prima di tutto ringrazio per essere stato accolto in questa interessante comunità. Desidero dunque raccontarvi la mia recente esperienza e chiedere i vostri pareri. Ho 47 anni. Soffrivo di ernia inguinale bilaterale, maggiore destra. La sinistra è comparsa circa 25 anni fa ed è sempre rimasta di dimensioni modestissime. La destra è comparsa circa 15 anni fa, e si è accresciuta sino a raggiungere dimensioni ragguardevoli. Giorno 24 Novembre mi sono sottoposto ad un intervento per riparare la destra. Alle h. 12:00 circa sono entrato in sala operatoria. L'intervento è avvenuto in anestesia locale, con blanda sedazione generale. Nel corso dell'intervento ad un certo punto ho cominciato ad avvertire fastidiosi dolori, dunque mi è stata praticata una sedazione generale più consistente. Dopo un pò mi sono addormentato. L'intervento è durato grossomodo un'ora abbondante. Mi sono risvegliato serenamente. Il chirurgo mi ha spiegato che era una brutta ernia, che ha trovato i tessuti leggermente infiammati in modo cronico e che ha trovato una aderenza fra sacco erniario e funicolo spermatico. Mi ha anche spiegato che per non rischiare di compromettere il funicolo spermatico ha evitato di dissociare sacco erniario e funicolo spermatico ed ha scelto di tagliare il sacco erniario al di sopra del funicolo e lasciare la parte recisa adesa al funicolo rimettendola da dove l'aveva estratta, tanto detta porzione di sacco erniario si sarebbe atrofizzata...mummificata da solo..senza conseguenze alcune. Dopo circa un'ora in ospedale hanno servito un pranzo leggero e mi è stato consentito di consumarlo. Dopo un'altra ora, ovvero nel primo pomeriggio, sono stato dimesso. Ho raggiunto nel parcheggio l'auto con i miei piedi e, sebbene non guidassi io, ho sostenuto un viaggio di km. 80, cercando di rilassarmi su sedile parzialmente inclinato. Via via che il tempo trascorreva avvertivo dolori in corrispondenza ed in prossimità della ferita, così che in prima serata ho deciso di assumere (su indicazione del medico) via orale una fiala di Toradol. Già da subito dopo l'intervento ho notato che la parte destra dello scroto era leggermente gonfia, i testicoli non avevano dimensioni normali come quando avevo l'ernia e la riducevo del tutto. L'indomani mattina mi sono accorto che lo scroto era molto grosso e via via notavo che detto volume aumentava. L'apice delle dimensioni è stato raggiunto grossomodo verso mezzo giorno dell'indomani. Il mio scroto destro aveva le dimensioni di un mango, più esattamente misurava centimetri circa 15 x circa centimetri 7,5. Era un enorme ovoide. Oltre allo scroto era gonfia anche la parte longitudinale per la metà inferiore della ferita. L'impressione che il tutto dava era di qualcosa di enormemente simile all'ernia che ho sempre avuto. Unica differenza era forse il canale erniario, ovvero il tragitto che scende dall'inguine verso lo scroto. Questo "canale", sebbene gonfio, non era infatti voluminoso quanto lo era prima, con ernia non operata. Era come se una grossa ernia originasse da un canale più modesto. I dolori proseguivano. L'indomani sera ho deciso di tornare in ospedale, attraverso il pronto soccorso. Mi hanno fatto un piccolo prelievo per le analisi e mi hanno fatto una ecografia. Dalla ecografia risultava un accumulo delle dimensioni sopra citate e composto di massa parzialmente organizzata e parzialmente presumibilmente sangue. Durante l'esame ecografico era presente anche il chirurgo che mi ha operato. La sua diagnosi è stata che avevo un grosso versamento di sangue e che lo stesso si sarebbe molto lentamente riassorbito da solo. Non hanno optato per l'aspirazione perchè la massa sembrava in via di organizzazione, dunque già semidensa. Non hanno optato per l'incisione perchè hanno ritenuto opportuno lasciare che la massa venisse riassorbita da sola. Le mie condizioni erano comunque precarie, avevo forti dolori, già dalla notte avevo una leggera febbre, 37.5, e mi muovevo con difficoltà, deambulando, per il dolore ed il senso di appesantimento-trazione sulla ferita, quasi piegato a 90 gradi. Per queste ragioni ho richiesto il ricovero, che solo dopo una certa insistenza mi è stato concesso. Sono stato messo sotto terapia antibiotica ed antidolorifica. Nel corso dei giorni si è formato un ematoma, come chiazze (non particolarmente rigonfie) di colore violaceo-marrone, sia su tutto lo scroto destro, sia sul lato destro del pene, sia nella zona circostante la ferita. Sono rimasto in ospedale per 10 giorni. Nel corso della mia degenza ho più volte manifestato il mio unico grande dubbio: è una recidiva? Sono stato visitato da diversi chirurghi, tutti rispondevano che secondo loro era un versamento di sangue. Io ho anche evidenziato la presenza del gonfiore sopra lo scroto, lungo la metà inferiore della ferita, come fosse l'ernia che scende. Tutti hanno risposto che era il canale di discesa del sangue, misto ai tessuti infiammati per la protratta manipolazione durante l'intervento. Sono stato sottoposto ad altre 2 ecografie e ad una TAC. Dalle immagini sembrava che l'intestino fosse al suo posto, inoltre l'ecografia non evidenziava movimenti di ansa nella massa, quindi sembrava niente recidiva. Ho scritto sembrava perchè francamente ne ho mai visto immagini facilmente distinguibili e chiare ne ho mai avuto l'impressione istintiva che i pareri dei medici fossero determinati e decisi. Ad oggi sono trascorsi 23 giorni dall'intervento. La febbre è scomparsa già da diversi giorni, il dolore è divenuto quasi inesistente, io sono tornato a casa, le chiazze scure di ematoma sono scomparse, ma il gonfiore si è ridotto solo parzialmente, e sembra non ridursi più o se si riduce lo fa così lentamente che non si riesce nemmeno a coglierlo. Ho ancora lo scroto destro molto grande, pieno di questo grande ovoide duro, e la metà inferiore della feria piena di un "cordolo" duro che va verso lo scroto. A tutti voi che eventualmente avete vissuto esperienze simili e, soprattutto ai chirurghi, chiedo:
- Cosa ho? - Può essere una recidiva? - E' normale che detta massa sgonfi così lentamente da sembrare quasi che non sgonfi? - L'iter da me descritto è noto alla letteratura chirurgica? Ci sono esperienze simili?
posso solo dirti che in base a quanto si può leggere nel Forum, i gonfiori postoperatori sono lunghi da smaltire, già nei casi non complessi, dunque è possibile, considerato il tuo racconto, che tu ti debba armare di santa pazienza per veder regredire del tutto il gonfiore. Per tutte le altre domande e per un parere generale sulla tua situazione attendiamo la risposta del Doc...
Ho a disposizione una scorta enorme di pazienza e sono disposto ad attendere anche anni. Non mi importa di nulla, non temo alcuna noia. Ho solo l'angoscia di una cosa: che sia una recidiva. Io non voglio operarmi nuovamente. Tutto il resto per me va benissimo.
ciao elmut e benvenuto, si, sentiamo il nostro doc però non mi sembra strano il gonfiore che diminuisce lentamente e sono propenso a non credere ad una recidiva tenuto conto che ti hanno anche tenuto in osservazione per diversi giorni certamente avere tenuto un'ernia per 15 anni non ha facilitato l'intervento che può avere complicato la ripresa
Non so se potra' essere di aiuto cio' che dico, ma ricordo che appena uscito dalla sala operatoria un'infermiera e' arrivata con una palla di tessuto morbido tipo un cuscinetto rotondo grande quanto un pompelmo,dicendomi di metterla sotto i testicoli che li avrebbe tenuti sollevati per evitare un probabile versamento/gonfiore...lo ho tenuto per molte ore(ovviamente solo quando ero sdraiato nel letto ) e credo che sia servito , perchè il giorno dopo avevo solo un modestissimo ematoma sullo scroto di circa 4 cm x 1 che e' scomparso nell'arco di pochi giorni...solo fortuna ?? credo di no.
Non so se potra' essere di aiuto cio' che dico, ma ricordo che appena uscito dalla sala operatoria un'infermiera e' arrivata con una palla di tessuto morbido tipo un cuscinetto rotondo grande quanto un pompelmo,dicendomi di metterla sotto i testicoli che li avrebbe tenuti sollevati per evitare un probabile versamento/gonfiore...lo ho tenuto per molte ore(ovviamente solo quando ero sdraiato nel letto ) e credo che sia servito , perchè il giorno dopo avevo solo un modestissimo ematoma sullo scroto di circa 4 cm x 1 che e' scomparso nell'arco di pochi giorni...solo fortuna ?? credo di no. Ciao Beppe
Originariamente inviato da Parpola - Ieri : 09:23:40
L'infermiere su ordine del primario ha realizzato un cuscinetto identico alla descrizione e me lo ha porto spiegandomi di metterlo, appunto, sotto lo scroto. Ma questo non subito dopo l'intervento, bensì quando il versamento si era già verificato ed io sono stato ricoverato con lo scroto ormai gonfio. Probabilmente se me lo avessero dato prima sarebbe stato di maggiore utilità. Ma molte cose probabilmente sarebbero state di maggiore utilità, incluso tenermi ricoverato, a riposo assoluto, per un paio di giorni dopo l'intervento, come fanno in molti ospedali, piuttosto che mandarti a casa dopo poche ore, facendoti camminare, viaggiare in auto, e via dicendo. Tutto ciò con un'unico imperativo: la fretta. Che non è servita mai a nulla, ed a nessuno, eccezione fatta per una esasperata forma di economia dilagante come principio sovrano su tutto il resto.
Si, il principio è ovviamente l'economia, e non sarebbe neanche una cattiva idea visti i costi della sanità che potrebbero essere rivolti verso i problemi più seri. Sprechi a parte naturalmente. Ma tenete conto che a volte il numero dei ricoveri serve anche a giustificare la permanenza delle strutture stesse, (e non necessariamente quelle dei manager). Piccoli ospedali che presidiano il territorio vengono chiusi perchè non hanno abbastanza "clienti" o ridotte le funzioni e le dotazioni. Guardate in questi giorni le polemiche sulle morti di madri e bambini. Si pensa di chiudere i reparti che non "producono" almeno 500 bambini all'anno perchè effettivamente costa dare tutta l'assistenza necessaria, soprattutto quando ci sono problemi.
Mah, non voglio rubare spazio alla discussione di Elmut, però una revisione della sanità e della sua spesa dovrebbe tenere conto anche che non tutti gli italiani vivono vicino o nelle grandi città.
In questo caso devo dire che un cuscinetto da mettere, scusatemi l'espressione cruda, sotto le palle, per evitare o limitare almeno, quello che ci è sembrato ineluttabile fino al 2015, non è che fosse un grande costo economico.
Scusate, ma questa cosa del cuscinetto sotto i testicoli fin dal principio non mi "suonava" nuova, ma non riuscivo a ricordare nulla di preciso. Finalmente ho avuto un attimo di tempo per cercare nell'archivio del Forum. Funzione "Cerca", frase "chiave" per la ricerca: "sotto i testicoli"; opzione: "Frase esatta"; questo il risultato:
Ragazzi, stiamo invecchiando tutti!......il nostro amico Tonino66 che ha frequentato il Forum a lungo e con interventi molto interessanti!...Ci sono rimasto un po' male... Nella discussione qui allegata c'è anche la conferma del Doc riguardo agli scopi del cuscinetto, o sfera.
Concordo su tutto francer, eccezione fatta per lidea di economia (soprattutto se nella accezione di finanza) come buona cosa, in funzione alla distinzione fra problemi più seri e meno seri. In sanità tutti i problemi sono seri. Il fatto che ce ne siano di particolarmente importanti non implica che i restanti non siano definibili seri. Dunque non c'è sposalizio plausibile fra finanza e salute, alla parola salute va obbligatoriamente associata l'idea di efficienza, prevenzione, assistenza. Gli zeri mancanti si arrotondano pescando altrove. La sanità deve essere un orologio svizzero, la pianificazione senza se e ma economici deve riguardare anche l'intervento più semplice. Che, fra l'altro, se non ben gestito, può sempre potenzialmente trasformarsi in qualcosa di molto grave e complesso.