Buona sera, mi rivolgo ancora a voi per lumi e consigli. Entro in questo sito, leggo le vostre esperienze e mi sento incoraggiata.. Come ho scritto mesi fa, il mio è un problema di recidiva di laparocele e diastasi dei muscoli retti. Ho un “bella”palla asimmetrica prominente sulla pancia che mi condiziona non poco. Speravo dopo il pensionamento di utilizzare al meglio il mio tempo libero, ma in questa condizione conduco una vita direi di nascondimento. So di dovere fare l’intervento, ma ho una grande paura: la mia pancia è già stata tagliata due volte in anestesia generale, e quindi devo veramente trovare il chirurgo giusto, perché questo intervento deve essere risolutivo; dopo non ne vorrei fare altri anche per la mia età. In questi mesi ho consultato due chirurghi diversi, che mi hanno visitata. Il primo è stato parco di spiegazioni; farebbe l’intervento in laparoscopia e sulla diastasi non si è pronunciato. Il secondo chirurgo invece è stato chiaro ed esauriente nel descrivere la mia situazione; mi ha detto che il mio caso è delicato per più motivi: recidiva, condizione dei tessuti, dimensioni del laparocele, collegamento di questo alla diastasi e che occorre stare attenti che l’intervento non mi produca problemi di respirazione. Anche lui propone la laparoscopia, e in considerazione della particolarità dell’intervento mi suggerisce una casa di cura convenzionata a Baggiovara, in provincia di Modena. Scusatemi se non mi sono espressa bene, ma penso che abbiate capito ugualmente. Vi chiedo se avete sentito parlare di questa casa di cura di Baggiovara e cosa ne pensate. Intanto io ho deciso di sentire un altro chirurgo a Parma, che mi aveva segnalato il doc. A parte la bravura, l’esperienza ecc., cerco un chirurgo che mi operi personalmente, mi ispiri fiducia e che anteponga la migliore soluzione chirurgica per me rispetto all’aggiunta di un caso clinico alla sua casistica di interventi. Ogni consiglio, chiarimento, indicazione saranno graditi. Intanto vi ringrazio di cuore. Spes
Non ricordo di avere sentito di Boggiovara nel corso,degli ultimi 7 anni ma questo non significa che non possano essere all'altezza del caso. Concordo nel sentire un'altro chirurgo e affidarsi a quello che dà più fiducia
Grazie Francer della risposta; leggervi è una grande consolazione. Il tempo passa, io non riesco a decidere e il problema si aggrava a vista d’occhio (per il gonfiarsi del laparocele adesso ho notato che il mio ombelico è spostato a destra) Devo precisare su Baggiovara. Da ricerche fatte, Baggiovara é una località di Modena, dove si trova l’ospedale noto come ospedale di Baggiovara, ma si chiama “Nuovo Ospedale Civile S. Agostino-Estense” ed è integrato funzionalmente con l'Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena. Il reparto di chirurgia generale e specialistica ha come primario la Dott.ssa Micaela Piccoli. Anche io non ne avevo mai sentito parlare prima e non ho testimonianze in merito: quindi non l’ho messo “in lista”. C’è un centro specializzato su ernie e laparoceli con chirurghi esperti? Io sarei disposta anche ad andare fuori regione. Intanto farò altre visite … ogni vostro consiglio sarà prezioso. Grazie spes
Il nostro amico Ebian consiglia il dott Carulli di Riccione (o Rimini in questo momento non ricordo) Se fai una ricerca in alto a destra sotto Cerca digitando Carulli dovrebbero venire fuori molti risultati che lo riguardano. Dovresti essere anche in regione.
Buona sera e ben ritrovati. Sintetizzo mia situazione: recidiva di laparocele operato nel 2006, in zona paraombelicale, con diastasi dei muscoli retti. Vi chiedo cortesemente di dirimere alcuni miei dubbi. In questi mesi ho fatto alcune visite presso chirurghi diversi. Ancora non ho fatto la TAC, perché mi dicono che è da fare quando sarà fissata la data dell’intervento. Dalle ecogr. effettuate le dimensioni dell’ernia sembrano abbastanza ampie: se superano certi limiti è egualmente fattibile la laparoscopia? Un chirurgo, che mi ha proposto l’intervento tradizionale in alternativa alla laparoscopia, nell’illustrarmi i pro e i contro delle due diverse tecniche, mi ha detto fra l’altro che nel caso della laparoscopia si creerebbe un “ vuoto” fra rete e parete esterna (dove c’è il buco), che col tempo verrebbe assorbito. Uso termini impropri ma mi è sembrato di capire che questo “vuoto” non è una cosa positiva, ma potrebbe essere un problema. Di che si tratta? Che differenza c’è fra rete biologica e non? Si applicano indifferentemente o la scelta è determinata da precisi criteri? Scusate tutte queste domande ma al momento ho più confusione di prima: per capire meglio sto facendo una specie di collage di quanto ciascun chirurgo ha detto. Inoltre non sto bene perché, se prima avevo solo gonfiore e fastidio, negli ultimi tempi ho anche dolore, talvolta molto forte. Vi ringrazio tanto se vorrete rispondermi e intanto vi faccio tanti auguri per la vostra salute e per tutto. Spes
nel mio caso, dopo un doppio intervento di resezione ileale (causa incidente) e conseguente grande laparocele, il mio doc Garulli mi disse che poteva intervenire in laparoscopia prevedendo una durata di una quindicina di anni oppure in laparotomia per una sistemazione definitiva
ho scelto la seconda soluzione, mi ha operato con tecnica secondo Rives con inserzione di rete in polipropilene (20 x 30)
a distanza di 8 anni dall'intervento non ho disturbi, eccetto un leggerissimo pizzicorio nell'angolo basso a destra quando cambia il tempo
Grazie Francer e Ebian per la risposta. In effetti nel mio caso l’intervento tradizionale mi tranquillizzerebbe di più; ma solo un chirurgo di quelli consultati lo propone. Gli altri interverrebbero in laparoscopia, credo per la mia età o anche perché la cicatrice che ho, riguarda un taglio fatto e ricucito già due volte. Sono alquanto confusa. E’ sbagliato cercare di capire? Aspettiamo di conoscere le opinioni del doc.. Un caro saluto Spes
3 x 1.. sorridiamoci sopra.. grazie x il sostegno; aspettiamo il parere del doc; nel frattempo ho appreso che se ci sono aderenze, la laparoscopia è sconsigliata (ovviamente non ho capito)!
per operare in scopia, l'addome viene gonfiato con anidride carbonica in pressione e vengono introdotti degli strumenti attraverso due o tre miniincisioni
per quello che ne so io, è la tecnica usata proprio per rimuovere le aderenze (una sorta di cicatrici per lo più fatte di fibrina, che legano tra loro i tessuti degli organi addominali tra loro o con il peritoneo), quando queste creano dolore o occlusioni
un'altra incisione in laparotomia potrebbe provocarne di nuove , quindi la decisione spetta al chirurgo, valutando il rapporto rischi/benefici
Grazie Doc, è proprio vero che ho una certa confusione a seguito dei pareri diversi che ho avuto. Ad oggi ho consultato in libera professione quattro diversi chirurghi esperti: solo uno è stato molto disponibile alle spiegazioni suggerendomi un centro a Modena per la mia situazione; gli altri ad un certo punto, alle mie domande specifiche mi è sembrato volessero tagliare corto – forse avevano fretta – (le assicuro che le mie domande sono concise e precise e non di tipo locorroico - me le scrivo prima appositamente-). Inoltre ho difficoltà a decidermi perché è emerso che in generale i chirurghi specialisti nella materia non si abbassano a operare le ernie, e quindi lo fanno solo in lib. professione (costi sui 10.000,00/12.000 euro) e in tempi brevissimi. Invece se si va col SSN si viene operati, in tempi oltre i 10 mesi quando va bene, da un chirurgo della struttura, non individuabile a priori. Non desidero altro che trovare un chirurgo che mi ispiri fiducia al quale affidarmi. Altri suggerimenti saranno oltremodo graditi. Intanto La ringrazio e Le formulo i migliori auguri avendo appreso dal forum che anche Lei ha avuto problemi di salute. Spes