Buongiorno. Innanzitutto complimenti per il sito e per l'importante supporto sia informativo che psicologico che date a chi ha si trova a condividere le ansie e le problematiche legate agli interventi per ernia. Mi chiamo Filippo, ho 32 anni e faccio parte anch'io del "team" da marzo 2006, quando sono stato operato di ernia inguinale destra (obliqua esterna). Da allora, causa fastidi che più sotto dettaglierò meglio, ho periodicamente consultato il vostro sito fino ad oggi che ho trovato l'occasione di scrivervi per sottoporvi le mie domande.
Premesso che sono stato operato solo di ernia inguinale quando il chirurgo di un'altra struttura ospedaliera aveva individuato anche un'ernia crurale destra (tesi non condivisa dal chirurgo che mi ha operato), sono passati più di due anni dall'intervento e, un po’ a periodi alterni, continuo ad avvertire bruciori nella zona inguinale/crurale destra, localizzati tra la radice della coscia e la cicatrice dell’intervento, oltre a pruriti localizzati nella parte bassa dell’inguine, in corrispondenza dell’inizio dello scroto. Questi fastidi insorgono spesso già la mattina, quando cammino per recarmi al lavoro (più prurito che bruciore), o quando sto seduto per lungo tempo in ufficio (più bruciore che prurito), e si alternano per il resto della giornata senza ragioni apparenti. Inoltre, mi sembra che si aggravino quando inizio con una certa costanza a fare sport (magari due o tre volte a settimana). Di notte, peraltro, non ho mai alcun fastidio.
Dopo diverse visite chirurgiche che confermavano la perfetta riuscita dell'intervento, a dicembre 2007 ho eseguito un'ecografia dell'addome inferiore che ha evidenziato la presenza in sede inguinale di linfonodi reattivi della dimensione di 10 mm. Lamentando bruciore e fastidio alla parte superiore del testicolo destro (laddove si forma spesso una specie di "pallina" che, dolente al tatto, assomiglia ad una vena ingrossata), ho eseguito anche un’ecografia scrotale che non ha evidenziato anomalie ai testicoli (escludendo infiammazioni particolari e/o varicocele) ma che ha portato alla luce la presenza di un’ernia crurale destra (è forse è quella che ho dal 2006?), tesi confermata da altre due visite chirurgiche presso due distinte cliniche. Preciso che sento fitte in quella zona ogni volta che starnutisco, quando corro (e metto giù il piede con forza) e quando ho rapporti sessuali con la mia ragazza.
Ora, volevo sapere se: (1) in quale parte i fastidi che riporto, nonché il rigonfiamento della parte alta dello scroto, possono essere riconducibili all’ernia crurale oppure ai linfonodi? (2) c’è correlazione tra la presenza dell’ernia e i linfonodi inguinali? In altre parole, se i linfonodi possono essere generati dall’ernia oppure no. Chiedo questo poiché mi sono messo in lista per l’intervento chirurgico all’ernia crurale destra e vorrei essere sicuro (almeno questa volta) di scegliere la giusta soluzione per non avere poi più nessun fastidio. Aggiungo infine che, con toni molto inferiori rispetto al lato destro, avverto ogni tanto pruriti anche a sinistra (dove peraltro l’ecografia indicava, già dal 2006, la presenza di una punta d’ernia inguinale). (3) l’attività fisica può aumentare l’infiammazione dei linfonodi e generare pertanto più bruciori in sede inguinale? Fin da subito dopo l’intervento, infatti, ho cercato di riprendere con regolarità l’attività fisica (provando in tempi diversi anche con discipline diverse quali il nuoto, la corsa, la bicicletta e la palestra), ma quasi sempre mi sono dovuto fermare per l’acutizzarsi dei bruciori e dei fastidi in sede inguinale/curale. (4) la presenza di linfonodi inguinali può influenzare la perfetta riuscita dell'intervento per ernia crurale? In altre parole, se si hanno dei linfonodi infiammati, è possibile operarsi ugualmente di ernia, oppure è sconsigliato?
Scusatemi se sono stato un po' prolisso.... Grazie infinite. Saluti a tutti!
Ciao e benvenuto. I linfonodi di per sé indicano una infiammazione localizzata e se sei un soggetto in salute con nessun'altra patologia infiammatoria/infettiva in atto non resta che pensare che la situazione infiammatoria sia dovuta alla regione inguinale. L'ernia può determinare anche una lieve stasi linfatica con conseguente ingrossamento, oppure le fitte e i dolori derivano dallo sfregamento che l'ernia crea nella zona. Hai già fatto gli esami giusti e la scelta dell'intervento sembra appropriata - almeno virtualmente...
1) il rigonfiamento e i fastidi possono essere dovuti all'ernia crurale 2) no se l'ernia non è complicata. 3) possibile per risentimenti muscolari e tendinei 4) No
Grazie infinite per le sollecite risposte! L'idea di farmi "mettere i ferri addosso" per la seconda volta con il rischio di non risolvere del tutto il problema non mi lasciava del tutto tranquillo, ma devo dire che grazie alla vostra "consulenza" sono già più sollevato.
Tuttavia approfitto della vostra disponibilità per chiedervi altre informazioni.
(1) Considerato che entrambi i chirurghi che mi hanno visitato hanno inizialmente faticato a trovare l'ernia crurale (ci sono riusciti soltanto quando ho assunto la posizione da sdraiato e dopo che avevo tossito a più non posso) è errato ritenere che l'ernia cruale si possa manifestare anche senza tumefazioni visibili?
(2) Per contro, il fatto che si noti a vista d'occhio una marcata visibilità delle vene e dei legamenti nella parte più alta della coscia destra (laddove hanno origine i muscoli superiori ai pettinei) può essere riconducibile all’ernia crurale che va ad occupare spazi “non di sua competenza” e modifica l’ecostruttura della zona?
(3) L'intervento per ernia crurale è concepito in modo tale da sanare tutte le possibili configurazioni di ernia crurale (alludo alle ernie femorali vascolari, ernie della lacuna muscolare, ernie di Lauger)?
(4) La presenza dei linfonodi può essere riconducibile al precedente intervento chirurgico e all’inserimento del plug & mesh in polipropilene?
(5) Il chirurgo che mi opererà mi ha riferito che, a differenza di molti altri suoi colleghi, utilizzerà una nuova tecnica che non prevede l’attaccatura della retina/plug. Questa verrà solo inserita e con il tempo si fisserà da sola. Mi ha citato, tra i pro, il fatto che l’intervento è meno invasivo. Volevo sapere se questa tecnica presenta anche dei contro.
1) Non è errato 2) Può essere 3) Una volta aperto il campo operatorio si vede e si ripara ove necessario, se visibile 4) La linfoadenomegalia indica o una infiammazione o un'infezione localizzata 5) Sicuramente ci saranno anche dei contro, come tutte le cose, ma per questo ti rimando al Doc...
Alla quinta domanda rispondo che non ho idea di che tecnica intenda usare per la riparazione di ernia crurale, e devo dire che sono curioso di sapere come fa a tenerla in sede se non la fissa, dato che il canale crurale è un buco che va riempito o al più riparato per via preperitoneale.. Ma tutto è possibile certamente, magari ce lo racconterai e impareremo qualcosa.
Ho fatto or ora una breve ricerca su internet e credo che utilizzi la tecnica Kugel senza punti di fissaggio. Che percentuali di recidiva presenta? La mancanza dei punti di fissaggio la rende meno sicura di altre?
Devo ammettere che più mi avvicino alla data fatidica dell’operazione (attesa, spero, in giugno), più aumentano le mie ansie ed i miei dubbi… Anche perché io lamento bruciori, fastidi e a volte pruriti in una zona che tuttosommato non è neanche ben definibile e abbraccia, a momenti alterni, la parte alta o la parte bassa dell’inguine/regione crurale. Mah…
Inoltre, non mi è ancora chiaro perché se l’ernia è crurale (e quindi mi aspetto che si localizzi nei pressi dell’attaccatura della gamba, ma ), io abbia una tumefazione visibile più su, sempre verso la gamba (e non verso l’addome), ma quasi dove c’è l’osso dell’anca (credo dove c’è l’attaccatura del nervo inguinale con la spina iliaca anteriore superiore). Per provare a risolvere questi dubbi, l’altro ieri sera ho provato ad “esplorare”, tramite una lieve digitopressione, la zona interessata e mi è bastato toccare il nervo inguinale che ho sentito fastidio a tutta la zona, con successive sensazioni di movimenti ed assestamenti dell’ernia in quel punto (vicino all’osso) ed anche sotto.
E ieri, dopo circa un mesetto direi di buona salute (tanto che mi stavo quasi pentendo di essermi messo in lista per l’intervento), ecco che mi hanno accompagnato di nuovo le sensazioni di pressione, bruciore e a volte anche prurito in tutta la zona.
Ora, quindi, le mie nuove domande sono queste:
1. c’è qualche correlazione tra il nervo inguinale e l’ernia crurale? 2. perché muovendo “sopra”, si hanno effetti anche sotto? 3. è tipico delle ernie il fatto che, mantenendo sempre uno stesso regime di vita (tranquillo ed esente da sforzi intensi) e senza motivi apparenti si alternino tra loro periodi più o meno lunghi di sostanziale benessere con altri di malessere? 4. secondo voi il punto in cui c’è l’attaccatura del nervo inguinale con l’osso rientra nella zona crurale? 5. da circa un mese e mezzo uso la bicicletta per venire al lavoro (faccio circa 15 km al giorno): è più prudente evitare di usarla fino a quando non mi opereranno? Cerco sempre di “sentire” il mio corpo e di volta in volta spingo sui pedali di conseguenza, ma non vorrei correre rischi inutili…
So di essere un po’ pedante e di questo vi chiedo scusa. Vi sono infinitamente grato per il supporto e le risposte che mi date!
1. Sicuramente un'irritazione può esserci dato che l'ernia comporta un'alterazione anatomica della zona. 2. L'interessamento nervoso comporta una sintomatologia metamerica (riguardante il nervo coinvolto), quindi può essere nella norma. 3. E' assolutamente tipico. 4. Rimando al Doc. 5. Con prudenza tutto è fattibile. L'ernia è da operare e finché non si affronta l'intervento il fastidio è sempre pronto a presentarsi.
Chiedere è lecito, nonché l'obiettivo di questo forum: non farti problemi a domandare... Ciao!
Manca solo la risposta 4: il nervo non si attacca a niente, passa e basta. La zona crurale è anatomica, e ha dei limti che sono il legamento inguinale in alto, la branca pubica medialmente, i vasi femorali e il muscolo ileopsoas lateralmente.
se continui a fare domande così precise (sei un medico anche tu?), nessun altro membro di HS potrà intervenire......... e, credimi, ne hanno una voglia pazza!!!!
L'unica cosa che posso dire, tra le tante domande cui hanno già risposto Doc e Marvin, è che con l'ernia in effetti non si sta mai stabili: a giornate nere di dolori e fitte si alternano anche settimane di benessere tale da farla quasi dimenticare.....
Fai bene a risolvere con l'intervento e la tua testimonianza servirà a molti altri, per cui ti invito a restare (anche perché sei con noi dal 2006....).
Ragazzi, aiuto! Ho appena ricevuto la fatidica chiamata! Appuntamento per le consuete visite pre-ricovero per il 16 giugno (credo prelievo) e per il 18 giugno (anestesista e chirurgo)! Se le visite andranno bene mi fisseranno la data dell'intervento.
Da un lato sono contento (via il dente, via il dolore), dall'altro sono preoccupato perchè ho paura che l'operazione vada troppo in là con i tempi ed io il 25 luglio è da tempo che ho organizzato l'inizio delle mie vacanze estive: 2 settimane IN MOTO in Sardegna...
Cosa mi consigliate di fare? Conviene fissare l'intervento prima delle vacanze o è più prudente rimandarlo a settembre?
Dal primo intervento ho impiegato più di 1 mese a riprendermi, ma era stato fatto con un'altra tecnica e non so se l'invasività è la stessa.