto, mi fu detto di tornare dopo due giorni, e successivamente vi andai dopo tre giorni, per tre settimane. Ogni volta, ho sempre trovato il dott. Aveta a guardarmi, tranne una volta perché doveva fare una chemioterapia (era stato privato di un polmone per un tumore, che poi dopo alcuni mesi dal mio intervento, lo uccise).
L'ultimo giorno che andai, salutai il primario, dott. Giglio, ma non andai dal dott. Aveta, che invece incontrai al bar. Qui, mi chiese come mai non fossi andato da lui, e io, rispondendogli che avevo fatto la visita dal primario, gli lessi negli occhi un velo di tristezza: sapeva che non mi avrebbe visto mai più. Così, lasciai che mi visitasse un'ultima volta.
La ferita si è asciugata perfettamente, anche se ha formato un leggero cheloide: eppure il corpo è lo stesso, e la mano è stata la stessa, ma il decubito è avvenuto, e nessuno ha mai potuto dire perché.
I due chirurghi non mi hanno mai chiesto nulla, ma io detti un compenso a piacere mio ad entrambi; fui operato inserendomi nelle liste d'attesa dell'ospedale e l'attesa fu di circa 3 mesi dalla primissima chiamata.
Più tardi, quando seppi che i due dottori erano scomparsi, seppi che il dott. Aveta, libero dal servizio, era solito curare gratuitamente i detenuti nel carcere di Poggioreale, a Napoli.
Se non sono santi questi qui, non so.
Veniamo al problema dei medici che svolgono privatamente attività all'interno dell'ospedale: la legge è nata nel 2007 con il termine "Intramoenia" ed è un aborto di un governo di centrosinistra dal quale tutto si aspettava ma non un effetto simile.
Vogliamo fare politica o polemiche? No, è una realtà sulla quale non interviene nessuno. La logica potrebbe essere anche buona, come dimostra ciò che dice Doc: se si operassero privatamente snellirei le liste d'attesa.
Il dramma tuttavia nasce dal fatto che in Italia si è pensato di dare il Servizio Sanitario in mano ai manager che non sanno una mazza di Sanità, e ancora meno di tecniche manageriali (e qui son di parte io, perché è il mio settore).
Madniak, tu vieni dal Belgio, quindi queste cose ti stupiscono, ma devi sapere che in Italia le cose son differenti se accadono a Torino, a Milano, a Roma o a Napoli. Se Doc dice una cosa giusta per la situazione che vive lui, a Napoli il concetto non è che la lista privata accorci quella pubblica: a Napoli il metodo dell'Intramoenia è un ottimo trucco per rubare, e scusate se lo dico, ma è un fatto anche quello. Perché non è che il chirurgo operi fuori dall'orario di lavoro.... Il chirurgo opera NELL'orario di lavoro con le strutture pubbliche e con soldi contanti (altro che la parcella divisa tra lui e l'ospedale). Tanto è vero che la situazione della Sanità in Campania è esplosa, e il presidente dei dottori commercialisti è finito al telegiornale per una storia buffa ma tragica: incaricato dal neo presidente della Regione Campania per affrontare il problema e le cause del disavanzo del bilancio regionale, si è visto bombardato a destra e a manca da minacce, intimazioni ed altro da parte dei primari che sono stati piazzati politicamente ai loro posti, che probabilmente sarebbero stati vittima di un "colpo di spugna" della nuova gestione. Per evitare questi "fastidi" cosa ha fatto il mio presidente? Si è rinchiuso nel carcere di Poggioreale per studiare le carte indisturbato. Roba da pazzi, ed anche per farsi un po' di pubblicità particolare, aggiungo io, ma purtroppo le cose stanno così.
A questo punto, credi che con una denuncia si risolva qualcosa?
Scusatemi tutti se sono stato lungo, spero di essere stato comunque di aiuto....
Antonio, sono rimasto commosso da quello che hai scritto, e ti assicuro che se avessi avuto i tuoi dottori non mi sarei lamentato in nessun caso. La verita', ora lo dico, e' che ho cominciato ad avercela con il chirurgo quando mi ha fatto la proposta di operarmi prima - operazione in regime pubblico, non privato, questo lo puntualizzo - se avessi pagato la visita privata dopo aver fatto quella col ticket. Io mi sono rifiutato e ho atteso il mio turno, dopo nove mesi. Ma ho scoperto che gente che aveva nove mesi di attesa come me ha rifatto la visita privata e la loro operazione e' stata fatta dopo due settimane o una settimana, ma in regime PUBBLICO. Solo la visita e' privata, sono 100 euro che dai al dottore per saltare la fila. Beh io so che questo non l'ho mai digerito. L'ho segnalato e la caposala mi ha detto chiaramente che il loro sistema e' inattaccabile perche' il medico decide che il paziente ha avuto un peggioramento (in sede di visita privata) passa avanti. Oramai pero' ero rientrato in Italia, avevo preso il permesso, una china scivolosa che mi ha portato a fare l'operazione controvoglia, perche' era un po' come accettare quel sistema. Penso che quando e' venuta fuori la deiescenza sia stato un po' come la goccia che fa traboccare il vaso, e ho pensato: se non posso denunciarli per le liste d'attesa - cosa ben piu' grave - allora potrei farlo per questo.
Questo e' in fondo il motivo. Non sono a caccia di rimborsi e non sono un narcisista, ho fatto nove anni il pugile e ne porto qualche segno.
Caro amministratore, grazie per il concreto interesse, per quanto concerne una foto della deiescenza, ho provato col cellulare ma non si vede bene. Non ho una digitale con me ma la chiedero' a un collega. SI tratta cmq di un cm o poco piu' nella parte superiore del taglio. Aprendola si vede la fibrina sul fondo della ferita e la ferita tende a aseccare e fare una debole crosta che si riapre in ambiente umido (doccia, disinfettante). Sembra abbia delle fasi di regressione, riapertura, regressione, questione di millimetri, ma si va molto lentamente chiudendo cosi'(due millimetri in una settimana e piu'). Non da' grande fastidio e alla fine certo si chiudera', ma ho spiegato sopra il perche' della mia reazione. Io prefrirei lasciarla in ambiente piuttosto secco, ma qui in Belgio i dottori mi hanno detto che deve essere praticamente immersa nell'isobetadine sotto il cerotto. Cmq non lo sto facendo perche' penso che cambi poco, la disinfetto regolarmente e basta. Ma sono pronto ad ascoltare consigli.
Antonio, sono rimasto commosso da quello che hai scritto, e ti assicuro che se avessi avuto i tuoi dottori non mi sarei lamentato in nessun caso. La verita', ora lo dico, e' che ho cominciato ad avercela con il chirurgo quando mi ha fatto la proposta di operarmi prima - operazione in regime pubblico, non privato, questo lo puntualizzo - se avessi pagato la visita privata dopo aver fatto quella col ticket. Io mi sono rifiutato e ho atteso il mio turno, dopo nove mesi. Ma ho scoperto che gente che aveva nove mesi di attesa come me ha rifatto la visita privata e la loro operazione e' stata fatta dopo due settimane o una settimana, ma in regime PUBBLICO. Solo la visita e' privata, sono 100 euro che dai al dottore per saltare la fila. Beh io so che questo non l'ho mai digerito. L'ho segnalato e la caposala mi ha detto chiaramente che il loro sistema e' inattaccabile perche' il medico decide che il paziente ha avuto un peggioramento (in sede di visita privata) passa avanti. Oramai pero' ero rientrato in Italia, avevo preso il permesso, una china scivolosa che mi ha portato a fare l'operazione controvoglia, perche' era un po' come accettare quel sistema. Penso che quando e' venuta fuori la deiescenza sia stato un po' come la goccia che fa traboccare il vaso, e ho pensato: se non posso denunciarli per le liste d'attesa - cosa ben piu' grave - allora potrei farlo per questo.
Questo e' in fondo il motivo. Non sono a caccia di rimborsi e non sono un narcisista, ho fatto nove anni il pugile e ne porto qualche segno.
Originariamente inviato da MADNIAK - Oggi : 00:32:45
Credo che così descritta la faccenda cambi decisamente aspetto. Per come si era capita, o almeno per come l'avevo capita io, sembrava una lamentela per la differenza di attesa tra il pubblico ed il privato. Adesso devo ammettere che probabilmente mi sentirei così anche io. A prescindere dalla decisione o meno di sporgere denuncia, mi sembra un comportamento poco professionale, per non dire peggio ovviamente...
Ripeto... Io la chiuderei con due steri-strip e dopo aver disinfettato chiuderei per 5-6 giorni, avendo cura di non bagnare la ferita. Solo dopo aprirei e valuterei. Però bisognerebbe vedere la ferita.
Avevo compreso che la motivazione era quella o qualcosa di simile. Purtroppo a volte basta una sola parola per far scatenare un putiferio. E' successa una cosa simile anche a me, contro una direttrice di banca assolutamente incompetente che mi ha fatto penare 5 mesi per aggiungere 25000 euro al mutuo ipotecario che avevo già.
Avevo montato lo scontento, ma aspettavo. A un commento "storto" sul notaio di mia fiducia, che aveva rilevato le mie esatte rimostranze su come è stata organizzata la cosa, sono scoppiato e le ho fatto capire che grazie a persone come lei ho deciso di ritirare tutti i miei soldi da Unicredit... (il problema è: dove li metto? Tutte le banche sono ladre...)
Ritengo che un comportamento come descritto sia da censurare. Come dicevo non escudo che ci siano medici irresponsabili, ma la deiscenza non mi sembra passibile di denuncia.. il resto se provato sì.
Mi sono accorto che non ho commentato sul fatto. Allora, è un abominio che viene permesso dalla legge. Una legge disegnata dalla Bindi che ieri era insopportabile con la sua aria da maestrina come se lei avesse la soluzione per ogni cosa. Adesso le spedirei questo e tanti altri casi provocati appunto da questa legge sull'Intramoenia. E pensare che fu data anche la scelta: i primari dovevano decidere se dedicarsi al pubblico e basta o al privato e basta. In realtà adesso si lascia lavorare male nel pubblico e bene a pagamento (e lo permette una legge del centrosinistra, si badi bene...) nonostante si paghi il servizio sanitario nazionale. Se le cose funzionano bene, come dice doc, dipende da lui, dal singolo medico che sente la responsabilità morale e professionale di lavorare onestamente. Bisogna essere fortunati a trovare persone come doc o come quelli che hanno operato me.
Questo è un fatto dipeso solamente dall'opinione comune... ossia che l'infermiere è il servo del medico. Un bravo infermiere con buona comunicazione e professionalità riesce a tranquillizzare allo stesso modo che un medico. E' praticamente ciò che facciamo ogni giorno... sicuramente più dei medici perché il maggior tempo il paziente lo trascorre con noi...
Originariamente inviato da marvin250782 - 11/04/2011 : 23:17:18