Salve,un mio familiare di 72 anni viene operato 14 mesi fa d'urgenza per una perforazione itnestinale per ulcera duodenale. Sta quasi 15 giorni in ospedale e viene dimesso senza programmare alcuna gastroscopia. A fine Settembre 2014 ovvero dopo 6 mesi riporto mio padre in ospedale dopo aver riscontrato sangue nelle feci e valori ematici fuori norma e a mio padre dopo Tac e gastroscopia ed esame istologico viene diagnosticato un carcinoma alla giunzione gastroduoadenale stadio 2 Operato ancora, gastrectomia subtotale con splenetomia e asportazione colecisti, non ha avuto bisogno della chemio. 1 mese fa gli appare un laparocele., 1 settimana fa la pet-tac di controllo evidenzia "tenue accumlo del tracciante a livello della regione pleurica/subpleurica posteriore del lobo inferiore del polmone sinistro riferibile in prima ipotesi a fenomeni glogistici. Utile monitoraggio. Si evidenzia, inoltre , modico accumlo del tracciante a livello della regione celiaco-pancratica. utile su giudizio clinico, controllo a breve. L'oncola sostiene comunque che non c'è olto da preoccuparsi ma solo monitorare periodicamente.
Per il laparocele abbiamo interpellato fin qui l'ospedale Monaldi di Napoli attraverso visita di chirurgica ambulatoriale che comunque non ci ha dato grande aiuto, insomma il concetto espresso è stato "dovete decidere insieme all'oncologo e all'epatologo". Interplleremo prossimamente ovviamnente anche chi l'ha operato 2 volte.
Ho citato l'epatologo perchè mio padre ha anche una epatite c cronica con cirrosi ,fibrosi f3-f4 candidata per essere trattata NON CON URGENZA almeno fino a 2 mesi fa quando c'erano valori normali delle transaminasi,con simpeprevir e sofosbuvir (entrambi i prodotti non sono attualmente disponibili per la somministrazione all'ospedale dove ci siamo rivolti) , le transaminasi sesaminati 2 settimane fa di sono:
got 88U/L >42 gpt 86 U/L >41
Considerando che mio padre non mostra problemi nè nel mangiare nè nel camminare (fa grandi camminate da sempre e continua a farle), come dobbimo proseguire visto che al Monaldi di Napoli abbiamo parlato solo con la dott.ssa che mette in lista di attesa chi deve essere operato che appunto ha alsciato a noi e allo specialista oncologo ed patologo la scelta di operare o no dicendoci che ci possono essere complicanze in entrambi i casi. E' chiaro che comunque cercherei di parlare direttamente con i chirurghi Corcione e un altro che operaro o al Monaldi o comunque al chirurgo di in un'altra struttura che evtnualmente sceglieremmo.
PS: ho letto che tra le cause del Laparocele ci può essere una errata tecnica chirurgica o di sutura, sarebbe vero in questo caso? Io ritengo di si visto anche la struttura dove c'è stata l'operazione che è stata assolutamente ridimensionata in termini di personale , reparti e risorse, ma come dimostrarlo al chirurgo e soprattuttto all'ospedale e al suo direttore sanitario che l'han operato 2 volte? Sarebbe la nostra parola contro la sua. Io non volevo che lui rimanesse li per l'operazione al carcinome,non venne chiaramente detto nè al mio familiare (nè a noi parenti) che mostrava nel contempo calo capacità mentale anche diagnosticata tramite tac,(vasculopatia) che ci ptoeva essere ovviamente la possiiblità di farlo operare in un'altro ospedale Il mio familiare presenta inoltre pistrinemia cronica dovuta penso all'epatite c con valori PLT 75 rispetto a un minimo di 150 K/ul. la sideremia continua ad essere bassa circa 15. Non ho letto molta casistica su laparoceli apaprsi post gastrectomia o sbaglio? Come vedete è abbastanza grosso circa 15 cm , è più rischioso non operarlo od oeprarlo? hi deve farla la valutazione l'oncologo e l'epatologo , il chirurgo che l'ha operato, o chi lo oeprerebbe in un altra strututra diversa da dove è stato operato le prime 2 volte? Cosa consigliate? Noi non vorremmo farlo oeprare perchè per roa sta bene ma sarà semrpe cosi? Io quando vedo il laparocele mi fa un pò impressione
Vista la complessità della situazione, sarà bene attendere la risposta del nostro Doc, sperando che si sia ripreso completamente dopo il Suo intervento e possa risponderti a breve.
Nel frattempo, attendiamo i pareri degli altri Amici...
Chiedo inoltre se il laparocele possa essere cosneguenza di un uso di una panciera contenitiva che spesso la vedevo sopra o sotto ovvero non n corrispondenza della zona operara/cicatrice, perchè magari non della misura perfetta. Ma soprattuttto cosa dovrebbe fare ora? Continuare a tenerla come ha detto il chirurgo che l'ha oeprato, toglierla, cambiarla. Non capisco ogni specialista che l'ha visitato (gastroenterologo, chirurgo che l'ha operato, epatologo, oncologo) sostiene una cosa diversa, anche sulla necessità di operare e ovviamente anche sulla causa
Ciao jum e benvenuto, Anche io credo che la situazione sia abbastanza complessa perchê noi poveri erniati del forum si possa dare un parere medico. Credo sia meglio che lo faccia il nostro doc Dall'esperienza del forum sembra che la panciera nei laparocele sia spesso consigliata Ti assicuro che capisco benissimo lo sconforto di fronte a tante opinioni diverse, poi di fronte a pareri medici tanto opposti credo sia meglio decidere in base a quella che ci convince di più nel suo insieme Sentiamo che dice doc
Il laparocele è una complicazione che avviuene nell'8 - 10 % degli intervbenti chirurgici ed è dovuto a numerose cause, vascolarizzazione, malattia neoplastica, denutrizone anemizzazione, fumo, obesità, diabete, insomma ce ne sono abbastanza. Intanto bisogna sapere lo stadio della malattia e l tipo istologico. Poi l'oncologo deve definire che è libro da malttia a due anni dall0intervento e che non prevede ulteriori trattamenti chirurgici o chemioterapici. La situazione epatica deve essere stabile. L'intervento è indicato quando l'aspettativa di vita è superiore ai due anni e il laprocele invalida notevolmente la qualità di vita, impedisce le mormali attività di relazione, aumenta notevolmente di dimensioni, presenta complicazioni come l'intasamento, lo strozzamento o l'ulcerazione cutanea. A quasto si aggiunge l'informazione del paziente dei rischi cui va incontro con l'intervento, che possono anche comportare l'esito infausto per insufficienza epatica o complicanze respiratorie. Il decorso post operatorio inoltre non sarebbe una passeggiata, potrebbero esserci complicazioni a coarico della ferita, sanguinamenti, ematomi, sieromi, deiscenze di ferita con successiva necessità di medicazioni particolari..
il mio familiare non ha problemi di mobilità-relazione anzi è forse fin troppo mobile soprattutto la amttina quando forse l'anemia si f ameno sentore Il problema è che essendo con anemia sideropenia leucocitors e linfocitosi in splenectomizzato e gastrectomizzato (per kgastrico senza metastasi ) causa probabile hcv positivi in stato f3-f4 secondo fibroscan ,ma soprattutto essendo ancora fumatore e non volendo smettere (fuma 2,3 sigarette al giorno) la mia preoccupazione è tanta e non so cosa fare
Vi chiedo : è una cazzata tenere sotto controlo col metro la dimensione del pararocele? dovrebbe essere tenuto sotto controllo periodicamente tramite ecografia o tac? e ogni quanto?
a quale struttura di Napoli e prov. dovrei rivolgermi eper far seguire epriodicamente l'evoluzione del laparocele e semmai poi in futuro chissà stabilire di farlo operare?
e quella del prof. Docimo della sun? il problema è che la tecniche sono protesi normale e laparoscopica (ll'uso di quest'ultima preferibile per laparocele di più piccole dimensioni ma che si sta amplianfo) ti dicono "è il paziente che deve scegliere". Ma se per l'ernie più piccole i problemi e recidive postoperatorie sono croniche (più di 1 caso su 3 secondo la statistica nazionale), figuriamoci come fa una persona anziana o i familiari a decidere da chi e come farsi operare in un caso del genere? Non possono avere avvalersi di alcun sostegno "scientifico" ma scegliere solo attraverso il colloquio col chirurgo...:(
un altro problema è che il mio familiare tossisce periodicamente e violentemente dopo la gastrectomia e questo secondo me ha contribuito a creare il laparocele nella parte dove è stato operato per la rimozione di parte dello stomaco e splenectomia