Nell'attesa di conoscere il parere definitivo del medico, stavo riflettendo sul fatto che essendo la mia un'ernia indiretta congenita che mi sono portato dietro dall'infanzia (quando era a malapena visibile ma comunque presente) e che era da attribuire ad una debolezza dell'inguine che temo sia impossibile eliminare del tutto, forse sarebbe stato meglio intervenire in altro modo, sempre chirurgicamente ma non trattandola come se fosse un'ernia diretta. Non ho certo cognizioni specifiche al riguardo, ma vista la situazione personale sono sempre pił portato a pensare che di questo passo potrei passare il resto della mia vita a farmi operare per infilare reti su reti senza mai risolvere il problema alla radice.
non esagerare, che io sappia la parte debole, abbastanza comune a tutti i maschi (da qui la maggior frequenza maschile) č solo una parte non č un grande velo leggero che si strappa in continuazione in tutti i punti
Ripeto, non sono competente in materia e mi limito a fare le mie cosiderazioni sulla base della mia esperienza personale. Mi auguro ovviamente che la mia sia solo un'esagerazione alimentata dallo sconforto.
Forse mi sarņ lasciato anche suggestionare da storie di persone con recidive plurime lette sul web e su questo forum.
In ogni caso, se non fosse per quel senso di pressione interna e quel funicolo/grumo che si muove al tatto, potrei dire che la situazione si sia quasi stabilizzata.
Oggi ho avvertito di nuovo una pressione dolorante mentre ero seduto. Mi sono alzato e piegando all'indietro la schiena ho percepito nettamente che quel cordone si tendeva e si spostava verso destra, come una specie di molla caricata contro l'inguine. Premendo a fondo con le dita sono riuscito a farlo arretrare di nuovo nell'attaccatura della coscia. Il fastidio si č attenuato e sono rimasto con il dubbio che forse non si tratti una recidiva "tradizionale" ma di qualcosa di simile che ha a che fare con la rete e il muscolo cremastere.
Sono sempre pił scettico circa la possibilitą di poter eventualmente rimediare a questo problema in maniera chirurgica.
a dire il vero su questo forum di recidive plurime non me ne ricordo proprio
tieni presente che molte persone operate (la gran parte) non presentano problemi e non passano da nessun forum o internet questo fa pensare che siano molte pił in percentuale
per rimediare al problema bisogna prima accertarsi che non si possa fare altro e poi eventualmente reintervenire, mettendosi a quel punto in mani davvero esperte
per rimediare al problema bisogna prima accertarsi che non si possa fare altro e poi eventualmente reintervenire, mettendosi a quel punto in mani davvero esperte
Originariamente inviato da francer - Oggi : 18:26:30
Il dilemma č proprio questo. Il medico chirurgo che mi ha operato ha molti anni di esperienza alle spalle e da tutti viene considerato estremamente affidabile. Lui stesso mi č parso un pņ restģo a riconoscere che possano essersi manifestate delle complicanze in cosģ breve tempo. La mia impressione (forse errata) č che quando due anni fa mi ha visitato prima dell'operazione abbia valutato la mia ernia congenita come un'ernia diretta (non so se questo possa aver condizionato anche le sue scelte di procedura chirurgica). Non avevo dolori acuti ma solo un vistoso rigonfiamento verticale che rientrava facilmente con la pressione delle dita e che fuoriusciva lentamente dopo uno sforzo. In questo momento non saprei proprio a chi altri rivolgermi, tenendo conto che solo lui puņ sapere come č stata posizionata la rete.
Vedremo quale sarą il verdetto definitivo del medico. Ho qualche sospetto che intenda rimandare un eventuale reintervento non considerando la possibile recidiva di dimensioni tali da giusitificare il ritorno in sala operatoria (ho dimenticato di sottolineare in precedenza che due anni fa prima di questo sono stato visitato da altri due medici che non avevano intenzione di operarmi prima di 5/6 mesi).
Quel che pił mi fa rabbia č che tra le indicazioni ricorrenti per evitare le recidive ci sono l'astensione dal fumo (mai fumato in vita mia), non essere sovrappeso (sono sempre stato magro), mangiare molte fibre (mangio regolarmente frutta e pasta) e non sollevare oggeti pesanti (faccio un lavoro da scrivania e il massimo che sollevo sono le penne e i fogli).
si infatti sono un pņ ridicoli anche perchč ci si opera per tornare a fare quel che si faceva prima, cioč lavorare magari trasportando pesi, sollevandoli in palestra etc
La nuova visita effettuata con l'ecografia ha fugato ogni dubbio: quel funicolo che avvertivo al tatto č in realtą una NUOVA ernia crurale senza nessun rapporto di causa effetto con l'ernia inguinale indiretta pre-esistente o con l'operazione di due anni fa (perlomeno cosģ il medico l'ha considerata, trovando anomalo che un maschio sviluppi un'ernia crurale che č invece pił comune nelle donne). Questo in un certo senso conferma quel che istintivamente avevo teorizzato: tutta la parte circostante al canale inguinale presenta una debolezza congenita che (sempre a detta del medico) non č possibile prevenire in alcun modo. Sto quasi pensando se classificarmi come un caso clinico raro, perchč all'apparenza tutto lasciava credere che si trattasse invece di una complicazione dell'intervento precedente.
Inutile dire che ho il morale sottoterra e che, al momento della diagnosi definitiva con tanto di foto ecografica, solo un'irrazionale senso dell'autoironia mi ha impedito di formulare pensieri abbastanza "macabri". Ricorderņ il 2016 come l'anno peggiore in assoluto della mia esistenza.
Il medico comunque ha voluto rassicurarmi sul fatto che intervenire sulla nuova ernia sarą pił semplice e meno invasivo del precedente, e stavolta ritiene che non occorrerą restare una notte in clinica. Ora mi toccherą di nuovo passare i giorni in attesa della chiamata, sperando almeno che dopo l'intervento la vescica non s'inceppi per la seconda volta (il vero fastidio fu passare la notte in bianco con il catetere).
Aglič capisco il momento difficile, ma in fondo essere arrivati finalmente a una diagnosi certa č una bella cosa, soprattutto visto che il tutto a quanto pare č risolvibile; il rimanere nel dubbio e incertezza era molto peggio. Dai farai quest'operazione , ti butterai dietro le spalle quest'anno erniatico e riparti nuovo nuovo !
Aglič capisco il momento difficile, ma in fondo essere arrivati finalmente a una diagnosi certa č una bella cosa, soprattutto visto che il tutto a quanto pare č risolvibile; il rimanere nel dubbio e incertezza era molto peggio. Dai farai quest'operazione , ti butterai dietro le spalle quest'anno erniatico e riparti nuovo nuovo !
Originariamente inviato da gatto73 - 03/11/2016 : 12:11:45
Ti ringrazio per lil tuo incoraggiamento. Per quanto stia cercando di fronteggiare le implicazioni psicofisiche di questa specie di replica di quanto vissuto poco pił di due anni fa, credo che una parte della mia razionalitą stia cominciando a vacillare.
Dal giorno seguente alla visita all'improvviso la presenza dell'ernia si č fatta opprimente e ossessionante. Oltre a percepire una dolenzia continua per via della pressione vicino all'anca che si trasmette in scariche e formicolii alla gamba sinistra, ho iniziato a respirare contraendo gli addominali come se stessi affogando, riuscendo persino a "disinnescare" starnuti e colpi di tosse. Ormai trascorro le ore cercando invano la posizione migliore per diminuire il fastidio. Oggi perņ temo che l'ossessione si sia aggravata, dato che a volte quell'indolenzimento e senso di stiramento sembra trasferirsi anche alla parte destra dell'inguine. Ho quindi cominciato a immaginare che forse tra poco spunterą un'altra ernia vicino all'anca destra. Insomma, le mie giornate stanno diventando degli autentici incubi ed uscire di casa č quasi un supplizio.
Torno a scrivere a sei giorni dall'intervento, effettuato nuovamente con anestesia spinale, e con il ripetersi dello sgradevole inconveniente della difficoltą a svuotare la vescica dilatata all'inverosimile (dopo ben tre flebo) che mi ha costretto a richiedere l'applicazione del catetere e a restare in clinica per una notte (completamente insonne) nonostante fossi stato ricoverato in day hospital. A parte questo, il dolore stavolta mi č parso pił sopportabile e, seppure con molta cautela, ho lasciato la clinica senza barcollare e lamentarmi come due anni fa.
Dopo che ieri sera il chirurgo ha rimosso i punti e la medicazione, ho potuto notare che il taglio č lungo ad occhio circa 6 cm (o anche pił) e che parte ad un 1 cm dall'attaccatura del pene. Non posso esserne certo, ma ho l'impressione che sia molto pił lungo del taglio di due anni fa e che il gonfiore sia molto pił accentuato. Ad oggi la dolenzia si č di poco attenuata, ma persiste un dolorio intermittente all'anca, nonchč bruciore e occasionali punture in corrispondenza della ferita. In certi momenti mi sembra persino di percepire di nuovo i sintomi che provavo nei giorni precedenti all'intervento (al punto che a volte, in maniera molto irrazionale, mi viene persino da temere che il chirurgo non abbia riparato a dovere l'ernia crurale).
Il medico non mi ha dato nessuna indicazione specifica per il decorso post-operatorio. Non sto indossando mutande contenitive nč sto adottando altri accorgimenti. Per tornare in discrete condizioni ricordo che la volta precedente ho impiegato oltre un mese. Vedremo quanto occorrerą stavolta (per fortuna non svolgo lavori che richiedano sforzi fisici o continui spostamenti).