Ciao a tutti Finalmente qualcuno che forse può aiutarmi Help - Help Allora mi presento : meba - 56 anni 2 anni fà sono stata operata di calcoli alla cistifellea l'anno scorso di laparocele vicino all'ombelico (tra l'altro nn avevo capito bene cosa volesse dire LAPAROCELE) il tutto era di pochi cm. ORA HO UNA PANCIA ENORME il nuovo chirurgo che mi ha visitata mi ha detto che debbo dimagrire di 15kg prima di pensare ad una nuova operazione....... e che è sufficiente una panciera x fare una vita nurmale Ma la pancia aumenta quasi ogni giorno Chi mi può dare consigli ed informazini?
Ciao Mabe benvenuta fra noi! sicuramente il tuo chirurgo non sbaglia nel consigliarti di perdere peso x affrontare un nuovo intevento che sicuramente sarà un addomino plastica o mi sbaglio?Sai perche ne sono quasi sicura ?A settembre tocca anche a me,meno chili si hanno addosso meglio sara' l'esito dell'intervento,comunque parlane con un buon dietista la cosa non è drastica io è il secondo anno che seguo una dieta ed ho perso..........no è meglio di no magari privatamente
Riparare un laparocele in una persona in eccesso di peso è un rischio perchè la recidiva è altissima. Giustamente è stato consigliato un calo di peso per poter poi riparare il difetto. Per i dolori non si può dire, possono essere indipendenti dall'ernia o ad essa essere invece legati, magari per piccolo impegno nella stessa di strutture che possono suscitare dolore.
Sono sempre io - accompagnata sotto braccio dalle mie paranoie. Allora: circa 20 anni fà ho fatto una "bella operazione" e mi hanno mandata a casa dopo avermi tolto i punti - così quando sono arrivata a casa stavo beramente benino Nelle due operazioni che ho fatto in questi ultimi due anni, invece, mi hanno spedita a casa dopo tre giorni : stordita dall'anestesia (e di mio) - con i punti - e NN proprio benissimo. Ora chiedo : è sempre così? - dopo 3 giorni a casa? Grazie x le risposte CIAO
Anche prima se possibile. Oggi come oggi stare in ospedale è più un rischio che un vantagio, per via delle infezioni che è più facile contrarre. Inoltre a casa si stà decisamente meglio, tutto naturalmente nella completa sicurezza del paziente.
Allora, sono sempre io : MABE - che oltre ad essere paranoica (terrorizzata da questa pancia che cresce - ci sono dei momenti in cui sembro una donna incinta al 6° mese - poi x fortuna??? si sgonfia) sono anche rompiscatole. Allora : pensavo che l'ospedale fosse quel posto dove uno entra ammalato - viene curato e viene dimesso quando è guarito e quasi autosufficiente Ed invece no!!! Praticamente è un Pronto Soccorso del 3° Mondo Si entra il giorno che si deve essere operati (analisi fatte 30 gg. prima) - catena di montaggio : Operazione nessuno conosce nessuno (chirurghi - medici - infermieri da una parte e paziente dall'altra ma totalmente sconosciuti) appena si è in piedi : a casa Le infezioni sono in agguato (3° Mondo o Lazzaretto di manzoniana memoria) Ci si dimentica che NN viviamo in famiglie patriarcali Soprattutto se è una donna : A CASA E' SOLA E' sola x fare le cose + semplici : rifarsi il letto - fare la spesa - farsi da mangiare - pulire il bagno dopo che si è lavata. E' sola x ritornare in ospedale x togliersi i punti (treno + autobus + sala d'attesa) E' sola x andare in farmacia Una vicina caritatevole ? Speriamo!!!! Il "marito" che ti guarda come se ti avessero tagliato i capelli invece che la pancia ? lasciamo perdere...... Il figlio o molto + raramente i figli che hanno proprio in quei giorni 1000 impegni? H E L P !!!!!
Il quadro non è proprio così. Intanto il chirurgo lo conosci perchè è quello da cui sei andata a farti visitare.
L'intervento è un trauma poco più di una estrazione dentaria, e dal dentyista vai sola e torni sola, qui sei anche più seguita. Le infezioni sono in agguato se resti in ospedale, se sei a casa sono molto ma molto meno.
Se le condizioni sociali non consentono la dimissione, il paziente non viene dimesso, anzi non viene neanche inserito in questo sistema ma rientra nei ricoveri ordinari. Ma la situazione sociale deve essre dichiarata dal paziente, perchè non lo può sapere nessun altro. E' successo che un paziente venisse operato d'ernia e al momento della dimissione dicesse: "Sa sto al 6° piano senza ascensore, posso fare le scale?" Ovviamente è stato trattenuto. Se marito e figli sono insensibili dovevi farlo presente al momento della prenotazione, anche se temo che non sia una condizione suficiente al ricovero.
Mabe non abbatterti sono sicura che in momenti come questi che riguardano la salute,la famiglia c'è sempre,non penso tu venga abbandonata nel momento in cui hai più bisogno di loro ti abbraccio
Grazie Giannagianna - sai vivo con mio figlio di 19 anni universitario - il suo tempo è veramente relativo. Il 1° laparocele che ho fatto a settembre era piccolino (pochi cm.) e l'operazione è durata una quarantina di minuti - x questo laparocele (i primi di maggio era 15-20cm) il chirurgo mi ha detto che l'operazione durerà 4 o 5 ore......... In effetti è questo che mi spaventa......... Scusatemi le mie paranoie - ma solo qui riesco ad esprime un poco delle mie paure Ciao
Allora, sono sempre io : MABE - che oltre ad essere paranoica (terrorizzata da questa pancia che cresce - ci sono dei momenti in cui sembro una donna incinta al 6° mese - poi x fortuna??? si sgonfia) sono anche rompiscatole. Allora : pensavo che l'ospedale fosse quel posto dove uno entra ammalato - viene curato e viene dimesso quando è guarito e quasi autosufficiente Ed invece no!!! Praticamente è un Pronto Soccorso del 3° Mondo Si entra il giorno che si deve essere operati (analisi fatte 30 gg. prima) - catena di montaggio : Operazione nessuno conosce nessuno (chirurghi - medici - infermieri da una parte e paziente dall'altra ma totalmente sconosciuti) appena si è in piedi : a casa Le infezioni sono in agguato (3° Mondo o Lazzaretto di manzoniana memoria) Ci si dimentica che NN viviamo in famiglie patriarcali Soprattutto se è una donna : A CASA E' SOLA E' sola x fare le cose + semplici : rifarsi il letto - fare la spesa - farsi da mangiare - pulire il bagno dopo che si è lavata. E' sola x ritornare in ospedale x togliersi i punti (treno + autobus + sala d'attesa) E' sola x andare in farmacia Una vicina caritatevole ? Speriamo!!!! Il "marito" che ti guarda come se ti avessero tagliato i capelli invece che la pancia ? lasciamo perdere...... Il figlio o molto + raramente i figli che hanno proprio in quei giorni 1000 impegni? H E L P !!!!!
Originariamente inviato da mabe - 23/05/2007 : 00:16:46
Ciao Mabe, intanto volevo dirti che mi dispiace per il fatto che sei spaventata e che ti senti sola ad affrontare questa situazione, ma con tutto il rispetto mi sento di dissentire riguardo ad alcune tue affermazioni. Probabilmente nella mia esperienza sono stata fortunata (anche se la fortuna non è stata proprio dalla mia parte, in quanto ad una fortunata l'incidente che ho avuto io non sarebbe proprio capitato...) perchè ho incontrato dal primo momento che sono entrata in ospedale delle persone fantastiche, che non solo mi hanno aiutata chirurgicamente, ma mentalmente, standomi vicine, in alcuni momenti anche più delle mia stessa famiglia. Perchè è così che ho passato i primi due mesi...potevo contare in tutto e per tutto solo sui medici e sugli infermieri che oltre a curarmi, mi lavavano, mi facevano mangiare e cercavano di tirarmi su di morale proprio quando pensavo che il mondo mi stesse crollando addosso. Sono stati loro che hanno salvato il mio corpo...ma anche l'anima e non smetterò mai di ringraziarli e anche se dimenticherò i nomi di alcuni di loro, resterà per sempre dentro di me tutto l'amore e le attenzioni che mi hanno dato. Come dicevo probabilmente sono stata fortunata, e non riesco proprio a parlare di "malasanità" nel mio caso, da nessun punto di vista. Il DOC ha detto una cosa sacrosanta: in ospedale girano delle infezioni che manco te lo immagini e stare a casa propria è meglio che stare in una corsia. Questo non vuol dire che gli ospedali non funzionanano, ma più semplicemente che è normale che a casa propria si stia meglio senza ombra di dubbio. Ti capisco anche per quanto riguarda il fattore "casa" e "il suo menage". Io vivo da sola, e faccio tutto da sola a partire dal cucinarmi, al rifarami il letto, a vestirmi ecc. ecc. e devo dire con una punta di orgoglio che sono anche contenta di riuscire a fare tutto da sola anche quando sono e sono stata in condizioni fisiche non proprio ottimali. Cerca di far capire, se posso permettermi un consiglio, a tuo marito e a tuo figlio di fare per lo meno la parte loro...almeno fino a che tu non ti sei rimessa completamente. Sono sicura che ti verranno incontro e che capiranno la situazione. Io come tutti gli altri utenti del forum sono qui per sostenerti e per dirti che devi continuare a scrivere e a parlarci delle tue problematiche, cercando insieme a noi di risolverle per quanto è possibile. Un abbraccio fiducioso