I consigli che si danno sono quelli di prendere dei comuni antipiretici per i primi tre giorni, come una comune influenza. Se dopo tre giorni la febbre persiste ancora chiamare il medico di famiglia, il quale prescriverà i giusti antibiotici. Eventualmente il medico dirà di andare al P.S. per eseguire il tampone orofaringeo per vedere se si è positivi o no all'A/H1N1 (solo il P.S. può eseguire il tampone). Ho parlato con tanti medici, ho chiesto a tanti medici e la risposta unanime è stata: il vaccino è consigliato per chi ha già delle patologie pregresse, chi è sano deve decidere da sè...a noi hanno detto che è una questione morale (però nell'ambito sanitario si è vaccinato il 3% dei lavoratori!!!) E io, abitando nelle Marche, devo quasi preoccuparmi? la mia regione è quella con il più alto tasso di contagi: 2,9%, seguita dall'Emilia Romagna con l'1,8%
COSA DA NON SOTTOVALUTARE: come mai in tv non dicono che lo scorso anno sono morte 8.000 persone con l'influenza stagionale, mentre quest'anno ci martellano dando il bilancio, ogni secondo, dell'aumentare dei morti?
COSA DA NON SOTTOVALUTARE: come mai in tv non dicono che lo scorso anno sono morte 8.000 persone con l'influenza stagionale, mentre quest'anno ci martellano dando il bilancio, ogni secondo, dell'aumentare dei morti?
Originariamente inviato da giorgia - Oggi : 14:27:40
Appunto !!! per quello sento odor di interessi interessati
Allora, ho parlato a lungo con una mia amica cliente (qualcuno dice un po' troppo amica ) che è veterinaria, figlia di un ginecologo, la quale mi invitava a riflettere sul discorso del consenso "informale" che richiedono al momento del vaccino anti A.
In effetti la spiegazione sarebbe che, non conoscendo le reali conseguenze dello stesso vaccino o la sua efficacia, si rende il paziente il solo e unico responsabile dopo averlo fatto firmare.
Questo è quanto ha reso diffidenti gli operatori sanitari.
Sul vaccino stagionale, la stessa amica mi diceva che non si è mai vaccinata perché ritiene sia insufficiente: i ceppi sono diversi e il vaccino è preparato per uno solo, quindi alla fine la reale utilità si riduce. Va detto anche che sono tre anni che mi vaccino e non ho mai preso nulla di troppo forte, mentre lei l'anno scorso ha beccato tre influenze...
Quest'anno mi ha invece beccato questa tosse malvagia... ma stasera la sconfiggo in acqua...
Non mi risulta che nel vaccino stagionale esista soltanto un ceppo ma tutti i ceppi dell'influenza passata piu' la nuova che dovrebbe arrivare e ci hanno quasi sempre azzeccato.Ora la scelta del vaccino dovrebbe essere tra :adiuvato con MF59 o il virosomale. Se si legge il bugiardino degli adiuvati e' ben enunciato che deve essere somministrato dai 65 anni in su';invece per il virosomale:dai 36 mesi in su; non capisco perche' non viene specificato con chiarezza da ministero della salute. Essendo il vaccino della suina adiuvato ecco perche' fanno firmare il consenso informato. Secondo me ;il vaccino Focetria e' nato nel dubbio creato ad arte dalla confusione dei media e ora nessuno se la sente di dare certezze. L'unica certezza l'ho sentita oggi:e' indispensabile per le donne in attesa.
Parlando da sanitario vorrei tranquillizzare un po' gli animi dicendo che l'influenza H1N1 non è mortale come patologia in sé. Può diventarlo in pz con immunodeficit, in concomitanza ad altre patologie serie pre-esistenti. Non a caso i morti avevano già una seria compromissione generale. Quindi esorto tutti a ragionare con la propria testa e a non farsi convincere dalla psicosi di massa. Le categorie a rischio possono vaccinarsi ma i soggetti in salute è meglio che lascino lavorare il proprio sistema immunitario... onde arrivare impreparati a epidemie molto più serie e sicuramente più pericolose. Son stati messi sul mercato vaccini firmando liberatorie, in quanto in 6 mesi è stato prodotto un vaccino non sperimentato appieno e in modo sicuro. Il Tamiflu (di cui molti paesi han fatto scorte atomiche) della Roche si è dimostrato non essere molto efficace per i ceppi isolati in Italia.
La terapia in caso di H1N1 è la medesima che per l'influenza normale (che miete molte più vittime, tra l'altro). Stare al caldo a casa, evitare i posti affollati, assumere antipiretici per la febbre e i dolori articolari, lavarsi spesso le mani e usare manovre di igiene sociali. Normalmente dura qualche giorno. In caso di complicanze è bene chiamare il medico a casa (e non andare ai centri sanitari o in Pronto Soccorso per spargere il virus come molti fanno) per l'eventuale terapia di supporto. Gli antibiotici non servono, salvo appunto per le complicanze. Quindi... Usiamo la testa per favore.
Luca, concordo in pieno con quello che dici e penso siano molto utili i consigli che hai dato.... soprattutto perchè vengono da un "addetto ai lavori". Voglio comunque sottolineare la grande confusione generata, come se non bastasse, anche dai medici di famiglia. Io ho chiesto al mio dottore che opinione avesse sul vaccino contro l'H1N1 e cosa consigliasse di fare. Risposta: "Non mi pronuncio e non do consigli nel merito... lascio la libera decisione ai pazienti". Sono andato via sconcertato! Vi sembra possibile una cosa del genere?
e per i consigli su come curarsi l'influenza, normale o no, riporto i vecchi consigli di mio padre, medico di una volta: 1. evitare le correnti d'aria, che lui sintetizzava con "stare nella stessa aria". vero che si tende ad arieggiare le stanze, ma le correnti d'aria sono micidiali e possono portare alle broncopolmoniti.
2. stare a letto. Per la precisione, per evitare ricadute: -un giorno a letto senza febbre -un giorno a casa senza febbre.
3. bere parecchio, che l'organismo "si lava da dentro". acqua, tè caldo o freddo... 4. un antinfluenzale contenente paracetamol aiuta di più dell'aspirina. Non so perchè, lui me lo spiegava questo cura, l'aspirina butta solo già al febbre, non so quanto sia vero.
e mi raccomandava di diffidare del fatto che alla mattina si sia sfebbrati per alzarsi, aspettare che è la sera il test se la febbre è passata. Lui poi mi raccomandava assai prudenza prima di riprendere doccia o lavarsi i capelli, forse le case erano più fredde allora, ma il permesso di fare bagno era l'ultimo che i mi dava, e invece leggo di gente che si fa la doccia con la febbre. Ci si lava a pezzi, soprattutto gli orifizi.
da ultimo un consiglio mio: quando vi vengono i brividi di febbre, fatevi una bella borsa d'acqua non semplicemente calda, ma quasi bollente da tenere sui piedi, pancia o schiena e vedete che sollievo! ma le borse dell'acqua calda non sono forse quelle di una volta, io in caso di brivido o brividetto, in alternativa, soffio un po' d'aria calda coll'asciugacapelli sotto le coperte" nulla di più rilassante.
Cara Biblio, certe cose che hai scritto me le ripete tuttora anche la mia mamma: la "corrente" è una fobia tutta napoletana, per cui ancora oggi, se capita di ascoltare un napoletano, anche a ferragosto, lo senti lamentarsi della "corrente"; quando mamma mi vede lavare i capelli con il raffreddore, inizia a borbottare; con la febbre o altre forme di raffreddamento, il bere molto ormai per me è una buona abitudine.
e allora deve essere un pò generalizzata, perche anche la mia mamma (che era pugliese) diceva sempre "non stare in mezzo alla corrente che ti fa male !!!"