Ciao ragazzi, spero di trovarvi tutti in piena forma. Ci siamo scritti per un bel po' dal mese di maggio, data della mia operazione di ernia inguinale bilaterale con retina. Volevo sottoporvi una mia paura e vedere cosa ne pensate. Trascorso quasi un anno ogni qualvolta faccio uno sforzo (di lieve o notevole entità) avverto dolore al lato destro dell'inguine. Ho passato controlli fino a dicembre e a maggio ne è previsto uno successivo ed il mio chirurgo continua a dire che tutto è perfettamente in ordine. Mi ha anche insegnato come procedere ad un'autodiagnosi tramite palpazione nei punti critici e a dire il vero non sento nulla di diverso e preoccupante al tatto sebbene ovviamente io non sia un medico. Purtroppo però i dolori continuano e sono invalidanti. Mi avevano detto che avrei potuto comportarmi da persona quasi normale dopo sei mesi ma io sono tutt'altro che normale. Ieri ho aiutato la mia ragazza a montare un armadio di Ikea e sono 20 ore circa che ho dolori forti che si estendono fino alla parte alta dello stomaco come fossero da strappo muscolare. Inoltre ogni volta che sollevo una valigia (viaggio moltissimo) o anche uno zainetto pesante provo dolore fisso sempre allo stesso punto. Che mi succede? Che cosa devo fare affinché questo strazio finisca? Io confido molto in voi. Non ne avete sbagliata una da quando vi conosco e il vostro approccio non è mai stato superprudente. Secondo voi cosa devo fare? Davvero non posso più fare nulla? Mi sento non solo invalido ma anche abbastanza preoccupato. Grazie e a presto.
Sai già che dolori passeggeri sono possibili anche a distanza di anni dall'intervento, ma da quanto ci dici la tua situazione è più complessa del solito. In effetti comportandosi "da persona normale" solitamente non ci sono problemi, ma se tu stesso dici di essere esagerato in ciò che fai...beh, qualche rischio c'è. Tuttavia non mi pare il caso di temere il peggio, dato che il chirurgo esclude una recidiva. Al limite, potresti sottoporti ad un'altra visita chirurgica presso un altro chirurgo di fiducia per vedere se concorda con il primo, eventualmente, sarà lo specialista a consigliarti possibili indagini diagnostiche mirate. Piuttosto, per definire meglio il problema, potresti spiegarci meglio qual'è il punto esatto che abitualmente ti da dolore? Si tratta di un dolore continuo che a tratti si acutizza, o lo provi solo in certi movimenti? Hai anche riflessi dolorosi in zona lombare o sacrale? Altra cosa, potresti spiegarci con precisione come effettui l'autodiagnosi? Qui nel Forum ne abbiamo già parlato in termini molto sbrigativi e forse sarebbe interessante saperne di più con l'aiuto di chi l'ha già praticata su di sè.
Ti ho preparato il "compito delle vacanze" pasquali! Non stare troppo in ansia e trascorri una buona Pasqua con i tuoi cari, nel frattempo sentiamo cosa dicono gli altri Amici del Forum...
mi dispiace tanto per i problemi che continui ad avere dopo circa un anno dalla tua operazione. Io sono da poco in questo forum che ho scoperto a gennaio e conosco ancora poco il mondo delle ernie ma volevo raccontarti cosa mi è successo. Dopo un episodio di strozzamento della mia ernia ombelicale, con cui avevo convissuto tranquillamente per tantissimi anni, mi sono drammaticamente resa conto di avere un problema di cui non conoscevo nè l'evoluzione futura nè la possibile soluzione. Questa consapevolezza aveva provocato in me una tale ansia che ho cominciato ad avere forti dolori addominali di cui non capivo esattamente la causa e più aumentavano i dolori più mi sentivo ansiosa e non sapevo come gestire la cosa. Erano diventati come dici tu "invalidanti" tanto che andavo a lavorare angosciata sapendo che potevano comparire all'improvviso e non avrei saputo come gestirli. Anche le uscite più banali, tipo fare la spesa, mi facevano paura perchè il dolore lancinante all'addome poteva comparire all'improvviso e non sapevo come affrontarlo. Ho provato allora con una dieta molto rigorosa ma la situazione non migliorava e mi sono così recata dal mio medico. Dopo avergli raccontato cosa mi succedeva mi ha spiegato che si trattava di colite spastica e non era un disturbo per così dire strettamente alimentare anche se una alimentazione molto rigorosa e controllata può un pochino aiutare. Allora mi sono documentata ed ho scoperto che si tratta di un disturbo di origine psicosomatica che provoca veri e propri spasmi e crampi addominali che mi rendevano difficile affrontare qualsiasi normale evento della mia quotidianità. Dopo quello che mi era successo ero costantemente stata in ascolto del mio addome e avevo convissuto con così tante paure di vario tipo ..... che potesse ricapitare ....... di una operazione d'urgenza ....... di un intervento di cui non conoscevo le tante incognite. Solo dopo che è emersa in me questa consapevolezza il disturbo è andato gradualmente scemando per poi sparire del tutto. Ora purtroppo continuo a convivere con tutte le mie paure ma almeno non ho più mal di pancia ...... finchè non esagero e faccio troppo nuoto o troppa palestra ..... ma in quel caso è la mia ernia che si fa sentire perchè per il momento è ancora lì in standby. Non so se quello che ti ho raccontato possa esserti di aiuto ...... magari anche tu dopo l'impegnativa operazione che hai affrontato sei ancora tutto concentrato nell'ascolto del tuo corpo. Dalle esperienze che ho letto in questo forum ho capito che ogni persona vive in un modo molto diverso e personale sia le ansie che precedono una operazione sia quelle che la seguono. Ed il nostro meraviglioso corpo, che è il tempio in cui ci sono anche tutte le nostre paure ed emozioni, ha tempi e modi diversi ed individuali per riportarsi in equilibrio. Ti auguro con tutto il cuore di ritrovare presto questo equilibrio nella tua vita e cerca di trascorrere una buona Pasqua.
Ciao Alyan, può essere che dopo sei mesi si possano presentare situazioni come quelle che descrivi. Sono in effetti quelle situazioni un po' limite e diciamo sfortunate che ogni tanto seguiamo nel forum Però scusa la franchezza credo sia meglio una verifica, poi se pian piano, passa con un altro po' di tempo meglio, ma a parte la tua prossima verifica di maggio, io anticiperei magari anche da qualcun altro come dice Marcello Sintomatologie dolorose e persistenti come descrivi non sono normali e il tuo chirurgo non può chiudere la questione dicendo che va tutto bene, come minimo un intervento farmacologico contro il dolore dovrebbe essere preso Facci sapere
Ciao ragazzi e grazie a tutti come sempre per la vostra presenza e disponibilità. Sicuramente sarebbe opportuno procedere ad altri controlli e non appena riuscirò a tornare in Italia per almeno un giorno feriale sarà la prima cosa che farò. Il mio dolore è localizzato alla zona dell'attaccatura dell'inguine, esattamente quella in cui si posiziona il dito indice e si chiede di fare il c.d. colpo di tosse quando si visita. La superficie totale della zona interessata sembra ben impostata verso l'alto ugualmente a quella sinistra (io ho avuto una bilaterale) e nessuna escrescenza anche minima vien fuori quando spingo o effettuo un colpo di tosse. Ciononostante il dolore (anche se non cronico) al minimo sforzo viene fuori e dalla zona descritta si estende verso l'alto, fin quasi alle pareti dello stomaco. La cosa incredibile è che l'entità dello sforzo è assolutamente secondaria. Per me sollevare trenta chili o tre non fa differenza. Il dolore è lì pronto a manifestarsi. A volte, come Marcello ha prontamente sottolineato, anche con un risentimento alla zona lombare (ma non sacrale). Il mio chirurgo diceva che i tessuti possono impiegare molto tempo per consolidarsi intorno alla rete e che, comunque, la stessa presenza della rete protettiva ben collocata rende un individuo debole prima dell'intervento più forte di prima dopo la sua collocazione. Dubito che la componente psicosomatica nel mio caso aggravi il problema. Ho un miliardo di cose a cui pensare e spesso e volentieri è il dolore stesso che mi riporta alla realtà e mi fa ricordare di avere un problema. La mia domanda adesso è la seguente: non notando nessun genere di escrescenza nella zona interessata e non avvertendo altro che i sintomi descritti, è possibile aspettare un mese prima di effettuare un'altra visita specialistica? Quali possono essere i rischi? Non vorrei dovere correre all'ospedale qui in Svizzera e mettermi in mano al primo venuto pagandogli inoltre 1000-2000 franchi per il disturbo senza peraltro fugare del tutto i miei dubbi. Grazie ancora a tutti. A.
Siamo tutti d'accordo che i sintomi descritti sono tali da richiedere un controllo medico specialistico ulteriore, in particolare il riflesso doloroso allo stomaco porta a pensare ai sintomi dati dall'ernia e già descritti in passato da altri utenti del Forum. D'altra parte, il fatto che non si veda e non si senta la presenza dell'ernia, e soprattutto, che il chirurgo la escluda, sembrerebbe tranquillizzante. Dunque i tuoi dubbi e la tua apprensione sono più che comprensibili. Io direi che vale la pena di trovare un bravo chirurgo in tempi brevi, anche se, molto probabilmente, la tua non è una situazione che richieda una particolare urgenza e si potrebbe attendere il ritorno in Italia. In Svizzera non trovi un professionista affidabile da consultare solo per una valutazione del problema...a costi umani?
Così, per l'esperienza del forum e nient'altro, mi vien da dire che, non sembrando presentarsi una urgenza vera e propria, io direi che il tempo per aspettare ci sarebbe senza rischiare conseguenze
Ciao ragazzi! Vi aggiorno sul tema. Ho passato una visita ospedaliera in Francia insistendo per farmi visitare da un chirurgo il quale è parso molto sicuro nell'escludere ogni tipo di recidiva senza ritenere necessaria un'ecografia. Mi ha diagnosticato uno stiramento muscolare e mi ha spiegato la sua idea sulla mia situazione. Secondo il suo parere mentre la retina regge perfettamente e non dà nessun segnale di cedimento, la muscolatura non si è riformata a dovere e questo secondo il suo parere può essere un problema dopo quasi 11 mesi. Mi ha fortemente consigliato di tornare dal mio chirurgo e di concordare con lui una fisioterapia in modo da evitare che il problema divenga cronico. Cosa ne pensate? Grazie ancora di tutto ragazzi. A.
Non so, può essere, meglio potrebbe dirci doc ma credo si stia ancora riprendendo dal suo di intervento. Certo ritornare da chi ti ha operato per capire male non fa, anzi dovrebbe essere la prima opzione Descritta così la situazione non l'avevo ancora sentita, però se così fosse allora sarebbe meglio non tardare.
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1 ospite.)
Spedito - 04/04/2015 : 10:37:12
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