Siamo alle solite. Dopo circa una settimana di tregua, esattamente 2 giorni fà quando mi sono alzato sono ricomparsi i dolori.
Mi riferisco sia ai dolori canonici sotto la ferita e attacco coscia- attacco scroto, sia al dolore "misterioso" più volte descritto nel punto lungo la ferita.
Cause scatenanti? Forse dipende dal fatto che il giorno prima nel corso di 8 ore lavorative ho preso e riposto dagli e sugli scaffali una trentina di faldoni (peso variabile dai 2 ai 5 kg)? Le operazioni non sono state consecutive. Ho accusato fastidi ed indolenzimenti (sotto la ferita e attacco coscia- attacco scroto) che cmq quando sono tornato a casa sono spariti nel giro di mezzora. Forse dipende dal fatto che la sera prima o tolto e rimesso il cavalletto allo scooter senza peraltro provare fastidio? Forse dipende dalla varita pressione atmosferica?
Risultato stop corsa e rientro al calcetto rimandato.
Da oggi i dolori sotto la ferita attacco coscia-scroto sono spariti mentre il dolore sul punto lungo la ferita rimane e lo avverto alla minima trazione. E' tornato quando cammino, quando guido, quando mi stendo sul letto per rendere l'idea.
In più persone mi avete scritto che se il dolore non è invalidante bisogna farci l'abitudine ed alternare il riposo agli sforzi, almeno inizialmente. Beh per me non è invalidante non poter fare sollevamento pesi, o non poter fare dei volteggi al trapezio, non è invalidante non poter praticare il karate o il kung-fu, non è invalidante non poetr fare alpinismo.
Non poter correre o giocare a calcio per me E' invalidante. Non poter mettere lo scooter sul cavalletto E' invalidante. Non poter alzare un faldone di 3-4 kg E' invalidante.
E poi se non comincio dopo quasi 3 mesi e mezzo dall'intervento con i pesi più piccoli di 3-5 kg, quand'è che potrò cimentarmi con pesi di 10-15 kg?
In ogni modo mi sono dato una scadenza. Ho intenzione di aspettare fino al 4° mese dall'intervento (il che sarà tra 20 giorni) casomai nel frattempo dovessero verificarsi drastici ed insperati miglioramenti, dopodiché vorrei risolvere una volta per tutte la situazione.
Dal momento che l'ecografia ha sì confermato il buon esito dell'intervento, ma non è riuscita a rilevare la natura del dolore e non voglio assolutamente sottopormi a delle infiltrazioni prima di capire qual'è il problema, vorrei capire se un esame più approfondito quale una RMN possa stabilire quali siano per l'appunto le cause del dolore. E se la RMN non lo può stabilire, esistono altri esami?
Salve a tutti, oggi mi sono recato per altri motivi dal mio medico curante e con l'occasione gli ho chiesto da che cosa potesse dipendere il mio problema o quantomeno azzardare un'ipotesi.
Secondo lui si tratterebbe di un'entesite (non ho capito bene se a un nervo o cos'altro) e mi ha consigliato vivamente di contattare quanto prima il chirurgo e di sottopormi a terapia tramite infiltrazioni in quanto ci potrebbe essere il rischio che il dolore si cronicizzi.
Peraltro ora mi trovo in possesso di responsi differenti: chirurgo - vaga supposizione di nervetto intrappolato nella cicatrizzazione; ecografista - aderenza o dolore neuropatico (ma secondo il chirurgo il dolore neuropatico lo si può avvertire dopo 8-10 mesi dall'intervento); medico curante - entesite
C'è effettivamente il rischio che attendendo ancora il dolore si possa cronicizzare? E se effettivamente di entesite si tratta l'ecografia (del cui esito il medico è al corrente) non avrebbe dovuta rilevarla, mentre invece non risulta alcuna infiammazione?
L'ecografia non vede la neuropatia comunque si parla di dolore cronico dopo sei mesi dall'intervento.
Originariamente inviato da amministratore - Oggi : 21:52:26
Ne prendo atto, ma questo implica che bisogna intervenire prima di 6 mesi per evitare che si cronicizzi? Il fatto che si posa "etichettare" come cronico dopo 6 mesi non può implicare che lo potrebbe già esserlo dopo 4 mesi?
Domani contatterò il chirurgo e spero di farmi visitare martedì prossimo quando lui ha l'ambulatorio.
Tuttavia non mi sono chiare alcune cose:
quote:
Ovviamente bisogna fare le terapie appropriate, che dovrebbe prescrivere il chirurgo..
Originariamente inviato da amministratore - Ieri : 23:58:46
Fino ad ora la terapia "prescritta" dal chirurgo è stata l'attesa di tempi migliori ovvero, non si interviene subito perché il dolore potrebbe passare con il tempo.
Il chirurgo non mi ha saputo dire con esattezza da che cosa dipendesse il dolore, l'ipotesi da lui paventata è che potesse essere un nervetto uncarcerato nella cicatrizzazione e mi sembrerebbe anche plausibile dati i sintomi che provo.
1) la terapia più appropriata per un nervo incarcerato è comunque quella con le infiltrazioni? o altrimenti cosa? 2) per capire esattamente se il problema è il nervo rimasto incarcerato, qual'è l'esame più consono da eseguire dal momento che l'ecografia non lo ha rilevato? O è in grado di stabilirlo il chirurgo al tatto ? 3) come si stabilisce il punto dove va eseguta l'infiltrazione? Esperienza del chirurgo? Esame diagnostico? Punto maggiormente colpito dal dolore?
L'infiltrazione è il terzo step, prima terapia antiinfiammatoria, poi neuroprotettroce poi infiltrazioni, poi eventualmente gabapentin, poi in ultimo il reintervento. Il chirurgo dovrebbe sospettarla, ma un'elettromiografia potrebbe essere utile.
Originariamente inviato da Giovidigi - 12/02/2013 : 09:16:59
Giovi, in effetti noto delle analogie con il dolore che accuso io. L' unica cosa che i miei non sono bruciori, ma un sorta di tiraggio accompagnato subito dopo da un dolore acuto la cui intensità varia a seconda dell'atto che lo ha causato. Inoltre mi sembra di aver capito a te sono comparsi dopo un paio di mesi dall'intervento, mentre nel mio caso da quando ho tolto i punti praticamnete non mi hanno mai abbandonato.
L'infiltrazione è il terzo step, prima terapia antiinfiammatoria, poi neuroprotettroce poi infiltrazioni, poi eventualmente gabapentin, poi in ultimo il reintervento. Il chirurgo dovrebbe sospettarla, ma un'elettromiografia potrebbe essere utile.
Originariamente inviato da amministratore - 11/02/2013 : 23:20:39
Troppo tardi. Nel senso che purtroppo Ho letto solo ieri questo post e sono già stato dal chirurgo.
Il chirurgo non mi ha detto niente di tutto ciò. Secondo lui si tratta di normali dolori di assestamento che se ne andranno con il tempo e mi ha ribadito che il dolore neuropatico si fa sentire dopo 8-10 mesi dall’intervento ed è comunque continuo.
Ha voluto farmi un’infiltrazione che secondo lui potrebbe aiutare a far sì che il dolore se ne vada.
Secondo lui posso fare praticamente tutto ed anche se accuso fastidio quando alzo piccoli pesi non devo farci caso. Posso riprendere a giocare a calcio. Sarà un po’ arduo dal momento che se faccio più di tre saltelli sul posto in punta dei piedi poi incomincio ad indolenzirmi, cmq voglio tentare più per curiosità che per altro.
In verità dovrei fare altre 2 infiltrazioni a distanza di 15 giorni, ma credo che declinerò l’invito.
Ho preso appuntamento la settimana prossima per un consulto con un altro chirurgo in quanto vorrei avere un altro parere e richiedere degli esami diagnostici che né il chirurgo che mi ha operato, né il medico curante voglio prescrivermi.
Inoltre mi dà fastidio un certo tipo di atteggiamento per il quale vengo trattato come se fossi un fregnone, come se i dolori che accuso fossero immaginari o cmq non degni di attenzione.
Dopo la prima infiltrazione non è praticamente cambiato niente, anzi devo dire che mi pare che qualcosa sia anche peggiorato (non è che io lo imputi all’infiltrazione intendiamoci). Voglio dire se tossisco il dolore ora colpisce una superficie più ampia estendendosi verso la zona centrale della ferita e colpisce per lo più la parte immediatamente sopra e sotto la ferita, come se la cute o i tessuti fissero fissati internamente con dei punti di sutura.
quote:
Il chirurgo dovrebbe sospettarla, ma un'elettromiografia potrebbe essere utile.
Originariamente inviato da amministratore - 11/02/2013 : 23:20:39
1)L’elettromiografia che cosa dovrebbe controllare esattamente? 2)Ammesso che vi possa essere un nervo incarcerato l’EMG può stabilire dove avviene ciò e qual’è la causa? 3)Nel mio caso può essere utile anche una RMN ?
Originariamente inviato da Giovidigi - 12/02/2013 : 09:16:59
Giovi, in effetti noto delle analogie con il dolore che accuso io. L' unica cosa che i miei non sono bruciori, ma un sorta di tiraggio accompagnato subito dopo da un dolore acuto la cui intensità varia a seconda dell'atto che lo ha causato. Inoltre mi sembra di aver capito a te sono comparsi dopo un paio di mesi dall'intervento, mentre nel mio caso da quando ho tolto i punti praticamnete non mi hanno mai abbandonato.
Originariamente inviato da robertok - Ieri : 23:24:37
caro roberto si per 2 mesi non ho avuto alcun sintomo poi dolori, non voglio subito pensare al peggio perchè nel caso dell'ernia a sx quando ripresi a giocare a tennis dopo tre mesi dall'intervento ebbi forti dolori e corsi dal chirurgo che disse che si stavano riattivando le fasce muscolari, in effetti lì è passato. spero anche se in questo caso ancora non ho ripreso a fare sport che possa essere normale processo dopo 70 giorni anche perchè il dolore non è fisso ma capita se mi alzo e piego repentino e se tossisco mentre la neuropatia mi pare sorga dopo 6 mesi ed inoltre credo sia dolore fisso ma non so bene
Salve a tutti, negli ultimi 15-20 giorni ho potuto constatare un miglioramento quando sollevo degli oggetti pesanti, nel senso che prima anche oggetti che pesavano 3-4-5 kg mi provocavano fastidio/dolore. Ora la soglia si è alzata nel senso che provo, solo a volte, fastidio/dolore quando alzo oggetti che pesano oltre 10-12 kg. Non è fra l’atro che lo faccia abitualmente, ma molto sporadicamente.
Al contrario invece il dolore sul punto lungo la ferita pare essersi stabilizzato in senso negativo. In occasioni di trazioni /torsioni/movimenti bruschi accuso sempre il tiraggio/dolore a circa 1 cm dall’estremità interna della ferita, dopodiché l’indolenzimento si irradia perpendicolarmente alla ferita (sempre passando per il punto sopra indicato) , come se dovesse percorrere un nervo o un muscolo a cominciare da 2 cm sopra la ferita e fino ad arrivare alla zona finale del canale inguinale.
Il dolore è sopportabilissimo ma molto fastidioso, se si considera che comincia la mattina e basta poco per causarlo: possono essere i movimenti che faccio per radermi e/o lavarmi i denti o per stirarmi appena alzato.
E’ fastidioso perché a volte mi accompagna per diverse ore della giornata e quando cessa c’è sempre qualcosa “in agguato” che lo riaccende: e' sufficiente a volte per esempio portare a spasso il cane che tira il guinzaglio o camminare con passo veloce.
Sono circa 20 giorni che non faccio uno straccio attività fisica tipo corsa in quanto mi sento abbastanza demoralizzato.
Ho consultato un chirurgo diverso da quello che mi ha operato, ma anche lui è arrivato alla conclusione che si tratterebbe di dolori di assestamento e che non bisogna far niente ma solo aspettare. L’unico problema da prendere in considerazione poteva essere la presenza di una recidiva che lui visitandomi ha constatato non esserci (ma del resto già lo sapevo). Per quanto riguarda l’elettromiografia sostiene che è un esame che lui ha prescritto molto raramente in casi più unici che rari e parrebbe non essere il mio caso. Mi ha invitato a riprendere a giocare a calcio ed in effetti mi ero già ripromesso di farlo più per curiosità di tenuta fisica, di come reagivo al dolore che per altro, tuttavia diverse defezioni (tra cui anche la mia) per problemi di influenza, non ci hanno permesso nelle ultime 3 settimane di giocare una partita.
Martedì prossimo tornerò dal chirurgo che mia ha operato per sottopormi alla seconda infiltrazione anche se non sono molto convinto. In verità dovevo andarci martedì scorso ma ero bloccato a letto con l’influenza.
Parlando qualche giorno fà con una persona che ha subito un intervento chirurgico all’addome (non si trattava di ernia), mi raccontava che lui ha accusato gli stessi miei problemi di tiraggio/dolore acuto lungo la ferita per almeno 6 mesi. Nel suo caso - così mi ha riferito - si trattava di un assestamento dei tessuti ed ha giovato alla fine una ginnastica mirata, degli esercizi specifici di addominali, dopodiché i dolori sono spariti.
Qualcuno di voi sa dirmi se la stessa terapia potrebbe essere indicata per lenire i dolori del post intervento ernia inguinale?