Buonasera, mi sono operato di ernia inguinale nel 2011 (lato sx) e nel 2012 (lato dx). Da un po’ di tempo accusavo indolenzimento e fastidio nella zona inguinale destra, praticando da sempre attività sportiva (calcetto, corsa) ho pensato si trattasse della solita ricorrente infiammazione agli adduttori/pubalgia che ogni tanto mi affligge ma che spesso se ne va con la stessa velocità con cui si è presentata.
Poiché dopo quasi 2 mesi i fastidi continuavano, mi sono sottoposto ad un visita specialistica e purtroppo il chirurgo ha constatato la presenza di una recidiva sia e destra dove ho dolore che a sinistra dove invece non accuso alcun sintomo, almeno per il momento.
Nonostante l’ernia destra sia poco più di una punta, d’accordo con il chirurgo avrei deciso di affrontare un nuovo intervento principalmente perché provo fastidio nello svolgimento dell’ attività fisica.
Tuttavia, ho non pochi dubbi, preoccupazioni e incertezze.
Il chirurgo propende per un intervento di chirurgia tradizionale ma mi chiedo anzitutto se l’andare a riaprire una zona che è già stata alterata dal primo intervento non possa determinare degli effetti post-operatori quali dolori e fastidi cronici con cui convivere vita natural durante.
In secondo luogo, poiché verrà applicata una sorta di toppa, mi sembra di aver capito che è come se si facesse un intervento di stuccatura più che di ricostruzione, il mio timore è che possa ripresentarsi una nuova recidiva.
Premesso che ogni caso specifico deve essere analizzato e trattato soggettivamente, mi domando tuttavia se oggettivamente non sia meglio rivolgersi ad un chirurgo che esegua l’intervento in laparoscopia non foss’altro per il fatto che, così mi sembra di aver capito, verrà inserita un’altra retina posteriormente e che quindi dovrebbe dare maggiori garanzie.
Chiedo pertanto un consiglio in proposito a qualcuno degli esperti tra i responsabili di questo forum. Grazie.
Riaprire una zona già sottoposta ad aggressione chirurgica e dove fortunatamente non hai avuto problemi di dolore cronico la prima volta ti espone ad un ulteriore rischio. La "sartoria aggiuntiva" non è chiaro come la esegua, non puoi sapere che effetti di darà sulla zona già aggredita e non vorrei, oltretutto, che senza dirtelo intenda praticarti anche la triplice neurectomia ovvero il taglio dei tre nervi che passano nellla zona, una azione davvero molto invasiva ovvero ti addormenta per sempre l'intera zona pur di evitare i possibili dolori cronici. Da evitare assolutamente se non in estremi casi di dolore. Eppoi il cremastere, se non lo hanno già tagliato intende tagliartelo adesso (altra cosa a io avviso da rabbrividire) ? Fatti spiegare molto bene i dettagli dell'intervento e senti un altro chirurgo.
Mi sembra già stano che le prime due erne non te le abbiano operate contemporaneamente in laparo visto che avendole operate a distanza di un anno probebilmente erano già ambedue note e diagnosticate, non vorrei in aggiunta che questo chirurgo ti proponga questo intervento perchè non sa fare la laparocopia o magari come spesso accade ha direttive in tal merito dalla direzione sanitaria, che vuole contenere le spese per problemi di rimborsi della sanità regionale fregandosene dei pazienti.
Per le cronache in un messaggio recente un utente è stato operato da un noto prof. di chirurgia, oggi in pensione, due volte in open dalla stessa parte, risultato ulteriore recidiva e dolore.
Nulla garantisce il miglior risultato anche se la laparo secondo letteratura è quella più indicata nelle recidive, ad ogni modo senti sempre almeno uno o due altri chirurghi di parete.
In effetti leggendo qua e là e sentendo altri pareri avevo già maturato la decisione, di affrontare l’intervento in laparoscopia (sempre salvo controindicazioni ultra convincenti da parte del chirurgo deputato all’operazione) anche se dovessi farlo privatamente, anche se dovessi spostarmi in un’altra regione.
Per l’appunto proprio domani pomeriggio ho appuntamento con un chirurgo che opera in laparoscopia.
Per quanto riguarda il discorso del cremastere non ero al corrente dell’eventualità della recisione. Ma se effettivamente c’è stato un taglio, è desumibile dalla cartella clinica?
Non ricordo se dopo il primo o dopo il secondo intervento il testicolo destro che era più alto rispetto al sinistro si era invece abbassato e comunque dopo circa un anno la situazione è tornata alla normalità.
Fai bene a sentire altre campane. E chiedigli anche se c'è pericolo di ischemia dei vasi che portano sangue al testicolo (ad un utente è capitato nella tua situazione ma è qualcosa che può capitare in tutte le ernie)
Per il taglio del cremastere se è stato eseeguito potrebbe essere scritto nella Cartella ma non sempre viene riportato. Dipende quanto dettagliatamente è stata redatta. Potresti desumerlo in parte dalla tecnica usata, quella dovrebbe essere indicata. Se è secondo Trabucco quasi certamente si, se è Lichenstein dipende dal chirurgo e da cosa trovano quando aprono. Se hai avuto un abbassamento allora forse si, e probabilmente il testicolo non sale e scende più con il cambio di temperatura esterna.
Ovviamente come piu volte detto nel forum i medici si guardano bene, delinquentemente, dall'informare il paziente di questa schifosa azione altrimenti non si farebbe operare quasi nessuno. E quando lo scopri e glie lo vai a contestare minimizzano in maniera squallida, vergognosa ed irritante.