Ernia e Laparocele Ny side 1

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mamma di Antonio

Membro giovane

mamma di Antonio is offline

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 16   Spedito - 06/09/2008 :  18:37:12  Link diretto a questa replica  Mostra Profilo Send mamma di Antonio a Private Message  Aggiungi mamma di Antonio alla Lista Amici  Aggiungi alla Lista Ignora
 » Soggetto: Re: Ce la puoi fare
Che meraviglia! Grazie Doc! Davvero grazie per toccare anche questi temi. Grazie per tutte le testimonianze! Peccato che al mare non avessi Internet per potervi leggere ..... mi sarebbe stato di aiuto. E' stato un periodo molto duro per me e Antonio. Riguardo alla religione, nonostante i dubbi a livello razionale (piu' sui particolari che a livello generale), credo che continui ad interessare perche' tratta dei problemi esistenziali di tutti gli uomini: del senso della vita, della procreazione e della morte. La scienza non puo' rispondere a queste domande e ci lascia soli nell'angoscia. Per questo ho cercato di insegnare ai miei figli a leggere il Vangelo e a pregare: volevo che per loro fosse sia un salvagente nei momenti di difficolta' che il motivo di fondo, l'etica, che guidava la loro vita. A guardare bene tutta la moralita' della nostra societa' ha le proprie radici nella religione (o nelle religioni) e rinnegare queste radici diventa lacerante per noi, come rinnegare chi ci ha cresciuto. Per questo ammiro la politica di integrazione in Inghilterra: favorire le pratiche religiose di tutti i suoi residenti, indipendentemente dal credo religioso. A Ilford, un quartiere indo-pakistano di Londra, dove ha vissuto mio marito, ci sono tante moschee, templi indu' e chiese di varie confessioni. Vedi la gente che e' serena col turbante o senza, col velo o no, coi blu-jeans o col sahari e nessuno si meraviglia di niente, ma tutti sono trattati con rispetto da tutti. Non dico che non ci siano problemi, ma le famiglie degli immigrati sono molto tranquille, spesso piu' tranquille di molte famiglie inglesi ..... per lo meno non bevono!


 Paese: Italy  ~  Invii: 155  ~  Utente dal: 27/06/2008  ~  UltimaVisita: 11/06/2016 -> Moderatore  strLangGo_Top_Page00010
marchino70

Membro iniziale

459

marchino70 is offline

 


 17   Spedito - 14/09/2008 :  20:53:55  Link diretto a questa replica  Mostra Profilo Send marchino70 a Private Message  Aggiungi marchino70 alla Lista Amici  Aggiungi alla Lista Ignora
 » Soggetto: Re: Ce la puoi fare
Grande testimonianza,grazie al Administrator per aver postato questo video.Purtroppo in Italia succedono delle cose davvero spiacevoli ed avendo un nipotino con la sindrome di down, sono rimasto particolarmente dispiaciuto riguardo una mail presa da un blog che ho scoperto navigando in internet.E un fatto accaduto durante una manifestazione ad Assago organizzata dal Carefour.

Riporto sotto il testo integrale della mail mandata dalla mamma di un figlio autistico, alla direzione del Carefour di Assago.

"Alla CA. Gentile Direzione Carrefour di Assago"

<<"Mi chiamo Barbara e sono la mamma orgogliosa di un bambino autistico di quattro anni.">>

<<"Nel Vostro sito, leggo della Vostra missione e soprattutto del Vostro impegno nel sociale.">>
“La nostra capacità di integrarci con il territorio in cui siamo presenti, di comunicare con le istituzioni locali e di sostenere progetti sociali e associazioni umanitarie si riscontra attraverso azioni concrete:

• Finanziamento della ricerca contro alcune malattie del XXI secolo
• Sostegno alla giornata nazionale indetta dal Banco Alimentare per la raccolta di generi alimentari
• Sostegno di iniziative umanitarie di vario tipo”

<<"Lasciatemi dire che oggi nel punto vendita di Assago avete sfiorato la discriminazione punibile per legge.">>

<<"Era previsto un evento che mio figlio aspettava con ansia: il tour delle auto a grandezza reale del film Cars.">>

<<"Vestito di tutto punto con la sua maglietta di Cars, comprata DA VOI, oggi l’ho portato, emozionatissimo, ad Assago. Vista la posizione di Saetta, ci siamo avvicinati per fare una foto. Click, click, click, bimbo sorridente a lato della macchina. Avevate previsto un fotografo, sui sessant’anni, sembrava un rassicurante nonno con una digitale da 2000 euro, collegata a un pc dove un quarantacinquenne calvo digitalizzava un volantino carinissimo con le foto dei bimbi di fronte a Saetta, stampate all’interno della griglia di un finto giornale d’auto. Una copertina, insomma, che i bimbi chiedevano a gran voce e avrebbero poi incorniciato in una delle costose cornici in vendita nel Vostro reparto bricolage. Chiaramente, il mio biondino, che purtroppo per la sua malattia non parla (ancora), mi ha fatto capire a gesti che gli sarebbe piaciuto. Per quale ragione non farlo? Semplice, lo avrei capito dopo poco.

Attendo il turno di mio figlio, con estrema pazienza, e senza disturbare nessuno. Ci saranno stati una ventina di bambini, non di più. Non cento, una ventina.

Arriva il turno del mio piccolo, e non appena varca la transenna, resta il tempo di ben DUE SECONDI girato verso il suo idolo a grandezza naturale, invece di fissare l’obiettivo del fotografo. Mi abbasso, senza dar fastidio alcuno, scivolo sotto la corda e da davanti, chiedo a mio figlio di girarsi. Il fotografo comincia ad urlare “Muoviti! Non siamo mica tutti qui ad aspettare te” Mio figlio si gira, ma non abbastanza secondo il “professionista”. Gli chiedo “Per favore, anche se non è proprio dritto, gli faccia lo stesso la foto…” “Ma io non ho mica tempo da perdere sa? Lo porti via! Vattene! Avanti un altro, vattene!” Un bambino a lato urla “Oh, mi sa che quello è scemo” e il vostro Omino del Computer, ridendo “Eh, si! Vattene biondino, non puoi star qui a vita!” Mio figlio, che non è SCEMO, non parla ma capisce tutto, sentendosi urlare dal fotografo, da quello che digitalizzava le immagini e dalla claque che questi due individui hanno sollevato ed aizzato, si mette a piangere, deriso ancora dal fotografo che lo fa scendere dal piedistallo di fortuna che avete improvvisato davanti alla macchina, facendolo pure inciampare. A nulla valgono le imbarazzate scuse della guardia giurata,che poco prima aveva tranquillamente familiarizzato con mio figlio. L’umiliazione che è stata data dai Vostri incaricati, che avrebbero dovuto lavorare con i bambini, a un piccolo di quattro anni che ha la sfortuna di avere una sindrome che poco gli fa avere contatto visivo con il resto del mondo e non lo fa parlare, è stata una cosa lacerante. In lacrime, con il torace scosso dai singhiozzi, umiliato, deriso, leso nella propria dignità di bambino non neurotipico. Una signorina, con la Vostra tshirt, mi si è avvicinata per chiedermi cosa fosse successo. Alla mia spiegazione, dopo averle detto che il piccolo aveva una sindrome autistica, mi ha detto “Ma se non è normale non lo deve portare in mezzo alla gente“.

Son stata talmente male da non riuscire a reagire, ho dovuto uscire all’aria aperta, con il bambino piangente, per prendere fiato dopo tanta umiliazione.

Ho pianto. Dal dolore.

Questo è l’articolo 2 comma 4 della legge 67 del 1 Marzo 2006, a tutela dei soggetti portatori di handicap:

-Sono, altresì, considerati come discriminazioni le molestie ovvero quei comportamenti indesiderati, posti in essere per motivi connessi alla disabilità, che violano la dignità e la libertà di una persona con disabilità, ovvero creano un clima di intimidazione, di umiliazione e di ostilità nei suoi confronti.

Vorrei sapere come intendete agire, se con una scrollata di spalle come i Vostri dipendenti, di fronte a un trauma che avete fatto subire ad un bambino che già dalla vita è messo ogni giorno a dura prova.

Manderò questa mail in copia alla segreteria dell’onorevole Carfagna, e alla redazione di Striscia la Notizia, oltre a pubblicarla sul mio sito personale.

Tacere non ha senso, e ancora minor senso hanno le umiliazione che io e mio figlio abbiamo subito oggi.">>

Firma.

sotto il link .

http://blackcat.bloggy.biz/archive/3280.html




 Paese: Italy  ~  Invii: 7  ~  Utente dal: 29/08/2008  ~  UltimaVisita: 18/09/2008 -> Moderatore  strLangGo_Top_Page00010
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