Ragazzi, prudenza è sempre una parola chiave i un percorso di ripresa...se proprio vogliamo vogliamo fare un parallelo con strutture immobiliari..anche noi bisognamo di manutenzione,restauri...talvolta una vera e propria ristrutturazione ...come qui in questo periodo a casa mia.
Poi ognuno di noi a modo suo con atteggiamenti e modo di porsi differenti è alla ricerca della propria ottimale sicurezza...e devo dire che alfa è stato piuttosto efficace nel chiarire il suo.
Caro Marco, come ho già scritto, io sono qui soprattutto alla ricerca di conferme e rassicurazioni perché, psicologicamente, ho il terrore di riprendere a correre, fare palestra, ecc., e sono passati ben due mesi dal mio intervento. E, poi, se c'è una persona prudente, quella sono io. Ma, aldilà delle puntuali rassicurazioni del DOC, quello che io mi chiedo è se sia logico usare tutta questa prudenza e farsi condizionare cosi tanto dall'intervento che abbiamo subito. Cerco di spiegarmi meglio. Le statistiche dicono che il rischio di recidiva è pari all'1%, che è un valore già di suo estremamente basso (probabilmente, è più alto il rischio di avere un infarto e però nessuno si fa condizionare da questa eventualità). Nel caso, statisticamente remoto, una recidiva dovesse poi verificarsi, c'è sempre la possibilità di farsi rioperare. Da quello che mi consta, un'ernia può essere operata più volte, tranne che nelle persone molto anziane (ma per le persone molto anziane, l'ernia inguinale è l'ultimo dei problemi). E allora, perché tutta questa prudenza?
Si certo. Da questo punto di vista, io ho giocato d'anticipo perché anche se avevo solo una punta d'ernia, mi sono fatto operare a tutti e due i lati in laparoscopia.
Il tasso di recidiva è esponenziale 1 ernia 1 % 2 ernia 5 -8 % 3 ernia 15 -18 % etc etc. Rischi di lesioni del funicolo con atrofia del testicolo scarsi alla prima ernia, esponenziali per ogni recidiva Più si opera e più aumentano i rischi.
NOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!! Allora, ha ragione Francer! La recidiva è una vera iattura. Doc, questa è una cosa assolutamente da approfondire perché la sua rivelazione ha mandato a monte tutti i miei progetti di vita. Come si fa a conciliare l'idea di poter riprendere qualsiasi attività fisica (NESSUNA ESCLUSA) con i rischi che una recidiva, seppur remota, potrebbe comportare e che Lei ha palesato? So che la medicina non può sempre fornire risposte definitive, ma la prego, se possibile, di chiarire, ancora una volta, i seguenti punti:
1- l'attività fisica, anche ESTREMA, può incidere sul rischio di recidiva oppure è del tutto ininfluente?
2- dopo quanto tempo dall'operazione è possibile riprendere, senza pericoli, l'attività fisica, anche ESTREMA? (le concedo una stima prudenziale)
3- alla luce dei rischi da Lei evidenziati, come ci si deve comportare davanti a una recidiva?
Per attività fisica estrema, intendo, ad esempio, sollevamento pesi, arrampicata libera, lancio del peso, lancio del giavellotto, trapezista in un circo, ginnasta alla Yuri Chechi, ecc.
Alfuccio, guarda che hai 42 anni e, te lo dico per esperienza personale, non sono più nè i 20 né i 30 Lascia gli sport estremi alle spalle e a quelli più giovani che l'ernia se la devono ancora fare venire Si può essere anche intensamente sportivi calibrando tutto in relazione all'età Dopo l'intervento si può tornare a fare tutto quello che si faceva prima ma dopo i 40 anni non si può sempre fare quello che si faceva a 20
Ps Comunque lancio del peso e del giavellotto e arrampicata libera si possono continuare a fare senza troppi problemi, magari il sollevamento pesi un po' ridimensionato Anche Yuri Chechi ha vinto l'oro a 27 anni oggi che ne ha 45 non fa più quello che faceva prima e si è ritirato a 35 anni
Tutto incide e niente incide.. ma non si può vivere nel terrore di una recidiva.. fare quello che si riesce a fare e vivere. I tempi sono variabili da individuo ad individuo. un mio paziente ha corso la maratona dopo tre mesi, un altro a fatto free climbing dopo tre quattro mesi.. per ora non hanno avuto recidive o almeno non me l'hanno detto...
@Francer. Per seguire i tuoi consigli, ho già dovuto rinunciare al sesso. Non chiedermi di fare a meno anche dello sport estremo. E poi, chi te l'ha detto che ho 42 anni? In ogni caso, è l'età biologica quella che conta.
@Doc. Grazie della risposta. Correre una maratona e il free climbing non erano nei miei progetti, ma se il consiglio è questo, comincierò da subito gli allenamenti.
Caro Marco, come ho già scritto, io sono qui soprattutto alla ricerca di conferme e rassicurazioni perché, psicologicamente, ho il terrore di riprendere a correre, fare palestra, ecc., e sono passati ben due mesi dal mio intervento. E, poi, se c'è una persona prudente, quella sono io. Ma, aldilà delle puntuali rassicurazioni del DOC, quello che io mi chiedo è se sia logico usare tutta questa prudenza e farsi condizionare cosi tanto dall'intervento che abbiamo subito. Cerco di spiegarmi meglio. Le statistiche dicono che il rischio di recidiva è pari all'1%, che è un valore già di suo estremamente basso (probabilmente, è più alto il rischio di avere un infarto e però nessuno si fa condizionare da questa eventualità). Nel caso, statisticamente remoto, una recidiva dovesse poi verificarsi, c'è sempre la possibilità di farsi rioperare. Da quello che mi consta, un'ernia può essere operata più volte, tranne che nelle persone molto anziane (ma per le persone molto anziane, l'ernia inguinale è l'ultimo dei problemi). E allora, perché tutta questa prudenza?
Originariamente inviato da alfa - 14/08/2014 : 21:40:59
Io parlo di prudenza ma ,vedi al tempo io quello che stai facendo tu lo feci dentro di me esasperando la ricerca di sicurezza fino all'immobilita pressoche totale...cominciando a frequentare il forum capii con calma che rischio o non rischio se non mettevo il faccino (ed il resto del corpo )fuori dall'uscio sarei scoppiato nel tentativo di capire solo con inutili speculazioni mentali ciò che si può semplicemente capire muovendosi anche con il rischio di nuove diverse esperienze di dolore...(pugni in faccia,menisco fortemente a rischio dopo caduta,due vertebre schiacciate e tralascio il resto).
Eventuale nuova ernia addominale? Me ne sbatterei,nel senso che sicuramente non reagirei più negativamente come prima.
Si certo. Da questo punto di vista, io ho giocato d'anticipo perché anche se avevo solo una punta d'ernia, mi sono fatto operare a tutti e due i lati in laparoscopia.
Originariamente inviato da alfa - 15/08/2014 : 19:43:06
Scusate mi sono perso qualcosa o forse non ho compreso bene...la punta d'ernia è già operabile? Chiedo anche al Doc ovvio..sono un pò arrugginito sulla questione.