Salve a tutti sono stato un lettore assiduo negli ultimi mesi ma questo è il mio primo messaggio. A dire il vero mi ero iscritto il giorno dopo l'intervento con l'idea di fare una sorta di diario dei progressi ma ho avuto conferma dell'iscrizione solo pochi giorni fa e, visto che i ricordi sono un po' sbiaditi, procedo a dare il mio contributo in modo più riassuntivo.
BREVE STORIA CLINICA (che c'entra con l'intervento): Sono di Milano ed ho 46 anni. Operato di varicocele sx in gioventù, primo intervento al S.Raffaele e poi rioperato in struttura privata (S.Rita) causa persistenza. Il secondo intervento (nonostante eseguito in clinica poi divenuta famosa per fatti negativi) si è mostrato risolutivo. dal 2010 soffro di mal di schiena che tengo sotto controllo con (pochi) farmaci, nuoto e fisioterapia.
LA SCOPERTA DELL'ERNIA Ad inizio 2018 ho iniziato ad avvertire dolore inguinale proprio in occasione di alcuni esercizi fatti per la schiena (torsioni un po' forzate). Sinceramente ho pensato che potessero essere le 2 ferite del varicocele che tiravano (forse stupidamente visto che erano vecchie di più di 20 anni!) e non ci ho dato peso. Il dolore comunque passava nel giro di qualche ora. Verso Giugno il dolore era sempre più marcato e persistente e soprattutto aveva cominciato a venire anche dopo altre attività (corsa al parco o l'immancabile partita a calcio - giocavo 2 volte a settimana - livello scapoli ammogliati). Vado dal medico di base che con mia sorpresa ipotizza un'ernia inguinale poi confermata da successiva ecografia fatta in Luglio (sacco erniario 1,8 cm di verosimile ernia sx diretta). Quello che mi aveva stupito è che non avevo il bozzo di cui sapevo ma solo quella sensazione di dolore sordo. Il medico stesso che ha fatto l'eco mi consiglia visita chirurgica ma con calma (no rischio strozzatura). Parto per il mare, il male passa (nonostante grandi nuotate) e mi illudo di potermela tenere. Illusione dura poco: prima partitella di settembre e son di nuovo dolori (oltre ad aver perso con un gol all'ultimo secondo!). Il giorno dopo ho bisogno che mia moglie mi aiuti ad allacciare le scarpe. A riposo il dolore passa ma mi decido per l'intervento perché a 46 anni non mi va di non potere più fare sport (e sforzi in generale) tranne forse il nuoto. Inizia la ricerca del chirurgo.
DOVE ANDARE? Inizio con un chirurgo molto conosciuto per le ernie. In sala d'aspetto trovo gente che viene anche da lontano (Roma) ma parlando mi accorgo che tutti sono li poichè lo hanno visto alla tele (il motivo per cui ero lì anch'io). Visita più fastidiosa di quella fatta durante l'ecografia, con grandi pigiate di dita e non ha voluto vedere le ecografie fatte perché tanto sono tutte sbagliate. Conferma comunque ernia solo a sx e prescrive altri esami diagnostici e ciclo di fisioterapia indicandomi la struttura e poi eventuale intervento con protesi, neurolisi e tenotomia parziale (cos'è?). Esco un po' perplesso. Secondo consulto (sempre privatamente) ma con chirurgo (ottime recensioni in rete) che opera in struttura pubblica dell'hinterland. Visita molto scrupolosa (per vedere meglio la situazione mi porta in stanza separata e rifà alcune ecografie al momento). Vede Ernia bilaterale (a sx più marcata) e ingrandimento funicolo come da recidiva Varicocele. Propone laparo per intervenire su entrambe oppure col taglio per fare a sx sia l'ernia sia il varicocele. Scelgo opzione 2 con riserva di verificare se necessario fare anche il varicocele (ricordavo i sintomi ed il tipico grumo sopra il testicolo ed ora non mi sembrava proprio di averne). Riguardo la struttura ho 2 opzioni: l'ospedale in cui mi trovo (struttura abbastanza vecchia di cui avevo letto recensioni negative) oppure clinica privata a Milano. Confidando nella copertura della mia assicurazione di categoria (copertura che si sta rivelando solo parziale), scelgo la clinica. Devo dire per correttezza che il medico non ha spinto per questa opzione, anzi mi ha detto che i tempi di attesa in ospedale erano dai 3 ai 6 mesi (quindi accettabilissimi) ed il tipo di intervento era identico. Ovviamente in Clinica i tempi sono dell'ordine dei giorni/settimane. Vengo messo in lista per i primi di novembre (ovvero dopo 3 settimane). Approfitto dei giorni seguenti per chiarirmi l'idea sul varicocele perchè da una parte mi piace l'idea che, già che sono aperto e per accedere all'ernia deve comunque spostare la vena "malata", si aggiusta tutto in un colpo solo, ma visto che sarebbe il terzo intervento mi domando se a furia di legare e chiudere vene alla fine dove va a finire il sangue? (magari il DOC mi sa dare una risposta). Fisso visita + eco scrotale con urologo il quale in effetti conferma ectasia venosa a sx ma senza riflusso significativo ed in sostanza mi dice che a quasi 50 anni ed in assenza di sintomi non sarebbe da operare. Completo con ultima visita il giorno prima del ricovero con primario del mio ospedale di riferimento (persona che mi ispira, al primo impatto, molta fiducia) il quale conferma il referto dell'urologo e la necessità di operare solo per ernia. Per fortuna conosce il medico che mi opererà e me ne parla bene. A 24 ore la cosa mi tranquillizza. Negli ultimi giorni in effetti iniziavo a manifestare segni di tensione/sonno inquieto. Inoltro tutti i referti al chirurgo scelto e lascio a lui la valutazione. A dire il vero durante le ultime manipolazioni testicolari ho un dolore al sinistro che tutto sommato mi fanno dire "vabbè già che apre meglio se sistema anche questo così per altri 20 anni non ci penso più". All'ora di cena mi chiama l'anestesista per ricordarmi di non mangiare ne bere dopo la mezzanotte.
IL GIORNO DELL'INTERVENTO Nonostante avessi optato per la clinica privata (che non è gratis) sono stato poco fortunato nella scelta dell'orario: intervento previsto alle 18:00. E una bella giornata di sole ma molto fredda, raggiungo la clinica con i mezzi pubblici, ingresso alle 11:00 e subito registrazione ed acconto poi salgo in camera. Esami di routine in poco tempo e poi interminabile attesa. Ad un certo punto mi sento quasi come se mi venisse la febbre e temo un rinvio (anche perché non mi è chiaro che fine farebbe l'acconto) ma per fortuna è un falso allarme. Il pomeriggio trascorre interminabile (sconsiglio, a chi può scegliere, l'orario pomeridiano o serale per gli interventi). Con mia sorpresa vengo a sapere che non mi faranno il clistere (ottimo - ma se non serve come mai di solito lo fanno?) mentre alle 17 si presenta l'infermiera per la depilazione. Mano delicata ma il testicolo sinistro in effetti è dolente, tornano i dubbi sul varicocele, l'infermiera mi lascia i rasoi chiedendomi se preferisco fare io (vantaggi della clinica). Alle 18:30 quando ormai temevo un rinvio (ed in quel caso mi domando nuovamente che succedeva all'acconto?) vengo chiamato. Infilo il camice ed mi sdraio sulla barella
ops....meno male che avevo detto che sarei stato breve...più tardi proseguo con l'intervento ed il post.
Ciao Francer, rieccomi qui per proseguire con la mia esperienza. La clinica scelta è la Columbus di Milano. Per la mia esperienza è una buona struttura ma non convenzionata con SSN quindi si fa tutto privatamente.
L'INTERVENTO Trasportato in Ascensore ai piani alti, non faccio praticamente attesa ed arrivo sotto il lampadone dove mi bloccano le braccia, scoprono la parte da operare e spennellano una tintura fresca. Mi fanno i complimenti per non lamentarmi del freddo (ma in effetti era la mia preoccupazione minore) e così scopro che la temperatura è tenuta così bassa per limitare germi e batteri. Chiedo se il mio chirurgo è già lì e lui si fa vedere (in sala c'erano 5-6 persone con camice verde e mascherina). poi mi viene chiesto dall'infermiere il mio nome e cognome ed altri dati (credo una specie di procedura per essere sicuri di non sbagliare paziente/intervento) e mi viene confermato che sono pronti per intervento ernia sx e varicocele. Io chiedo nuovamente di verificare se il varicocele sarà effettivamente necessario ma senza troppa convinzione. In generale devo dire che essendo io abbastanza ansioso sulle cose mediche (per dire: ho fatto delle otturazioni senza anestesia per non fare la puntura) pensavo peggio. Anzi il senso di ansia del pomeriggio era quasi passato. L'anestesia concordata era quella locale. Prima della puntura chiedo comunque un po' di sedazione in vena. L'anestesista esegue (sensazione come di essere alticcio) e da lì direi che l'esperienza operatoria è stata quasi piacevole. Dolore zero, solo sensazioni di pressioni come leggeri pizzicotti. All'altezza del petto era stata messa una tendina alta circa 20 cm ma vedo comunque il taglio riflesso negli occhiali dell'anestesista e non mi fa nessun effetto. Capisco che hanno fatto anche il varicocele, scambio un paio di battute con l'anestesista poi forse un po' dormo perché se dovessi dire quanto è durato il tutto direi circa un quarto d'ora (in realtà sarà poco più di 1 ora). Poi sento che stanno cucendo e qui l'umore è al top. Esco e vedo dall'orologio sulla parete che sono appena passate le 20:00.
LA NOTTE Vengo portato in camera e trasferito dalla barella al letto. In camera mi aspetta mia moglie che dormirà sul secondo letto (a dire il vero un divano letto). Ancora non ho assolutamente male e mi illudo che non ne avrò. Mi godo la partita di Champions della Juve (sconfitta 2-1 in rimonta, da ex juventino convertito è il top). Alle 23:00 mi viene proposta la flebo di antidolorifico, io declino ma l'infermiera procede comunque. In effetti durante la notte comincia a fare male la ferita e dormo poco, nonostante questo l'umore si mantiene sempre alto. Si è capovolta la situazione del pomeriggio: prima dolore zero ed ansia a mille, ora dolore in crescita ma sensazione di benessere tipo quiete dopo la tempesta, e così mi godo anche la notte quasi insonne. Ovviamente il pernotto era stato programmato fin dall'inizio, a differenza di quanto avviene di solito, dal momento che l'intervento era programmato in serata.
PRIMO GIORNO Sveglia alle 5 (ma ero già sveglio) termometro e pressione. Con un po' di pazienza per assenza di stimolo iniziale riesco in breve a riempire il pappagallo (anche questa è fatta). Verso le 10 viene altra infermiera per farmi alzare dal letto. 2 o 3 tentativi falliscono per capogiri dopo pochi secondi. Alcuni suggerimenti non fanno effetto (trattieni il fiato!). Per evitare di finire steso su pavimento nonostante l'insistenza dell'infermiera mi ributto sul letto. Chiedo di lasciarmi solo con la moglie (ed il fratello nel frattempo arrivato per riportarmi a casa in auto) che mi arrangerò io ad alzarmi con calma. Procedo gradualmente e in 6-7 tentativi tranquilli mi alzo e cammino (ed anche questa è fatta!). La difficoltà ad alzarmi mi ha stupito perché in occasione dei precedenti interventi non avevo avuto nessun problema nonostante anestesie totali (si vede che gli anni passano!) Qualcuno sa a cosa erano dovute quelle difficoltà nello stare in piedi? è vero che nell'alzarmi sentivo male alla ferita ma di certo non un male da svenire.. Alle 12:00 mangio con gusto pasta e fettina ed alle 14:00 vengo dimesso dopo una rapida visita dell'anestesista, passo in amministrazione per il saldo e finalmente a casa!
Proseguirò poi con il post-operatorio (e la spiegazione di quel "esito ancora incerto"
Modificato da - Capitan Bandana on 27/01/2019 00:40:55
CONVALESCENZA I primi giorni davo per scontato di sentire male ma l'umore continuava ad essere alto e questo è molto importante. Fra l'altro il dolore si andava smorzando rapidamente e (sopportando un po') ho preso il Brufen prescritto solo la prima sera a casa ed il mattino del secondo giorno (quando per alzarmi dal letto e per mettere la tuta ho avuto bisogno di aiuto). Mi erano stati prescritti 7 giorni di malattia e quindi avevo il tempo di recuperare. Più che la ferita mi preoccupava invero la situazione del testicolo sinistro che trovavo molto più basso di prima e pure gonfio non so se era però un effetto dell'intervento di ernia oppure di quello di varicocele. Ovviamente era anche tutto livido viola ma questo non mi preoccupava visto che già lo sapevo.
Calato il male da taglio mi restavano invece altri 2 sintomi da chiarire: 1) un dolore in profondità in corrispondenza della parte bassa della ferita quando da sdraiato cercavo di piegare la gamba (dolore tipo da stiramento) 2) scosse che partivano dall'attacco della coscia con l'inguine e si diffondevano lungo la coscia stessa. queste scosse mi venivano solamente se mi sdraiavo sul fianco sinistro e scomparivano se cambiavo posizione (in pratica non potevo più sdraiarmi su quel lato). Per il resto ok e verso il giorno 5-6 dall'intervento ho cominciato ad uscire per dei tranquilli giri dell'isolato. Dopo una settimana ho cambiato la medicazione ed ho visto che la ferita era molto bella (intendo dire piatta e chiusa) e più piccola di quello che pensavo (5 cm esatti).
Il giorno 8 ho avuto il controllo e pensavo di dover togliere i punti. Ma tolto il cerotto ho saputo che avevo solo punti interni e quindi ero a posto così. Ho fatto presente dei piccoli problemi di cui sopra ma il dottore mi ha confermato che rientravano nella norma e che potevo riprendere a fare tutto compresa attività fisica leggera dopo 1 settimana e partite a calcio dopo 2.
Purtroppo dopo 2-3 giorni (quindi dopo 11-12 giorni dall'intervento) ho cominciato ad avere una tosse dapprima leggera ma che in breve e degenerata soprattutto di notte - tipica tosse secca canina (una vera sfiga contando che non soffro spesso di questo problema). La ferita ha ricominciato a far male e pur facendo di tutto per limitare i danni (gocce Hederix, notti alzato fino alle 3 per tenere la ferita compressa durante i colpi di tosse) ho avuto innumerevoli fitte in coincidenza di quelli più forti ed improvvisi. Fra l'altro questa situazione si è trascinata per quasi un mese (con giornate migliori ed altre peggiori) fino a che la dottoressa di base non si è decisa a darmi una cura di antibiotico di 3 giorni che ha migliorato in modo netto. Il chirurgo, che avevo interpellato nel frattempo, mi aveva risposto che la rete doveva essere già fissata e quindi non c'erano rischi che saltasse. Certo che trovarmi dopo un mese con più male di quello che avevo dopo 10 giorni non mi piaceva affatto.
Avevo comunque ripreso il lavoro con le trasferte in auto ma non avevo ancora iniziato con lo sport.
Per quello ho aspettato le vacanze di Natale con corse al parco e, visto che i figli avevano trovato in casa un vecchio boomerang, facevo anche lanci (forse non l'attività più indicata, fortuna che dopo pochi giorni si è rotto così ho dovuto smettere). Già con la corsa, appena inizio a forzare, noto che c'è ancora un dolore inguinale anche se resta sordo e non si acutizza. Terminate le feste faccio la prova del 9, torno a giocare a calcio. Di solito gioco terzino destro. Prima azione vengo saltato secco e gol (in effetti è più che altro un blocco psicologico a fare scatti), così vengo spostato a fare la punta dove faccio meno danni (ed anche un gol facile facile). In 2-3 partite torno ai livelli precedenti l'intervento (comunque bassi) e confermo le sensazioni delle prime corse. Ho sempre fastidio/dolore sordo all'inguine ma per fortuna si mantiene costante anche dopo.
ESITO per questo a distanza di quasi 3 mesi dico che l'esito è ancora incerto. Premessa: prima dell'intervento non avevo particolari problemi a riposo (a volte fastidio, a volte nulla) ma mi ero reso conto di non poter più fare attività fisica poiché il dolore si acutizzava già durante l'esercizio/partita e per 2-3 giorni mi dava problemi più grossi. E come già detto, non ho mai avuto la tipica massa sporgente (quindi no problemi estetici). Diciamo che se avessi avuto una ventina di anni in più, probabilmente me la sarei tenuta. Fatta questa premessa definisco l'esito ancora incerto perché dopo 3 mesi sento ancora fastidio all'inguine in condizione di riposo (come prima o forse un po' di più) e questo sinceramente non me lo aspettavo. Di contro, come detto sopra, da più di un mese (quindi 7 settimane dopo l'intervento) ho ripreso attività fisica (dapprima corsa blanda e percorso vita light, poi corsa un po' più tirata - 500 m in 2 minuti, ed infine partita di calcio) ed il dolore non degenera ma si mantiene costante ad un livello accettabile.
Sono un po' preoccupato che si possa trattare di una recidiva ovvero che la rete non abbia tenuto - in quel caso che si fa? :( - ma ancora ottimista che si tratti invece di un problema muscolare ancora dovuto al trauma dell'taglio e che quindi possa risolversi spontaneamente.
Qualcuno ha avuto esperienze simili? Come si sono risolte?
Modificato da - Capitan Bandana on 02/02/2019 12:12:02
A meno di non esser davvero fortunati ci vogliono 6 mesi per fare un bilancio quasi definitivo, solo allora quello che ancora senti è grossomodo quello che poi rimane a vita, e allora si può parlare di semplice discomfort o peggio neuropatia cronica. Inutile discutere su ho fatto questo ho fatto quello, la recidiva può venire anche se non fai assolutamente nulla piuttosto che sollevamento pesi. DIpende dalla persona e da come hanno fatto l'intervento, oltre che alle attività fatte troppo presto e/o troppo intensamente.
Il testicolo ribassato è dovuto al taglio del cremastere. E' ancora nelle stesse condizioni ?
ciao capitan, come procede ora ? a dire il vero non mi sembra poi tanto strano avere ancora sintomi come quelli che descrivi in effetti capita l'importante è che con il passar del tempo i fastidi diminuiscano costantemente anche se pure con rapide riacutizzazioni passeggere non esagerare con l'attività fisica e non ti preoccupare per distacchi di retina che son davvero rari io a 10 anni di distanza in palestra con alcuni specifici sforzi sento fastidio/tiraggio che però passa in pochi minuti
A meno di non esser davvero fortunati ci vogliono 6 mesi per fare un bilancio quasi definitivo, solo allora quello che ancora senti è grossomodo quello che poi rimane a vita, e allora si può parlare di semplice discomfort o peggio neuropatia cronica.
Il testicolo ribassato è dovuto al taglio del cremastere. E' ancora nelle stesse condizioni ?
Originariamente inviato da squartato - 10/02/2019 : 16:40:26
Bene, quindi vuol dire che ho ancora 3 mesi di tempo per migliorare anche se al momento la situazione mi sembra purtroppo alquanto stabilizzata.
per quanto riguarda il cremastere, avevo letto di questo nel forum anche se nel mio caso un po' di riflesso, per esempio al freddo, è rimasto. Comunque è ancora parecchio asimmetrico (un po' lo era anche prima) ma ci si abitua (fra l'altro avendo rifatto anche il varicocele credo si tratti di un effetto congiunto perché immagino che le vene una volta chiuse e recise cadano nello scroto). Non so se il doc conferma? Diciamo che non è un grosso problema adesso, però se mi fosse capitato al primo intervento di varicocele a 17 anni di certo mi sarebbero girate di più le scatole.
ciao capitan, come procede ora ? a dire il vero non mi sembra poi tanto strano avere ancora sintomi come quelli che descrivi in effetti capita l'importante è che con il passar del tempo i fastidi diminuiscano costantemente anche se pure con rapide riacutizzazioni passeggere non esagerare con l'attività fisica e non ti preoccupare per distacchi di retina che son davvero rari io a 10 anni di distanza in palestra con alcuni specifici sforzi sento fastidio/tiraggio che però passa in pochi minuti
Originariamente inviato da francer - Ieri : 19:55:47
Davvero a distanza di 3 mesi pensi sia ancora nella norma non essere ancora a posto al 100%? Beh spero tu abbia ragione. In effetti sembra che il riposo migliori i sintomi. Il weekend del 10 Febbraio, causa impraticabilità del campo per neve, ero rimasto fermo con il calcio ed il dolore all'inguine era quasi scomparso così domenica scorsa sono andato a fare un percorso vita completo al parco (comprese 6 trazioni alla sbarra) senza problemi. Invece Lunedì scorso di sera ho giocato una partita abbastanza tirata ed il giorno dopo era tornato, continuo e fastidioso. Sopportabile, ma quello che non mi piace è che era più o meno lo stesso sintomo che avevo prima, quando ho iniziato a sospettare di avere l'ernia.
Per ora aspetto, se poi non passa credo che chiederò di fare un'ecografia per capire se c'è ancora l'ernia oppure si tratta di qualcosa legato alla cicatrizzazione.
Un netto miglioramento l'ho avuto invece con le scosse che da qualche settimana non ho più avvertito neanche quando mi corico sul fianco sinistro. Solo in repentini cambi di posizione passando da seduto ad in piedi a volte ho come sensazione di forte pizzicore sotto la cicatrice ma sempre passa rapidamente.
Modificato da - Capitan Bandana on 13/02/2019 23:31:12
(...) Davvero a distanza di 3 mesi pensi sia ancora nella norma non essere ancora a posto al 100%? Beh spero tu abbia ragione. (...)
Originariamente inviato da Capitan Bandana - Ieri : 23:27:49
Buonasera Capitan! Benvenuto anche da parte mia e grazie per il tuo completo, dettagliato resoconto, sarà utile a tutti i lettori del Forum che cercano informazioni.
Francer ha ragione, i tuoi sintomi sono ricorrenti e tipici, soprattutto pensando che a tre mesi hai già ripreso il calcio, che come tutti sanno sollecita moltissimo la zona operata. Tutti gli sportivi convivono con fastidi, doloretti e bruciori per diverso tempo dopo l'intervento, lo sforzo muscolare sollecita la sutura recente e dopo gli allenamenti i dolori sono frequenti, ma passano presto. Sii cauto e non sforzarti troppo, prendi le giuste pause di riposo tra ogni allenamento. I tempi di ripresa sono sempre estremamente soggettivi, dipendono dalle nostre caratteristiche fisiche e dal tipo di allenamento al quale eravamo abituati. C'è chi si riprende presto e alla grande, ossia senza particolari problemi, e c'è chi stenta un po' con episodi dolorosi passeggeri. Però, alla fine, nella stragrande maggioranza dei casi si torna ad un ottima qualità di vita.
(...) per quanto riguarda il cremastere, avevo letto di questo nel forum anche se nel mio caso un po' di riflesso, per esempio al freddo, è rimasto. Comunque è ancora parecchio asimmetrico (un po' lo era anche prima) ma ci si abitua (fra l'altro avendo rifatto anche il varicocele credo si tratti di un effetto congiunto perché immagino che le vene una volta chiuse e recise cadano nello scroto). Non so se il doc conferma? Diciamo che non è un grosso problema adesso, però se mi fosse capitato al primo intervento di varicocele a 17 anni di certo mi sarebbero girate di più le scatole.
Originariamente inviato da Capitan Bandana - Ieri : 23:00:07
Avendo già letto informazioni nel Forum, saprai già che avere testicoli asimmetrici per dimensione e posizione nello scroto è cosa normale per moltissimi uomini. Dopo l'intervento c'è una fase nella quale il testicolo dal lato operato è un po' più basso del solito, ma si tratta nella maggioranza dei casi di un sintomo transitorio, troverai conferma nelle esperienze del Forum. Se avverti la mobilità del testicolo al freddo e in erezione, allora significa che non ti devi preoccupare più di tanto, col tempo recupererai la normalità.
Resta con noi e tienici aggiornati sui tuoi progressi.
confermo quanto detto sopra il lieve pizzicore mi accompagna da anni ma solo negli sforzi (palestra, giardinaggio etc) l'importante è che, anche se con piccole ricadute, la tua percezione sia di progressivo, anche se lento, miglioramento io credo di aver trovato stabilizzazione dopo il primo anno
ricordo a tutti che si tratta di un intervento chirurgico, non una passeggiata di salute, che facciamo solo perchè abbiamo avuto la disgrazia di avere un'ernia (nel mio caso più che una disgrazia un eccesso di pesi in palestra)
personalmente ho avuto sempre un testicolo più basso dell'altro (SX) e informandomi ho scoperto essere del tutto normale
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1 ospite.)
Spedito - 19/01/2019 : 12:23:42
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