Sono il primo a riconoscere la serietà di questo forum. Aggiungerei che è anche pieno di gente altruista e disponibile come poche se ne trovano in giro per la rete. Ciò non toglie che un pò (e sottolineo un pò) di ironia e soprattutto di autoironia servono a stemperare le tensioni che inevitabilmente si creano in chi vive esperienze dolorose. Negli ultimi post noto una tendenza al "nervosismo" e credo che a volte prendersi un poco meno sul serio serva a vivere più serenamente e anche a rendere più sereni gli altri. Tengo a ribadire che queste sono mie considerazioni personali e se lo spirito di questo utilissimo spazio deve essere diverso, io mi ci adeguo sicuramente sia perchè ci tengo a non perdere dei grandi amici virtuali (spero presto reali) , sia perchè ci tengo a trovarne sempre di nuovi. Besitos a todos
Data la situazione un po' pressante del mio lavoro di questi tempi, mi sono riservato uno spazio per poter leggere in pace questa discussione che vedo molto interessante e da seguire con attenzione.
Tempo fa scrissi qualcosa in merito alle risposte che davamo più di frequente, appena posso cerco di farlo "riemergere".
Per quanto riguarda un primo livello di quesiti, da erniato/operato e da moderatore da oltre due anni, potrei già azzardare qualcosa.
Credo che le primissime domande concernino il "che cosa ho" e "come fare per...".
Che cosa sia l'ernia lo dice la prima pagina del nostro sito, si tratta di patologie anatomiche sia derivanti da sforzi, sia determinate da struttura della muscolatura, in conseguenza delle quali avviene la fuoriuscita di "materiale addominale" che crea un gonfiore. Il gonfiore può essere indolore e creare solo una difficoltà estetica, ma come accadeva a me, creava crampi e fitte al limite della sopportazione. Come effetto secondario ma non secondo al dolore, il tutto comportava uno stato di alterabilità molto forte. Credo di aver trattato malissimo un buon numero di persone durante il mio status di erniato..... I sintomi dell'ernia possono non esserci, o esserci senza che l'ernia sia fuoriuscita ancora del tutto. Io ormai li percepivo in modo familiare, e a distanza di alcuni mesi dal primo intervento, già avvertivo i crampi prima di vedere il gonfiore. MOlti mi davano del "fissato", ma Doc mi disse "Stai alla finestra e osserva"...... Beh, alla fine il gonfiore uscì. Il gonfiore rientra quando ci si stende: è questo un altro punto essenziale da verificare quando se ne nota la presenza, per escludere o confermare che sia ernia.
La scelta di "come fare per..." risolvere, dipende dalla disponibilità a farsi mettere le mani addosso! Molti infatti non hanno un buon rapporto con il comparto medico e per un motivo rispettabilissimo riescono a sopportare i fastidi dell'ernia e a non operarsi mai.....
Dunque, se si assume la decisione di affrontare il problema, il primo passo è chiamare il medico di base (o di famiglia che è lo stesso) e chiedere un consulto. Spesso i medici di famiglia sono ospedalieri, e conoscono il chirurgo a cui rivolgersi.
Il chirurgo da interpellare è il chirurgo generale e/o di "urgenza", che va scelto non solo per il buon "sentito dire", ma anche per la sua "esperienza": l'intervento di ernia - come giustamente rilevato da Francer e dagli altri - è un intervento di sala operatoria a tutti gli effetti. Così è accaduto anche a me. Può essere applicata la metodologia del day surgery, o del One day surgery, ma sempre si tratta di un taglio, di un'anestesia e di un post operatorio da affrontare. Però, non è un intervento di trapianto d'organi.... Quindi occorre un chirurgo che proceda con sicurezza, con l'esperienza di un chirurgo che ne faccia un buon numero all'anno.
Come dice il nostro Doc, un'ottantina di interventi all'anno sono una buona media. Ma come facciamo a saperlo, il numero degli interventi all'anno? Si vede dal tipo di reparto: se si tratta di un reparto d'urgenza, è garantito che il movimento vi sia. Se si sceglie la "villa delle gardenie" situata nel quartiere chic di Acerenza vicino Potenza, dove il numero di operati è piuttosto limitato, magari si paga anche un botto di soldi, ma non c'è la stessa frequenza di casi.
Per ora mi fermerei qui, ho parlato troppo. Spero di avere inteso il senso della discussione!
La discussione é molto interessante, e l'idea di informarsi con cognizione di causa delle proprie condizioni e dei passaggi da affrontare per risolvere il problema che abbiamo va senza dubbio condivisa. Ma non posso non riferirmi alla mia (recente) esperienza personale, quando, per esempio, appena arrivato la mattina dell'operazione chiesi quanto sarebbe durato approssimativamente l'intervento. Il chirurgo mi rispose "circa 20 minuti". Entrambi sapevamo che non poteva essere vero (infatti sono rimasto sul lettino intorno ai tre quarti d'ora). Una risposta data a caso? Preferisco pensare che si volesse tranquillizzarmi. In ogni caso non ho ricevuto l'informazione che avevo chiesto. Voglio dire che, al di là della correttezza e della deontologia, i raporti si svolgono pur sempre tra esseri umani, con la loro reciproca personalità, carattere, sensibilità, ecc., con tutto ciò che questo comporta.
Per quanto riguarda la mia esperienza, cari amici consiglierei di far presente al chirurgo di informare il personale di reparto di eventuali intolleranze. A me è stato somministrato un antidoloifico per cui ho patito le pene dell'inferno con dolori allo stomaco che purtroppo non ho saputo riconoscere, in quanto distorti dai dolori post-operatori. Quindi per evitare questo spiacevole inconveniente da intolleranza (ai fans nel mio caso) fate presente che eventualmente necessitate di un gastroprotettore. E' importante perchè, ad esempio, io non sapevo che l'intolleranza si manifesta anche se il farmaco viene somministrato via flebo.
Altra cosa importantissima, specie per i fifoni come la sottoscritta: se vi verrà applicata una protesi, chiedete di poterla vedere e toccare. Io l'ho fatto e garantisco che familiarizzare con "l'intrusa" rende l'idea dell'intervento più accettabile e dà la sensazione di sentirla già "qualcosa di tuo".
Per ciemme: hai ragione, i medici a volte sottovalutano l nostra "umana" ignoranza in merito, dandoci risposte incomplete e/o non del tutto corrette. Credo comunque che rispondendoti "20 minuti" intendesse la durata effettiva del puro intervento, senza aver incluso i tempi di pre/post.
Per Ebian: non te la prendere dai..la tua simpatia è un ingrediente base necessario, guai se non ci focci tu a volte!!! Questa discussione però vuole essere ed è seria, quindi trovo cmq che Doc non abbia fatto altro che, giustamente, riportarti in carreggiata. ..smile!