Sono Angelo, ho 44 anni e purtroppo ho scoperto di avere un’ernia inguinale destra.
Sono stato visitato da un eccellente chirurgo (almeno così si dice), il quale, dopo una visita ha riscontrato un’ernia a destra (a sinistra dice che non c’è anche se io ho molto spesso fitte e dolori simili a quelli che riscontro a destra), e mi ha consigliato di provare fino a febbraio con della ginnastica al fine di rinforzare la parte addominale. In questo modo, secondo lui, il problema potrebbe risolversi.
Premesso che, sono molto scettico sul fatto che possa risolversi il problema così facendo, ogni pomeriggio, dedico del tempo all'esecuzione di alcuni esercizi per il rafforzamento degli addominali.
Inizialmente, quando ancora non conoscevo questo forum ho effettuato degli esercizi da sdraiato portando su gambe a squadra ma avvertivo molti fastidi.
Attraverso il forum ho appreso che gli esercizi migliori da fare sono quelli sdraiati a terra con le gambe poste su una sedia/panca a 90° pertanto effettuo: 5 serie da 10 sollevamenti delle spalle da terra verso le ginocchia -3 serie da 10 sollevamenti obliqui – 5 serie da 10 di sollevamenti delle gambe dalla panca verso il mio petto.
Sono sincero, ho iniziato da circa una settimana e grandi benefici non ne vedo.
Al contrario, sento più dolorini soprattutto nella parte sinistra (quella per intenderci che il chirurgo ha detto non esserci ernia), e non capisco se è perché sto facendo lavorare gli addominali oppure se sto causando danni interni. Dopo aver effettuato gli esercizi quasi mai sento fastidi o dolori (forse li ho sentiti solo le prime volte quando li facevo da sdraiato alzando le gambe da terra in cui lo sforzo era davvero eccessivo). La notte la passo bene e i primi fastidi comincio a sentirli in ufficio stando seduto.
Premesso tutto quanto sopra, vi chiedo:
- Pensate sia utile e risolutivo procedere in questo modo oppure è solo un posticipare l’intervento (il chirurgo mi ha detto che se fossi stato suo figlio non l’avrebbe fatto operare e avrebbe provato quello che sta facendo fare a me)? - Non è che finisco per peggiorare la situazione e da una puntina di ernia arrivo a farmi uscire un “palloncicno” aggravando il tutto? - Nell’effettuare gli inversi, occorre darsi una spinta tale che ti porta ad alzare anche i glutei oppure bisogna limitarsi a staccare le gambe dalla panca e piegarle leggermente verso di noi? - Gli obliqui, come vanno fatti? Alzo le spalle e poi ruoto il corpo oppure alzo il busto direttamente in rotazione?
Nel ringraziarvi per il tempo che vorrete dedicarmi, resto in attesa di conoscere i vostri consigli.
I sintomi che descrivi sono abbastanza tipici, capita anche con una certa frequenza di sentire doloretti di riflesso anche dal lato opposto.
Può essere utile mantenere un buon tono addominale con esercizi blandi come quelli che indichiamo spesso qui nel Forum, ma che sia risolutivo direi di no, almeno io non ho mai sentito di persone guarite in questo modo.
Alcuni medici li consigliano, altri no, dipende anche dalle condizioni nelle quali si presenta il paziente.
L'evoluzione dell'ernia è difficilmente controllabile e quando c'è, prima o poi diventa sempre più grossa e fastidiosa. Certo, un'attività fisica intensa contribuisce a sforzare la parte favorendo la velocità di evoluzione. Tieni presente che sempre si tratta di un problema soggettivo legato alla nostra conformazione fisica e alle nostre abitudini di vita. Qualcuno convive per anni col problema, altri hanno un'evoluzione rapida e difficilmente sopportabile, quindi l'intervento si rende necessario in tempi più ristretti.
Se non ti sforzi il rischio di creare danni è limitato, si tratta di far lavorare la muscolatura correttamente, fai movimenti lenti e controllati, senza scatti. Gli obliqui falli sollevando e ruotando le spalle in un unico movimento alternato. Gli inversi falli semplicemente staccando le gambe raccogliendole verso il petto. Sono esercizi blandi, ma se correttamente eseguiti sono sufficienti. Chiaro che se ti fanno davvero male è meglio lasciar perdere.
Ultima cosa, se hai dei dubbi sulla diagnosi ricevuta, potresti anche sentire un altro parere medico.
Marcello, buonasera e grazie dei preziosi consigli.
In realtà questo medico (quello che mi ha consigliato la ginnastica), è il secondo che ho sentito e che devo dire mi ha fatto una visita completa.
Il primo a cui mi rivolsi mi senti solo il lato destro perché era quello che io gli dissi mi dava fastidio senza nemmeno visitarmi anche solo per un eccesso di scrupolo il lato opposto.
Quest'ultimo mi disse che l'ernia era molto piccola e che in ogni caso andava operata tant'è che sarei già in lista per essere operato a dicembre.
Io non ho problemi ad essere operato, se necessario lo farei anche domani.
Dal tuo punto di vista e dalla tua esperienza, quand'è che ci si dovrebbe operare? Quando il dolore non si sopporta più? Quando l'ernia è oramai uscita?
Io ho solo una grandissima paura che ora ti spiego.
Sono un incallito viaggiatore zaino in spalla (i viaggi per me sono tutta la mia vita, vivo per viaggiare e non posso fare a meno di farlo), fino ad oggi ho sempre viaggiato con uno zaino da 70 litri sulle spalle per un peso di circa 20 kg (ero già da tempo intenzionato a prenderne uno più piccolo che arrivasse al massimo a 12/13 kg di peso), e in questi giorni non faccio altro che chiedermi se dopo l'operazione potrò continuare a viaggiare con il mio zaino in spalla e soprattutto dopo quanto tempo dall'operazione potrò farlo nuovamente.
Per viaggi con lo zaino non intendo trekking in montagna o cose simili, lunghe e faticose, ma come se stessi usando un semplice trolley quando per brevi o piccoli tragitti oppure solo per scendere da un autobus e arrivare al all'hotel.
Se invece non mi operassi a breve ( non tanto per mia volontà quanto piuttosto su indicazione medica), secondo te, potrei nella mia condizione attuale viaggiare con lo zaino in spalla?
Non so sei hai presente gli zaini da trekking, sono fatti in modo che il loro peso, una volta posti sulle spalla vada a scaricarsi tutto sulle gambe in quanto hanno nella parte base delle fasce che si stringono sulle anche.
Il problema, forse, correggimi se sbaglio, sta solo nel doverlo alzare da terra e portarselo sulle spalle.
Marcello, perdonami se ti sto annoiando con tutti questi discorsi, mi farebbe però piacere conoscere la tua opinione e sapere cosa mi consiglieresti te.
Di solito si arriva all’intervento su indicazione specifica del chirurgo, ma il paziente può decidere di attendere, rinviando l’intervento, se le sue condizioni lo permettono. In buona parte dei casi convivere con l’ernia diventa progressivamente intollerabile, soprattutto per uomini, o donne, abituati ad una vita molto attiva che viene sempre più condizionata negativamente dalla presenza dell’ernia. Io per esempio arrivai a non sopportare più neppure l’idea del problema, così mi affidai ad un giovane e bravo chirurgo che mi operò nel miglior modo. Oggi, a dieci anni dall’intervento, continuo a vivere normalmente con un’ottima qualità di vita…nonostante l’età! Non essere in ansia, se l’intervento viene eseguito correttamente si torna a fare tutto ciò che si faceva prima dell’insorgere dell’ernia, anche a livello sportivo, quindi anche portare uno zaino sarà possibile. Certo dovrai mettere in preventivo un periodo di relativo riposo dopo l’operazione, almeno un mese o due, a secondo delle tue condizioni fisiche e delle attività che pratichi. Ad ogni modo il chirurgo che ti opererà saprà darti le indicazioni più adatte alla tua situazione. Ci sono persone che convivono con l’ernia svolgendo tutte le loro attività quotidiane, viaggi compresi, si tratta di prendere delle precauzioni e di usare molta prudenza evitando sforzi eccessivi. Se la tua è una punta d’ernia, per non sforzare troppo la parte nell’attesa dell’intervento, potresti usare gli slip contenitivi in previsione di sforzi fisici, o dovendo stare a lungo in piedi magari con lo zaino. Attenzione però, se portare lo zaino ti da dolori durante o dopo lo sforzo forse, temporaneamente, sarebbe meglio viaggiare usando un trolley. Non preoccuparti, qui non ci annoiamo, siamo abituati a rispondere ai dubbi e alle domande più strane!
DI certo sei nele mani di un medico non so quanto bravo ma che affronta il probema con un minimo di sale in zucca.
Il primo chirurgo scommetto ti ha fatto la solita visita convezionata con impegnativa di 15 minuti, non ti ha spiegato nulla dell'intervento, tantomenmo dei rischi che corri e dei danni permanenti, e ti ha sbattuto in lista d'attesa e via. Lascia perdere, è il classico percorso di chi viene rovinato.
Se l'attuale ti indica di provare a raffoirzare la parete aumentando volume e consistenza della massa muscolare non è di per sè sbagliato anche perchè ho letto e in un paio di casi conosciuto anche persone alle quali l'ernia è rientrata con adeguato esercizio fisico. Il problema è che non siamo tutti uguali ed è solo un tentativo. Una settimana è poco per valutare gli effetti e l'importante è fare esercizi con massima calma e concentrazione senza scatti, lentamente e respirando, cosa non facile visto che hai forse anche ansia addosso per un possibile intervento. Se poi vai a peggiorare la situazione tant'è almeno ci hai provato ma se doveva peggiorare lo avrebbe fatto comunque, a destra come a sinistra.
Il problema comunque non è tanto operarti o no, piutttosto il come operarti.
Se ti operi con tecnica a cielo aperto, dovrai fare probabilmente due interventi se un domani dovessi aprirsi un'ernia anche dall'altro lato. Inoltre, nella tua fascia di età, le statistiche dicono che hai il 30% (un caso su tre mica poco, trovi decine di pubblicazioni in merito) di probabilità di problemi postoperatori permanenti quali fastidio e dolore cronico alla parte operata ion alcuni casi anche così intollerabile da richiedere il reintervento. Atra cosa estremamente negativa è il previsto taglio del cremastere, cosa che per i medici è solo un "dettaglio" in realtà una mutilazione che ti fa abbassare il testicolo coinvolto, che rimane praticamente appeso, lasciandolo spesso paralizzato senza piu motilità durante l'atto sessuale.
Immagina ora il tutto moltiplicato per tutte e due le parti. Visto che ami fare il backpacker e la vita all'aria aperta, il trattamento chirurgico tradizionale rischia di lasciarti fastidi e problemi permanenti che influenzerebbero la tua qualità della vita.
Non è detto che tutto cio succeda, sia chiaro, ma i medici evitano accuratamente di spiegarti questi particolari prima dell'intervento.
Se ti operi in laparoscopia invece tutto questo non succede in quanto non vai a tagliare nulla, la rete viene appoggiata sulla parete, non inserita chirurgivcamente maltrattando nervi, muscoli e funicolo, oltretutto durante lo stesso intervento viene esplorato l'altro lato e se vedono un inizio di ernia ti curano direttamente anche quella. Risolvi due problemi in una volta sola. Il solo problema: devi affidarti ad uno bravo e già esperto che le fa abitualmente, altrimenti rischi un intervento raffazzonato e di avere una recidiva. Ma il tasso di recidiva di un bravo laparoscopista è paragonabie a quello di un bravo chirurgo a cielo aperto.
Altro problema è che gli ospedali evitano in ogni modo la laparo solo per problemi di spesa sanitaria, eccetto casi quali ernia bilaterale o recidiva, ma in alcune parti d'italia puoi accedere facilmente alla laparoscopia, o da valutare anche privatamente pur di evitare le possibili complicazioni delle tecniche a cielo aperto, che personalmente lascerei alle persone anziane, sovrappeso o sedentarie.
Parlane col chirurgo, mi sembra un personaggio responsabile che sa bene cosa significa, non come gli imbecilli che ho incontrato io.
Per le cronache, a me come a molti altri, rientrati in quel 30% che ti dicevo, che trovi qui o in rete operati con le classiche lichenstein e Trabucco hanno rovinato la vita.
Vi ringrazio molto dei consigli e soprattutto del supporto "emotivo" che per un ansioso come me aiutano tantissimo.
Non vi nascondo che leggere dei rischio dell'intervento tradizionale mi hanno molto spaventato e preoccupato.
Con l'ultimo chirurgo (per intenderci quello che mi sta facendo fare la ginnastica), non abbiamo affrontato la questione intervento, ero io ad insistere perché mi operasse subito ma lui mi ha immediatamente fermato invitandomi più volte a tentare con il rafforzamento della parete addominale con esercizi fino a febbraio per poi rivederci e valutare. Più volte mi gah ripetuto, se fossi mio figlio di direi di non operarti per il momento e prima che me ne andassi mi ha che se avessi sentito altri dieci chirurghi tutti mi avrebbero proposto l'intervento.
Presumo sia in grado di operare anche in laparoscopica ma non credo che in ogni caso possa essere io a decidere la metodica da utilizzare.
Non so se quei si possono fare nomi di medici..... Operò anche mio papà ad una fistola perianale e ad un'ernia nello stesso intervento. Mio papà non ha mai avuto problemi (almeno che so io), e ora a distanza di circa una decina di anni dovrà farsi rivisitare perché gli è uscita a anche a sinistra. Mio papà, ad esempio, ci convive serenamente con l'ernia e quando esce la ributta dentro. Io non lo farei mai!!
Nel caso in cui il medico che mi sta seguendo non volesse operarmi in laparoscopica oppure non mi fornisse adeguate e chiare informazioni sui rischio della metodica che lui vorrebbe utilizzare, potreste aiutarmi voi indicandomi un laparoscopista in gamba a cui rivolgermi esperto in questo tipo di intervento (sono di Latina ma anche Roma va benissimo)?
Io so che a Formia c'è il Dott. Viola Vincenzo, che si dice sia molto bravo, qualcuno sa dirmi qualcosa in più?
Io per il momento sto facendo gli esercizi seguendo alla lettera i vostri consigli. Movimenti abbastanza lenti, calmi senza mai sforzare. Durante gli esercizi non avverto mai nessun dolore particolare ho solo una sensazione come se qualcosa all'interno si stesse un pochino gonfiando, è normale? Anche quando smetto gli esercizi non avverto nessun dolore o fastidio nello stare in piedi. Non so se è normale, ma i fastidi maggiori, li ho stando seduto (circa 8 ore al giorno le passio seduto poiché il mio lavoro d'ufficio me lo impone), e popi quando mi alzo sento delle volte come delle fitte.
Altra cosa che non capisco, (Marcello dice che potrebbe essere un dolore di "riflesso"), spesso i fastidi maggiori (doloretti con piccole fitte), li sento al lato opposto dell'ernia (in pratica dove non avrei l'ernia), normale anche questo secondo voi?
Ora, ad esempio, sono seduto su una comoda sedie davanti al pc che vi scrivo e avverto da seduto qualche lievissima fitta sul lato ernia...vedete, quanti sempre da seduto!!
(...) Non vi nascondo che leggere dei rischio dell'intervento tradizionale mi hanno molto spaventato e preoccupato. (...)
I rischi ci sono in qualsiasi intervento, non esiste la sicurezza assoluta, quale che sia la tecnica usata i problemi possono sempre insorgere, durante o dopo l'intervento. Chi legge con attenzione i racconti del forum trova conferma a quanto ti dico. Non farti condizionare troppo da ciò che leggi in Rete, affidati ad un bravo chirurgo e cerca con lui la soluzione giusta per il tuo caso.
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(...) Con l'ultimo chirurgo (per intenderci quello che mi sta facendo fare la ginnastica), non abbiamo affrontato la questione intervento, ero io ad insistere perché mi operasse subito ma lui mi ha immediatamente fermato invitandomi più volte a tentare con il rafforzamento della parete addominale con esercizi fino a febbraio per poi rivederci e valutare. Più però anche volte mi gah ripetuto, se fossi mio figlio di direi di non operarti per il momento e prima che me ne andassi mi ha che se avessi sentito altri dieci chirurghi tutti mi avrebbero proposto l'intervento. (...)
Se riesci ancora a convivere con l'ernia senza troppe difficoltà, potresti seguire il suo consiglio per vedere se ne trai beneficio. Il fatto che non ti voglia operare a tutti i costi depone a suo favore...
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(...) Mio papà non ha mai avuto problemi (almeno che so io), e ora a distanza di circa una decina di anni dovrà farsi rivisitare perché gli è uscita a anche a sinistra. Mio papà, ad esempio, ci convive serenamente con l'ernia e quando esce la ributta dentro. Io non lo farei mai!! (...)
Avere un'ernia dal lato opposto, anche a breve distanza di tempo dalla prima, è una situazione comune a molti di noi. Però non è detto che debba accadere a tutti, infatti, ci sono tantissimi operati "monolaterali" che rimangono tali vita natural durante, senza più avere altre ernie.
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(...) potreste aiutarmi voi indicandomi un laparoscopista in gamba a cui rivolgermi esperto in questo tipo di intervento (sono di Latina ma anche Roma va benissimo)?
Io so che a Formia c'è il Dott. Viola Vincenzo, che si dice sia molto bravo, qualcuno sa dirmi qualcosa in più? (...)
Qui nel Forum abbiamo referenze molto positive riguardo a ospedali del Trentino e di Milano, per Roma e dintorni non credo...però il nostro Doc forse potrebbe darti indicazioni, vediamo se ha la possibilità di risponderti...
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(...) Io per il momento sto facendo gli esercizi seguendo alla lettera i vostri consigli. Movimenti abbastanza lenti, calmi senza mai sforzare. Durante gli esercizi non avverto mai nessun dolore particolare ho solo una sensazione come se qualcosa all'interno si stesse un pochino gonfiando, è normale? Anche quando smetto gli esercizi non avverto nessun dolore o fastidio nello stare in piedi.(...)
(...) Non so se è normale, ma i fastidi maggiori, li ho stando seduto (circa 8 ore al giorno le passio seduto poiché il mio lavoro d'ufficio me lo impone), e popi quando mi alzo sento delle volte come delle fitte. (...)
La posizione da seduto è fastidiosa per molti di noi, anche nel primo postoperatorio, può dipendere dal fatto che l'inguine stando seduti è costantemente "compresso".
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(...) Altra cosa che non capisco, (Marcello dice che potrebbe essere un dolore di "riflesso"), spesso i fastidi maggiori (doloretti con piccole fitte), li sento al lato opposto dell'ernia (in pratica dove non avrei l'ernia), normale anche questo secondo voi? (...)
Originariamente inviato da Angelo.c - 28/10/2019 : 21:31:29
Normale non direi, però sono sintomi ricorrenti in diversi racconti del Forum. Li sentivo anch'io ogni tanto, ma dall'altro lato l'ernia non c'era affatto. Potrebbero dipendere anche da posture scorrette che influiscono sulla zona inguinale.
Per quanto riguarda la scelta del metodo, se open o laparoscopico, purtroppo la scelta proposta dagli ospedali non è sempre quella migliore per il paziente ma quella che le direzioni ospedaliere obbligano i medici a proporre per soli motivi di contenimento della spesa. E' un fatto risaputo e conclamato.
La laparoscopia è piu costosa e posso dirti che nel centro italia e lazio in particolare, dove sono con le pezze al sedere, nessun ospedale ti opererebbe in laparoscopia in SSN se non hai una bilaterale conclamata, se non privatamente.
Privatamente in centro italia puoi avere ampia scelta di ottimi medici e strutture, in SSN rischi anche di finire sotto le mani di uno specializzando. Addirittura alcuni propongono il doppio intervento a cielo aperto, fattibile ma che può diventare devastante, oppure operare una parte poi l'altra "la teniamo sotto osservazione"....finchè non devi rioperarti.
Non si opera una punta d'ernia con il taglio, non ha senso aprire l'addome per una cosa del genere, ma in laparoscopia riparata una parte ormai sfasciata si può preventivamente riparare anche l'altra se in presenza di punta d'ernia. La rete va solo appoggiata e fissata.
I rischi in laparoscopia ricorda che possono essere piu gravi ma limitati alle sole azioni operatorie durante l'intervento, quelli a cielo aperto meno gravi durante l'intervento ma molto frequenti nel postoperatorio, e non si torna indietro. Per questo ci vuole un laparoscopista bravo, che abbia il manico con anni di esperienza e almeno qualche centinaio di interventi alle spalle.
In questi 3-4 mesi di esercizi perdi un po' di tempo ad informarti sulle tecniche operatprie, sulle statistiche di riuscita e sulle statistiche rischi. Perdi tempo (anzi è tutto di guadagnato) a cercare nel forum i vecchi messaggi, ci sono parecchi link a pubblicazioni scientifiche estere con studi e statistiche per avere un quadro abbastanza chiaro per scegliere tu come operarti.
I medici ci sono quelli che sconsigliano la laparo e fanno solo cielo aperto (perchè sanno fare quello, bene benissimo o malissimo) o laparoscopisti che la utilizzano con sicurezza e ottimi risultati, cosi come molti casi di disastri in ambedure le tecniche. Anche qui sono riportati errori in laparoscopia.
Ribadisco poi quella che considero la vergognosa diffusa omissione di informare il paziente sul taglio del cremastere e sulle reali percentuali di rischio di dolore cronico, per poi abbandonare a se stessi i pazienti che dopo mesi tornano dal chirurgo sbigottiti e doloranti.
Non avere nessuna fretta e informati.
PS: Cmq le parole chiave di attualità sono: -Tecniche Lichenstein, Trabucco per operazioni cielo aperto. -TAPP (o TEP poco diffusa) per laparoscopia.
Buonasera. Di nuovo mile grazie del supporto. Siete meglio di una enciclopedia medica... Seguirò tutti i vostri consigli fino a febbraio e poi andrò nuovamente a visita e vi aggiornerò. Nel frattempo se mi venissero altri dubbi vi disturberò ancora. Grazie..
(...) Siete meglio di una enciclopedia medica... (...)
Dici? Fossi in te non ne sarei tanto sicuro! Non fidarti troppo nemmeno di noi, leggi più che puoi, ma soppesa con molta attenzione i contenuti di ciò che trovi in Rete (Forum compreso), poi decidi il da farsi secondo la tua particolare situazione e con l'aiuto di un bravo chirurgo.
quote:
(...) Nel frattempo se mi venissero altri dubbi vi disturberò ancora. (...)
Originariamente inviato da Angelo.c - Oggi : 21:29:08
Buongiorno. Un piccolo aggiornamento. Il medico che mi sta seguendo opera da 40 anni è ha all'attivo 40.000. Si occupa prevalentemente di chirurgia oncologica (grandi e complessi interventi), colon, pancreas, colecisti, stomaco, ecc. La laparoscopia la pratica abitualmente. Che ne pensate? Non è un chirurgo che opera solo ed esclusivamente ernie. Fatemi sapere. Grazie
Potresti contattarlo e valutare insieme a lui la tua situazione, per capire: se sarà lui personalmente ad operarti, se ritiene che la laparoscopia sia la soluzione giusta per te e se abitualmente la usa in caso di ernia inguinale.
Se preferisci un medico specializzato in interventi d'ernia, dovresti rivolgerti ad un Hernia center
Buongiorno Marcello. A febbraio, come ti dicevo, devo rivederlo perché termino il periodo della ginnastica. Che sarà lui ad operarmi è certo, non ci sono dubbi. Che esegua abitualmente interventi in laparoscopia lo so per certo. Che mi operi in laparoscopia non so dirti. Di lui, come del resto hai notato anche te, ho apprezzato molto il suo non propormi subito l'intervento chirurgico nonostante io "premevo" per farlo subito questo mese. Tu pensi che un medico con 40.000 interventi alle spalle e quaranta anni di esperienza possa essere più che affidabile indipendentemente dal fatto che non operi solo ernie ma piuttosto interventi di oncologia complessi? Tu cosa faresti? Nel Lazio è molto noto ma questo potrebbe non significare nulla! Ora opera solo in cliniche private poiché ha dovuto lasciare l'incarico alla ASL per sopraggiunti limiti di età. Fammi sapere.. Grazie mille
A dire il vero non esiste la figura del chirurgo "ernista" e basta, semmai il chirurgo generale piu specializzato in certi interventi all'addome, chirurgia di parete, chirurgia oncologica, dell'apparato digerente ecc. Tutti fanno le ernie ma, a prescindere dalla specializzazione, non significa che tutti sappiano farle bene.
(...) Tu pensi che un medico con 40.000 interventi alle spalle e quaranta anni di esperienza possa essere più che affidabile indipendentemente dal fatto che non operi solo ernie ma piuttosto interventi di oncologia complessi? (...)
Un'esperienza simile dovrebbe dare delle buone garanzie di affidabilità, ma nel Forum abbiamo sentito anche di medici giovani che operano in modo ottimale.
quote:
(...) Tu cosa faresti? (...)
Originariamente inviato da Angelo.c - 30/10/2019 : 12:46:15
Io al tempo del mio intervento mi affidai ad un medico che mi fece una buona impressione e sul quale avevo avuto delle buone referenze. Nel tuo caso, non essendoci urgenza d'intervenire, potresti attendere febbraio seguendo le indicazioni che hai ricevuto e continuando ad informarti sulle diverse possibilità di risolvere la tua situazione.
Ho letto che la respirazione negli esercizi è importante.
Voi come facevate?
Io faccio così:
crunch classico (tirando solo su le spalle da terra): butto fuori durante la salita e prendo invece aria quando torno giù, giusto?
Obliqui: Butto fuori quando salgo e ruolo e prendo aria quando scendo, giusto?
N.B: non so voi, sarò forse impacciato io, ma gli obliqui per me sono difficilissimi e non so nemmeno se li faccio correttamente. Voi come li facevate?
Crunch inverso: Butto fuori quando porto le gambe verso il mi etto staccandole dalla panca e prendo aria quanto le riporto giù sulla panca, giusto?
Fatemi sapere anche voi perchè in rete non ci si capisce molto.
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1 ospite.)
Spedito - 25/10/2019 : 14:41:39
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