Spiace ma credimi meglio saperle prima le cose. I medici spesso non hanno tempo ne voglia di spiegarti le cose, il problema è che sotto i ferri ci andiamo noi.
Marcello, sappiamo che in ogni intervento ci sono dei rischi. Ma Squartato fa passare la voglia di farlo anche se al posto dell'ernia hai un pallone da rugby. Al di là degli imprevisti quanto c'è di vero (generalizzabile) e quando è dovuto all'esperienza soggettiva?
Spiace ma credimi meglio saperle prima le cose. I medici spesso non hanno tempo ne voglia di spiegarti le cose, il problema è che sotto i ferri ci andiamo noi.
Originariamente inviato da squartato - Ieri : 10:44:35
Un conto è sapere le cose un altro dare come certe quelle che sono delle probabilità. E quella che dovrebbe essere (per sapere le cose) informazione, non lo è più.
Marcello, sappiamo che in ogni intervento ci sono dei rischi. Ma Squartato fa passare la voglia di farlo anche se al posto dell'ernia hai un pallone da rugby. Al di là degli imprevisti quanto c'è di vero (generalizzabile) e quando è dovuto all'esperienza soggettiva?
Originariamente inviato da Amadeus74 - Ieri : 22:36:37
Di generalizzabile c'è che può rimanerti insensibile il tratto di pelle tra il taglio e la coscia. Che, come ogni intervento puoi sentire, quello che si definisce, il cambio del tempo. Tutto il resto è l'esperienza soggettiva
Marcello, sappiamo che in ogni intervento ci sono dei rischi. Ma Squartato fa passare la voglia di farlo anche se al posto dell'ernia hai un pallone da rugby. Al di là degli imprevisti quanto c'è di vero (generalizzabile) e quando è dovuto all'esperienza soggettiva?
Originariamente inviato da Amadeus74 - 20/09/2017 : 22:36:37
...Di vero c'è senz'altro che l'esperienza soggettiva condiziona il nostro giudizio in modo determinante, dunque chi legge le esperienze del Forum deve valutarle bene tenendo conto di questo fatto. Leggere le esperienze negative come quella di squartato è utile, ma non deve condizionarci negativamente, nel Forum ci sono moltissime esperienze positive che dimostrano chiaramente la buona riuscita degli interventi, quale che sia la tecnica usata. Il risentimento di chi ha avuto brutte esperienze è comprensibile, ma non deve portarci a generalizzare certi aspetti negativi. Grazie all'intervento, ci si libera dell'ernia tornado nella stragrande maggioranza dei casi ad un'ottima qualità di vita. A me la lettura dell'archivio del Forum ha fatto molto bene, facendomi trovare quella serenità d'animo necessaria per affrontare un intervento che, grazie al cielo, non è grave. Certo bisogna affidarsi a un buon medico, penso che questo sia l'aspetto fondamentale, tutto il resto, in base alla mia esperienza personale, si supera senza particolari difficoltà come dimostrano tanti racconti narrati qui nel Forum. Se vuoi, troverai maggiori dettagli leggendo la mia esperienza, la trovi senza difficoltà nella sezione "La tua esperienza".
Coraggio Amadeus, se non sopporti più la presenza dell'ernia, devi arrivare a una decisione.
Il tuo caso è piuttosto complicato. Ma è anche vero che ascoltando due medici diversi ti hanno confuso le idee. Io credo, soprattutto sulla scorta della mia personale esperienza, che il modo migliore di procedere possa essere il seguente: 1) fai un esame accurato di entrambe le zone inguinali sia a sinistra che a destra per comprendere bene dove hai il problema maggiore (sia ecografia che tac, falle entrambe); 2) una volta compreso dove è il problema e anche basandoti sulla tua personale sensazione di fastidio o dolore decidi se il fastidio e il dolore sono sopportabili o meno 3) se pensi che il dolore è difficilmente sopportabile decidi senza dubbi di fare l'intervento; 4) se hai deciso di fare l'intervento cerca nella città o provincia o anche nella regione dove vivi il medico che ha maggiore esperienza di interventi della parete addominale e contattalo per sottoporti a visita e sentire il suo parere; 5) una volta scelto il medico ritenuto più competente ed esperto e che magari ci ispira anche un senso di fiducia sarà lui a decidere la tecnica più corretta o quella che utilizza più frequentemente; 6) valuterei la possibilità di fare un solo intervento e precisamente nella zona dove è evidente che c'è il problema (è rischioso traumatizzare entrambe le pareti addominali e poi c'è sempre tempo per un intervento successivo).
Spero di essere riuscito a consigliarti nel modo migliore. Non avere fretta di farti l'intervento ma decidi dentro di te e ascoltando il medico (preferibilmente quello che ti ispira un senso di fiducia e di competenza) se correre il rischio. La paura è normale che ci sia ma se si è convinti si supera.
Io ho fatto un' intervento di ernia inguinale a sinistra cosiddetta open e con applicazione di rete perfettamente riuscita e senza alcun problema. Quindi valuta attentamente l'esperienza di chi ti opera e non affidarti al primo che capita solo perché opera in zona o per sentito dire.
Grazie del consiglio a tutti. Il dolore non è insopportabile, anzi abbastanza raro, ma l'ernia non è proprio piccola e ormai vecchia di quasi 1 anno e mezzo. Mi impedisce di cantare e di stare diverse ore in piedi. Per il resto faccio tutto compreso correre con delle fasce che le trattengono :) Credo che tra poco affronterò il drago. Nel frattempo continuerò a infestare di domande il FOrum :D
Si mi sono affidato ad un "erniologo" uno che fa moltissime ernie e che fa anche docenza di laporoscopia a livello italiano e membro di società specializzate nell'Ernia. Però a me a proposto la Open e non la laparo. Tra poco mi rimetto in lista e credo ormai ad anno nuovo mi opererò .
In realtà gli interventi eseguiti da specializzandi con tutor esperto vanno un pò meglio di quelli eseguiti da chirurgo mediamente esperto (non di quelli veramebnte esperti)
Originariamente inviato da amministratore - 07/09/2017 : 20:32:34
Mi era sfuggito questo passaggio.. Dottore io le domando, in tutta sincerità, anche ammesso che sia così lei si farebbe mai operare di ernia inguinale in un ospedale che non conosce da uno specializzando mai visto nè conosciiuto ?
In realtà gli interventi eseguiti da specializzandi con tutor esperto vanno un pò meglio di quelli eseguiti da chirurgo mediamente esperto (non di quelli veramebnte esperti)
Originariamente inviato da amministratore - 07/09/2017 : 20:32:34
Mi era sfuggito questo passaggio.. Dottore io le domando, in tutta sincerità, anche ammesso che sia così lei si farebbe mai operare di ernia inguinale in un ospedale che non conosce da uno specializzando mai visto nè conosciiuto ?
Originariamente inviato da squartato - Ieri : 22:21:20
La domanda mi sembra del tutto oziosa. Io credo che anche se ti rispondesse di no, è ovviamente dovuto dalla specifica situazione. Se tu lavori come chirurgo in un ospedale hai rapporti che altri comunque non hanno. Io sono stato operato da quello definito il miglior chirurgo della locale clinica universitaria su specifica richiesta di una amica anestesista della stessa clinica eppure qualche fastidiuccio mi è rimasto. Tutti i signor Rossi, Bianchi etc. vengono operati da quelli che per loro sono spesso perfetti sconosciuti e senza alcuna possibilità di scelta, ammesso che se ne pongano addirittura il problema.
I luminari di solito non fanno interventi di routine o meglio ne fanno pochi. Quindi a volte meglio uno specializzando che fa migliaia di interventi del genere al posto di professori che ne effettuano decine solo magari per amici che ne fanno richiesta... La manualità e la tecnica spesso nom sono sufficienti per non avere complicanze. C'é estrema soggettività, dalla configurazione anatomica alla percezione del dolore.
Si mi sono affidato ad un "erniologo" uno che fa moltissime ernie e che fa anche docenza di laporoscopia a livello italiano e membro di società specializzate nell'Ernia. Però a me a proposto la Open e non la laparo.
Quello che mi ha lasciato sconcertato delle visite chirurgiche, e che mi ha fatto incaxxare scoprendolo a mie spese ormai a intervento (sbagliato) fatto, è che la proposta del tipo di intervento non dipende solo dal medico. Bisogna tenere a mente che c'è dietro a tutto una procedura amministrativa che è meglio comprendere e della quale non si è a conoscenza.
Quando il chirurgo accerta la patologia invia una "richiesta di intervento" (non so come si chiami esattamente) con indicata patologia e tecnica operatoria ad una entità che si chiama Direzione Sanitaria. Questa, vaglia se la richiesta è coerente ed in linea con i servizi dell'ospedale e, se ok, ti mette nella procedura successiva, ovvero la lista d'attesa. La direzione sanitaria però, che ha in mano la gestione della struttura, fissa anche dei paletti su come e quali interventi possano essere fatti. Se per la laparo (piu costosa e le finanze scarseggiano, che richiede anestesisti che magari scarseggiano, che fa occupare posti letto che magari mancano, ecc.) ha fissato il paletto ad esempio della sola recidiva o della bilaterale conclamata, ecco che se hai ad es. un'ernia conclamata ed una punta fastidiosa dall'altra parte loro ti propongono la mono in open ("...e l'altra vediamo come evolve..." (e come vuoi che evolva?)) perchè sanno che la D.S. non farà passare una richiesta di intervento in laparo oltre i paletti fissati. Ma alla D.S. non frega nulla di considerare quale può essere il migliore intervento per il tuo caso. Intanto il buco te lo tappano lo stesso.
Questo grosso modo me lo ha spiegato in visita un chirurgo.
Se sono ancor piu alle strette magari te la consentono solo se hai una recidiva, la open per le bilateriali primitive...e cosi via. In altre strutture meglio messe magari hanno i cordoni piu larghi. ..non so se mi sono spiegato.
Quindi potrà anche essere stato un docente di laparo ma a naso temo ti abbia proposto la open anche per motivi amministrativi e non solo clinici. Questo è il significato di quando ho detto "perchè non hanno i soldi"..
Scusa se sono caustico ma è l'esperienza diretta..
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Spedito - 20/09/2017 : 10:44:35
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Miglior resoconto di esperienza
...Di vero c'è senz'altro che l'esperienza soggettiva condiziona il nostro giudizio in modo determinante, dunque chi legge le esperienze del Forum deve valutarle bene tenendo conto di questo fatto. Leggere le esperienze negative come quella di squartato è utile, ma non deve condizionarci negativamente, nel Forum ci sono moltissime esperienze positive che dimostrano chiaramente la buona riuscita degli interventi, quale che sia la tecnica usata. Il risentimento di chi ha avuto brutte esperienze è comprensibile, ma non deve portarci a generalizzare certi aspetti negativi. Grazie all'intervento, ci si libera dell'ernia tornado nella stragrande maggioranza dei casi ad un'ottima qualità di vita. 
Per professionalità e competenza
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