ho 43 anni, sono obeso (peso 135 kg per un'altezza di m 1,85) e soffro di ernia epigastrica che mi ha portato due volte d'urgenza in ospedale negli ultimi tre anni. In entrambe le occasioni è stato possibile evitare l'intervento chirurgico d'urgenza. L'ernia ha raggiunto un diametro di circa 20 centimetri Su internet ho visto che oltre il 90% delle ernie trattate con interventi chirurgici sono inguinali. Tale circostanza mi induce a chiedere un centro specializzato in tale tipo di intervento. Vivo a Rimini. Nel frattempo mi sto adoperando per una drastica dieta, e ho smesso di fumare per evitare probabili complicanze respiratorie post operazione. Quali consigli può fornirmi per prepararmi al meglio all'intervento, che comunque dovrà avvenire quanto prima perchè l'ernia incomincia a darmi fastidio e poi la paura che possa incarcerarsi di nuovo..... La ringrazio per la disponibilità.
Mi permetto di richiederle ulteriori consigli in merito ai comportamenti che devo assumere al fine di giungere nelle condizioni ottimali all'intervento chirurgico, e in particolare desidero sapere se : a) esiste un peso ottimale o di circonferenza della parete da raggiungere ? b) tale peso dovrà poi essere costante per sempre, nel senso che dovrò evitare di ingrassare o addirittura di dimagrire per evitare recidive ? c) in attesa dell'intervento che tipo di attività fisica posso intraprendere (bicicletta, passeggiate .....)? d) quali tipi accorgimenti posso intraprendere per evitare in questa fase ulteriori problemi di incarceramento ? Nella fase di dimagrimento - in cui mi sto motivatamente impegnandomi - riduco tale eventualità? e) si tratta - come credo - di un intervento dove la specializzazione e la casistica assume un ruolo importante ? f) in considerazione delle non modeste dimensioni dell'ernia la rete che mi dovrà essere applicata che dimensione assumerà ? g) a quali tipi di complicanze respiratorie vado incontro dopo l'intervento, e soprattutto cosa posso fare per prevenirle ? h) Quale tempistica devo rispettare per l'intervento chirurgico ?
Mi scusi dottore per le numerose domande poste, ma ritengo che solo uno specialista del campo possa darmi delle utili indicazioni e soprattutto placare le mie preoccupazioni e ansie. La ringrazio di nuovo per la disponibilità che mi vorrà concedere.
Il peso ottimale non esiste, dipende dalla costituzione del paziente, comunque data la sua altezza temo che una quarantina di kili siano da perdere.
Esercizio fisico va bene, ma con una fascia elastica che contenga l'ernia. Esercizi di respirazione e se possibile fisioterapia respiratoria prima. Certamente l'esperienza è importante, e l'intervento non è semplicissimo. Nel post operatorio sono proprio le complicanze respiratorie le più temute. Per prevenirle appunto fisioterapia, e a volte il primo postoperatorio necessita di unità di rianimazione.
La rete dovrà essere almeno 5 cm più grande dell'orificio erniario. il dimagrimento dovrà essere conservato, per prevenire il rischio di recidiva.
Perdere circa 40 kg significa aspettare (spero) circa una decina di mesi. Nella fase di calo di peso si ridurrà la probabilità di un incarceramento dell'ernia? Scusi l'ignoranza ma effettuare la fisioterapia respiratoria prima dell'intervento, significa in prossimità dell'intervento o anche nei mesi che si avvicinano all'intervento? Ritiene che sia necessario che mi rivolga ad un centro di pneumologia sin d'ora? E' possibile nell'ambito dello stesso intervento abbinare anche una sistemazione di chirurgia plastica dell'addome (malformato dalla mia obesità) ? In riferimento al decorso post-operatorio, in assenza di particolari complicanze, quanti giorni dovrò prevedere di permanenza nella città sede dell'intervento ?
La fisioterapia va iniziata una decina di giorni prima dell'intervento, ma senz'altro una consulenza pneumologica sarebbe utile.
Come le ho risposto in privato, il reparto di Rimini ha una tradizione favorevole per la terapia delle ernie, anche epigastriche, dovuta alla presenza, mi pare ormai passata ma non ne sono sicuro, del Prof. Forlivesi. La degenza dipende dal tipo di intervento e dal suo decorso, può andare da una settimana ad anche un mese e più in caso di complicazioni. L'addome viene sistemato più o meno bene, ma per una riparazione plastica conviene aspettare che l'ernia sia trattata completamente e non ci siano recidive.
Oltre alla struttura di Rimini, mi può segnalare qualche altra struttura o chirurgo di sua conoscenza? L'ernia epigastrica non è un'operazione di routine, e quindi non sono affatto tranquillo!!
Le chiedo inoltre : perderdo peso riduco l'eventualità che posso incarcerarsi di nuovo. Sono molto preoccupato di tale eventualità, che tra l'altro limita molto la mia vita.
Lo so, è colpa mia se mi trovo in queste condizioni. Per molto tempo ho trascurato il problema pur limitandomi nelle mie attività quotidiane, chiaramente per la paura di un'intervento chirurgico.
Mi congratulo per la sua disponibilità e per la realizzazione del sito e del relativo forum; purtroppo su internet su tale problematica si possono reperire solo informazioni di natura commerciale.
Mi chiedo perchè le strutture pubbliche o private non comunicano con trasparenza i dati relativi alle varie tipologie di interventi, in modo che il cittadino possa meglio valutare dove farsi curare ?
in attesa della risposta le chiedo con quale esame clinico si appura l'esatto diametro dell'ernia ?
Quali sono i criteri che un chirurgo utilizza nel definire l'intervento urgente? All'ospedale di Rimini mi è stato detto che devo prima cercare di dimagrire. Non ho capito se è un'intervento urgente.
Mi pare di comprendere che le tecniche operatorie e le complicanze derivano proprio dall'ampiezza del diametro di apertura, e assumono le stesse caratteristiche sia nel caso di ernia sia nel caso di laparocele.
Ritiene prematuro appurare da subito l'esatto diametro dell'apertura ? Nel post precedente ho valutato il diametro in circa 20 centimetri orientativamente. L'ernia riesco a contenerla nel palmo della mano.
Il diametro dell'ernia epigastrico o di un laparocele si valuta con una TAC della parete. Certamente più è grande più complicato è l'intervento, e più grande va messa la rete. Il dimagrimento consente una miglior tenuta dei tessuti, una minore indaginosità dell'intervento e un miglior decorso postoperatorio. Certamente è meglio che non aspetti ancora, anche se l'urgenza dell'intervento si valuta sulle complicanze. E' urgente un'ernia complicata (intasata, strozzata, infiammata o che limita completamente le normali attività).
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