Sono affetto da m di Crohn da circa 5 anni, dall'estate del 2003 si è formata un ernia inguinale sn. Fino al mese di Maggio 2005 non mi ha dato grandi problemi, oltre a leggeri fastidi, comunque bastava toccarla e rientrava tranquillamente. Da fine Maggio ad oggi è molto più grande, a volte non si riduce dandomi dolori crampiformi fortissimi e bloccandomi la peristalsi . Sto mangiando poco per non appesantire l'intestino, però sto dimagrendo tantissimo.... Volevo porre due domande,
Effettuare l'intervento essendo affetto da m. di crohn è pericoloso?
Facendo l'intervento con l'ernia rientrata è più semplice?
Non più degli altri. Certamente con l'ernia ridotta l'intervento è più semplice che se effettuato in semiurgenza per ernia intasata o peggio strozzata.
Egregio Dottore la ringrazio per la sua disponibilità e per le sue risposte. Il giorno 5 Settembre 2005 ho fatto le analisi e le visite Cardiologica torace per il pre-ricovero, il chirurgo mi ha compilato la cartella e mi hanno detto che mi avrebbero chiamato loro per l'intervento. L'ospedale al quale mi sono rivolto è l'Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari chirurgia generale diretto dal dott. Zamboni. E' la stessa Azienda dove son seguito per la malattia di Crohn. Il reparto di Chirurgia non mi ispira fiducia, mi sono sembrati molto superficiali, ho fatto loro presente che da cinque anni assumo cortisone e immunosoppressori e soprattutto l'alprazolam, il chirurgo mi ha detto di non preoccuparmi in quanto nessun farmaco che assumo interferisce con l'intervento. Eppure altri chirughi di altri ospedali mi hanno detto che il cortisone interferisce con la cicatrizzazione della ferita e che l'immunosopressore andrebbe sospeso, e infine per quanto riguarda l'Alprazolam converrebbe una anestesia locale per evitare interazioni. Io sono nel piano panico!! L'intervento va fatto e non è più rinviabile in quanto ho avuto una situazione di intasamento giorni fa e ho rischiato l'intervento d'urgenza, poichè tutto l'intestino si era bloccato riempendosi di meteorismo come se fosse in corso una sub-occlusione. Ho la necessità dei suoi preziosi consigli per affrontare serenamente l'intervento (crisi di panico permettendo) compreso quello se è il caso di cambiare struttura ospedaliera La ringrazio tantissimo e Le faccio i miei complimenti per il sito.
Conosco personalmente il Dott. Zamboni, che è stato aiuto presso il Centro Trapianti di fegato dell'Ospedale Molinette di Torino dove lavoro. Ha una enorme esperienza in tema di immunosoppressione e di reazioni dell'organismo, oltre ad essere un chirurgo più che valido. Si rivolga pure a lui e se l'intervento è improcastinabile, deve essere fatto. Il cortisone e gli immunodepressori possono ritardare l'inglobamento della rete, ma se questa viene fissta con punti (tecnica di Lichtenstein) non dovrebbero esserci problemi. Ci faccia sapere cosa le dicono.
Carissimo Dottore, in questi giorni di attesa ho provato a parlare con il Dott. Zamboni, ma purtoppo non ci sono riuscito in quanto sempre occupato da familiari di pazienti operati di trapianto di fegato. Lunedi 19 Settembre dovrò afffrontare l'intervento nonostante la malatti di crohn sia un po' attiva nel senso 15.000 Gb, e carenza di ferro ferritina 4ng e sideremia 15. L'ernia comunque è dentro la parete, in tutto questo periodo ho fatto totale riposo e ad ogni piccolo sforzo ho sempre tenuto la parte per non farla fuoriuscire. Le volevo chiedere se anche nel mio caso essendo l'ernia ridotta, l'intervento consiste sempre nell'asportazione del sacco, nel riposizionamento del viscere nel rinforso della parete e nell'applicazione della cosi detta "retina".... oppure essendo dentro e qundi ridotta basterebbe fare solo la riduzione della porta e il rinforzo della parete con la retina. Non le nascondo che ho una gran paura!! La ringrazio per le risposte
Il sacco va sempre isolato, ma spesso non si apre e si affonda e basta. Poi si posiziona la rete e si chiude. Potrà comunque riprendere le sue terapia a breve e anche la sideropenia può essere corretta già da adesso, se il caso. Attendiamo notizie.
Avendo i valori infiammatori alti dovuti alla malattia di Crohn nonostante, come le ho già scritto precedentemente, assumo Cortisone e Azatioprina i rischi sono maggiori, tipo setticemia o qualcosa di piu' grave? Poi mi preoccupa il ferro basso l'emoglobina a 12,5 (sta progressivamente scendendo a causa di detta carenza). Un'ultima cosa che mi spaventa è l'anestesia spinale. Questa non blocca la motilità intestinale che è controindicata in pazienti con Malattie croniche intestinali perchè potrebbe causare un megacolon tossico? Mi scusi per le tante domande e per il mio esternare la grande paura che ho a due giorni dall'intervento. La ringrazio per le Sue risposte e mi complimento ancora per il sito.
In genere l'anestesia spinale non blocca la motilità intestinale. Il rischio di infezione può essere un pò aumentato, infatti occorre fare una profilassi antibiotica continuando qualche giorno dopo l'intervento.
Carissimo Dottore, il giorno 19 Settembre 2005, come era previsto sono stato operato. Il tipo di ernia era una inguinale esterna obliqua. Durante l'intervento il sacco, anche se grande è stato isolato e affondato, poi è stata applicata la rete e siccome la porta erniaria era troppo grande è stato applicato anche un peg, secondo il metodo di Trabucco. Sono stato dimesso il pomeriggio successivo e dovrò tornare oggi per la medicazione. I dolori post operatori sono ancora abbastanza forti, infatti faccio un po' fatica a tenere la schiena diritta in quanto mi sento tirare e quindi riesco a camminare poco e poi mi fa male la coscia sx perchè si irrigidisce la muscolatura.
1)Tutto ciò a tre gg dall'intervento è normale?
Per quanto riguarda l'anestesia mi è stata effettuata l'epidurale che come temevo mi ha bloccato prima la minzione ed è stato posizionato un catetere, poi l'intestino che si è gonfiato tantissimo di meteorismo, causato ovviamente dalla malattia di crohn. L'intestino ha iniziato a riprendere la sua motilità il giorno dopo però son rimasto per almeno 16 ore con l'addome globoso.
2) Questo gonfiore può aver avuto effetti negativi sulla plastica effettuata?
3) Quanto tempo occorrerà affinchè questi dolori interni ovvero sotto la ferita spariscano o almeno si alleviano notevolmente?
Sempre con fiducia attendo una sua risposta Grazie
A 3 giorni dall'intervento è normale una dolenzia e una certa rigidezza, che tuttavia va vinta mobilizzandosi, con cautela, ma aumentando giorno per giorno, se no i muscoli si irrigidiscono da inutilizzazione. Il gonfiore non dovrebbe aver influito, se la plastica è stata ben condotta. Ci vorrà una settimana o poco più perchè la situazione si stabilizzi verso il meglio.
Oggi ho fatto la medicazione e il chirurgo ha detto che la ferita sta procedendo bene. Per quanto riguarda la rigidità della gamba e la sensazione di sentire la ferita che tira, mi ha dato il suo stesso consiglio ovvero quello di muovere in modo graduale ogni giorno di piu la gamba, perchè la rigidità è dovuta all'inutilizzo della muscolatura, in effetti sono rimasto molto tempo a letto. Dovrò tornare il 29 Settembre per togliere i punti, e fino al 29 mi ha detto di sostituire almeno a giorni alterni la garza e il cerotto.
Carissimo dottore, secondo lei, che tipo di garza e cerotto devo usare? e poi tenere i punti per 10 gg non è tanto? Mi dissero la volta scorsa 7 gg.
Usi quello che vuole, basta che sia garza sterile e cerotto che non la irriti. La rimozione dei punti dipende dal chirurgo, c'è chi li toglie precocemente anche in 5 - 6 giornata e chi preferisce aspettare di più.
Egregio Dottore, ieri mi hanno finalmente tolto i dodici punti di sutura. I dolori interni la ferita si sono molto alleviati senza ricorrere a nessun trattamento antidolorifico, anche se ogni tanto quando sto in piedi sento dall'interno qualcosa che spinge. Però proprio da ieri mi sono accorto di aver perso la sensibilità nella piega della coscia, proprio non sento nulla, ne freddo poggiandoci ghiaccio, ne dolore pungendo tale parte. Probabilmente non me ne sono accorto ma questo problema lo dovrei avere già dal giorno dell'intervento. E' normale avere la sensazione dell'ansa che spinge e l'insensibilità nel tratto inguinale? Come si può risolvere? Per quanto riguarda la malattia di Crohn, lo stress dell'intervento l'ha riacutizzata e da lunedi inzierò il Day Hospital per ripristinale i valori della ferritina 2 ng/dl (HB 11.5) e il ciclo di cortisone per via endovenosa. La ringrazio sempre per la sua tempestività nelle risposte
L'insensibilità è dovuta ad una lesione temporanea o permanente di un piccolo nervo della regione. In genere nel giro di qualche mese recupera. La sensazione è dovuta alla presenza della rete che è pur sempre un corpo estraneo. Anche questa col tempo scompare.